lunedì 30 giugno 2008

California antismog

Lo stato Usa ha presentato un nuovo piano antinquinamento che in 12 anni dovrebbe riportare le emissioni atmosferiche ai livelli del 1990. L'adozione del provvedimenti è prevista entro fine anno/ Milano tra le 10 città sporche
La California ha presentato un nuovo piano antinquinamento che dovrebbe portare lo Stato nell'arco di 12 anni a ridurre le emissioni atmosferiche ai livelli in cui erano nel 1990. Il piano si basa su alcune linee guida che prevedono energia più efficiente negli edifici e nelle diverse sue applicazioni, una riduzione delle emissioni per i veicolie più in generale la produzione di almeno un terzo della energia totale derivante dalle cosiddette fonti rinnovabili.

La riduzione più rilevante delle emissioni attuali dovrebbe però derivare da una serie di misure finalizzate a limitare le emissioni nei servizi, negli impianti e nelle attrezzature industriali, alle quali saranno concessi "permessi per emissioni autorizzate" che fissano l'ammontare massimo delle sostanze velenose che possono essere emesse nell'atmosfera.

Il piano è stato presentato come il più completo mai messo a punto negliStati Uniti per cercare di arginare l'inquinamento atmosferico. Nello stesso tempo, però, il piano non precisa quali possano essere i costi in termini economici della sua attuazione, vero scoglio sulla efficacia di qualsiasi piano antinquinamento finora messo a punto in America.

Secondo gli esperti che lo hanno presentato, una volta a regime il piano dovrebbe consentire un taglio del 28% delle 600 milioni di tonnellate di gas emesse in California a tutto il 2020. Il piano dovrebbe essere adottato dallo Stato californiano entro la fine dell'anno.

fonte: lanuovaecologia.it

Trasimeno promosso

Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente per il controllo delle acque interne, promuove lo stato di salute del Trasimeno: «Nessun caso di inquinamento microbiologico». Ma sono ancora inquinate le foci dei fiumi. Legambiente «Un patto territoriale per la gestione sostenbile del Trasimeno»
È buono lo stato di salute delle acque del lago Trasimeno. Sul quarto lago italiano, i tecnici della Goletta dei Laghi - Cigno Azzurro, la campagna di Legambiente per il monitoraggio delle acque di balneazione lacustri, non hanno riscontrato nessun caso di inquinamento microbiologico. La Goletta dei Laghi ha fatto tappa in Umbria dove ha analizzato i bacini del Piediluco e del Trasimeno. Nei dodici punti monitorati, i tre parametri microbiologici e quelli chimico-fisici indagati sono risultati tutti entro i limiti di legge.

Goletta dei Laghi ha monitorato anche due foci di fiumi e un emissario che, pur essendo zone non balneabili, forniscono importanti indicazioni riguardo l’apporto inquinante imputabile a fonti non immediatamente prossime al bacino lacustre. Con valori che superano di oltre 10 volte i limiti di legge, risulta fortemente inquinata la foce del torrente Paganico, mentre il torrente Anguillara appare lievemente inquinato per la presenza di coliformi fecali due volte oltre il limite e degli alti valori di ossigeno disciolto.

“Quest’anno il Trasimeno supera l’esame del laboratorio mobile di Goletta dei Laghi. I dati ci rassicurano dal punto di vista dell’inquinamento di origine fecale – afferma Katia Le Donne, portavoce della campagna – anche se resta il problema del sottodimensionamento degli impianti di depurazione durante i periodi estivi, in cui è massimo il flusso turistico, o in concomitanza di fenomeni piovosi importanti”.
Negli ultimi anni sono stati realizzati lavori di manutenzione e miglioramento degli impianti tali da raddoppiarne il potenziale di depurazione e soddisfare così il fabbisogno delle utenze residenti.

Questo intervento è comunque insufficiente se si considera il notevole numero di turisti, oltre un milione, che insistono nell’area del Trasimeno nel periodo estivo. Proprio quando il livello, il rimescolamento e la capacità di autodepurazione delle acque del lago raggiungono il loro minimo. “Il Trasimeno – conclude Katia Le Donne – continua a soffrire di un preoccupante abbassamento del livello idrometrico, registrato oggi a 126 cm sotto lo zero, che in caso di una nuova emergenza idrica metterebbe a repentaglio il delicato ecosistema lacustre.”

Sul lago, i tecnici hanno effettuato prelievi in 12 punti di campionamento, rappresentativi del lago, che in parte ricalcano quelli monitorati dagli enti preposti al controllo. Per il primo anno, i prelievi sono stati svolti da un’imbarcazione e in concomitanza con il monitoraggio compiuto regolarmente dall’Arpa. Le analisi di Goletta dei Laghi – Cigno Azzurro restituiscono un’istantanea sullo stato di salute delle acque di balneazione in tempo reale e non vogliono in alcun modo sostituirsi alla valutazione di balneabilità dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente. Legambiente seleziona i punti di prelievo, anche in base alla presenza di bagnanti, tra le aree balneabili e zone di particolare criticità, quali immissari e scarichi.

“Non bisogna dimenticare che il lago Trasimeno è un’area più volte protetta – commenta Alessandra Paciotto presidente di Legambiente Umbria – Rientra nel sistema delle aree protette regionali, è un sito di interesse comunitario, in passato, per le sue rilevanti caratteristiche naturalistiche, è stato segnalato nella lista delle aree umide della convenzione di Ramsare pertanto è assolutamente necessario avviare soluzioni di gestione avanzate tali da conciliare gli interessi relativi allo sfruttamento delle risorse come le attività turistiche o la navigazione pubblica con la loro conservazione”.

“Legambiente propone un accordo territoriale – continua la presidente di Legambiente Umbria – affinchè si passi dalla gestione delle emergenze ad una modalità nuova di governo che attraverso il protagonismo della Provincia di Perugia, della Regione, dei Comuni del Trasimeno, del Parco del Trasimeno, ma anche dell’Università, delle associazioni ambientaliste, degli operatori turistici e dei cittadini, consideri la salvaguardia degli ecosistemi, le esigenze ecologiche, la valutazione dell’entità dei carichi sostenibili da ogni habitat e dalle specie, azioni di rilevante interesse socio-economico per le quali devono essere adottati specifici protocolli attuativi”.

“In merito agli interventi connessi alla navigazione pubblica nel Lago Trasimeno che hanno visto Legambiente in netta contrapposizione con la Provincia e l’Arpa – conclude la Paciotto – in considerazione anche della costante criticità della situazione idrica del lago, Legambiente ritiene prioritario risolvere la questione adottando imbarcazioni a fondo piatto o basso pescaggio. Solo in questo modo si potrebbe garantire la navigazione pubblica ed evitare i dragaggi. Le risorse risparmiate potrebbero essere destinate ad altri interventi urgenti quali ad esempio il restauro naturalistico e la protezione della biodiversità”.

fonte: lanuovaecologia.it

"Ripuliamo Catania"

Il comune lancia l'operazione "Ripuliamo Catania", che, a partire da martedì prossimo, vedrà quotidianamente impegnati per 20 giorni, una serie di unità aggiuntive della nettezza urbana e delle ditte appaltatrici, dotata di mezzi idonei, in un'operazione di pulizia straordinaria tesa "a ridare decoro alla città".

"Nel corso della campagna elettorale - spiega il sindaco - le due più immediate esigenze espresse dai cittadini riguardavano, come sottolineato anche dalla stampa in questi giorni, la pulizia di Catania e le condizioni delle strade. E i primi atti della mia amministrazione riguarderanno proprio interventi in questi settori".

"Proprio la collaborazione dei cittadini - dice Stancanelli - è indispensabile non soltanto per far sì che quest'operazione di pulizia straordinaria abbia risultati concreti, ma anche perché, nell'ordinario, Catania venga mantenuta pulita".

Ecco perché la Direzione ecologia approfitta dell'occasione per ricordare ai cittadini di depositare la spazzatura nei cassonetti nel periodo tra le 17 e le 22. E ai proprietari di cani di portare con sé gli attrezzi per raccogliere i "bisogni" degli animali.

Oltre ai 600 cassonetti per la raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e rifiuti pericolosi recentemente distribuiti in città dall'Ato CT4, sono in arrivo nuovi 750 cassonetti della nettezza urbana, da 1.700 litri di capacità, destinati a incrementare quelli già diffusi sul territorio per la raccolta indifferenziata.

fonte: lasicilia.it

Nubifragi a Torino e Milano

Dopo il gran caldo dei giorni scorsi era annunciata una diminuzione delle temperature ed era annunciato anche il maltempo che puntuale ha colpito, a cominicare dal nord-ovest, con violenti nubifragi.

A Torino decine di chiamate ai vigili del fuoco e fuggi-fuggi generale sotto i portici del centro per il temporale nel tardo pomeriggio. Dopo giornate ininterrotte di sole e caldo la pioggia di oggi ha fatto sensibilmente abbassare la temperatura, ma soprattutto ha causato disagi. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire per l'allagamento di alcuni scantinati e per la caduta di rami che pioggia e vento hanno fatto cadere. Il temporale non avrebbe tuttavia causato problemi al traffico di rientro in città per chi si era allontanato durante il week-end.

In serata nubifragio anche a Milano. La pioggia non ha dato tregua dalle 21, per circa un'ora, e le raffiche di vento hanno fatto crollare piante e impalcature. Almeno due persone sono rimaste ferite ma, secondo le prime informazioni, non sarebbero in gravi condizioni. Gran lavoro per i vigili del fuoco e per gli uomini delle 38 pattuglie della polizia locale impegnati a rimuovere le impalcature, i cartelli stradali e le piante che, fanno notare alla centrale operativa dei vigili urbani, sono crollati su strade e marciapiedi (e talvolta sulle auto parcheggiate) "praticamente in ogni zona della città".

I pompieri sono intervenuti anche per cantine e sottopassaggi allagati e per soccorrere persone rimaste intrappolate in auto o altrove durante il forte temporale.

Piogge violente, associate in molti casi a grandine, si sono abbattute nel pomeriggio nella zona del Monte Amiata e lungo le colline del Fiora e dell'Albegna, nel Grossetano. Piante, rami e fogliame hanno invaso la carreggiata delle strade. Notevole anche il disagio causato dalla terra trasportata sull'asfalto dalla forza degli eventi atmosferici. La protezione civile della zona ha inviato quattro squadre per liberare le strade e, alle 17, quando le precipitazioni si sono fatte più forti, ha aperto la sala operativa. Le zone più battute da pioggia e grandine sono state quelle dei comuni di Casteldelpiano, Arcidosso, Roccalbegna.

Il maltempo ha colpito anche nell'Empolese, a Prato e Sesto Fiorentino, con vento e forti piogge che hanno provocato qualche allagamento in abitazioni. Anche in Garfagnana c'è stato un violento temporale, mentre scariche di fulmini si sono abbattute a terra in Val di Cecina, tra Saline di Volterra e Pomarance

fonte: repubblica.it

Istat: inflazione da record, a giugno +3,8%

L'inflazione a giugno è salita al 3,8% dal 3,6% di maggio portandosi così ai massimi da luglio 1996. Lo comunica l'Istat nella stima preliminare, aggiungendo che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%.

BOOM DEL COSTO DELL'ENERGIA - Il settore energia a giugno mostra un aumento dei prezzi del 2,8% congiunturale e del 14,8% su base annua. Il prezzo della benzina, in particolare, sale del 4,7% su mese e del 12,6% su anno. Impennata per il gasolio: +5,5% su mese e +31,2% tendenziale. Effetti dei rincari energetici anche su casa (+0,6% e +7,2%) e trasporti (+1,4% e +6,9%).

IN ALTO ANCHE PANE E PASTA - In base ai dati forniti dall'Istat nella stima preliminare, i prodotti alimentari e bevande analcoliche sono invece cresciuti del 6,1%, con un forte incremento soprattutto per la pasta i cui prezzi salgono in un anno del 22,4% (dal 20,7% di maggio). Il pane registra un leggero rallentamento (+13% dal 13,3% di maggio).

IMPENNATA PER STABILIMENTI E CAMPEGGI - Per gli italiani si profila inoltre un’estate salatissima. Secondo i dati Istat a rincarare saranno soprattutto i prezzi degli stabilimenti balneari e quelli dei campeggi. Rispetto ad un anno fa, secondo le stime preliminari dell’Istituto di statistica, il settore stabilimenti balneari in un anno ha fatto registrare un aumento dei prezzi pari al 9,0%. E a pesare sulle tasche dei vacanzieri saranno anche i costi di piazzole e bungalow: i campeggi, rispetto a giugno 2007, fanno registrare un rincaro del 6,2%.

INFLAZIONE NELL'EUROZONA - Anche l'inflazione dell'eurozona a giugno è ulteriormente salita, toccando quota 4%, dopo il 3,7% di maggio. È la prima stima flash diffusa da Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione Europea.

CODACONS: STANGATA DA 1500 EURO A FAMIGLIA - «Gli aumenti record dei prezzi registrati nel settore alimentare avranno ripercussioni fortissime sui consumi delle famiglie, che rischiano a fine anno di registrare una drastica riduzione fino al 5%». Ad affermarlo in una nota è il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando la stima preliminare dell'inflazione a giugno. «I rincari registrati negli ultimi 6 mesi e che, come anche l'Istat registra, proseguono senza sosta, di questo passo determineranno a fine 2008 una maxi-stangata pari a circa 1.500 euro a famiglia» sottolinea Rienzi.

PREZZI ALLA PRODUZIONE - Intanto anche i prezzi alla produzione dell'industria italiana a maggio sono aumentati del 7,5%, la variazione tendenziale massima da gennaio 2003. Lo comunica l'Istat. Su base mensile, l'aumento è stato dell'1,5%, anche in questo caso il più alto da gennaio 2003, da quando cioè viene adottata l'attuale base di calcolo dell'indice. L'indice calcolato al netto dell'energia ha registrato +0,2% sul mese e +3,8% tendenziale.

ENERGIA - È l'energia che pesa sulla variazione record dei prezzi alla produzione dell'industria italiana a maggio. Il raggruppamento energia su base annua ha registrato un aumento del 21,5%. Lo dimostra il fatto che l'indice calcolato al netto dell'energia mostra un rallentamento dal mese di aprile (+3,8% dal precedente 3,8). Negli ultimi dodici mesi, i prezzi alla produzione dell'industria sono cresciuti del 4,6%, mentre nei primi cinque mesi del 2008 la variazione è stata del +6,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per i beni di consumo l'aumento è stato del 4% su base annua (+2,7% per quelli durevoli e +4,3% per quelli non durevoli), per i beni strumentali del 2,7% e per i beni intermedi del 4,1%. I prezzi per l'energia sono cresciuti del 5,8%, quelli per i beni intermedi dello 0,5%, per i beni di consumo dello 0,1% mentre stazionari sono rimasti i prezzi per i beni strumentali. L'energia ha messo a segno l'incremento più elevato anche nei primi cinque mesi dell'anno (+16,9% su base annua). L'analisi per settore di attività economica evidenzia, a livello tendenziale gli aumenti più rilevanti nei settori dei prodotti petroliferi raffinati (+32,1%) dell'energia elettrica, gas ed acqua (+12,9%) dei prodotti delle miniere e cave (+11,6%) e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,1%). L'unica variazione tendenziale in diminuzione è nel settore del cuoio e prodotti in cuoio (-1,5%). Anche su base mensile gli aumenti più significativi si registrano per i prodotti petroliferi raffinati (+10,3%), dell'energia elettrica, gas e acqua (+2%) e dei metalli (+1,1%). Variazioni in calo invece per i prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-0,3%) per il legno e prodotti in legno, la carta, stampa ed editoria e le macchine e apparecchi meccanici (tutti -0,2%) e il cuoio (-0,1%). Negli ultimi dodici mesi la variazione media più elevata si rileva nel settore dei prodotti petroliferi raffinati (+17,7% tendenziale), dove si registra l'incremento più elevato anche nei primi cinque mesi del 2008 (+28,8% su base annua).

fonte: corriere.it

sabato 28 giugno 2008

Rifiuti campani, aiuto altre regioni

"Oggi, in Consiglio dei ministri, si è raggiunto un accordo con il ministro Fitto in merito all'emergenza dei rifiuti di Napoli. Gli è stato dato mandato di convocare la conferenza Stato-regioni per verificare la disponibilità di tutte le regioni di farsi carico, per un brevissimo periodo, di una quota parte dei rifiuti campani".

A informare dell'accordo sull'emergenza spazzatura campana sono - in una nota - i ministri leghisti Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Un annuncio che arriva all'indomani dell'apertura della Lega in questa direzione.

Poco dopo, è giunto il commento del ministro-ombra dell'Ambiente, Ermete Realacci. "Ben venga tutto ciò che può essere utile per arrivare ad una soluzione dell'emergenza rifiuti - ha dichiarato - per togliere i rifiuti dalla strada e per riportare la regione ad una gestione ordinaria. Ma è legittimo porre una domanda. Perché quando la stessa proposta fu avanzata dal governo Prodi ci fu una risposta negativa dalle regioni del nord? C'è forse un uso politico dell'emergenza rifiuti a scapito della salute dei cittadini, dell'ambiente e dell'immagine della Campania e dell'Italia?".

Ma anche sul fronte degli amministratori locali c'è chi non è d'accordo, e lo fa sapere subito. Come il vicesindaco di Brescia, Fabio Rolfi: "Ero contrario prima e rimango contrario ora", ha detto, riferendosi all'ipotesi di un invio di immondizia nella sua città. "Devo capire la natura del provvedimento", ha aggiunto.

fonte: repubblica.it

Tariffe, aumenta elettricità e gas

Lo tsunami petrolio travolge i conti delle famiglie italiane. Aumenta il gas (4,7%), e l'elettricità (4,3%). "Colpa della dipendenza del sistema energetico italiano dagli idrocarburi", spiega l'Authority per l'energia. Gli aumenti scatteranno dal prossimo primo luglio.

A settembre nuova verifica. Tradotto in soldoni, gli aumenti annunciati per il prossimo triennio si trasformeranno in un salasso di altri 68 euro all'anno. I conti li ha fatti il presidente dell'Autorità dell'Energia Alessandro Ortis: "Venti euro in più per la luce; 48 per il gas". Ma non azzarda previsioni per prossimo settembre il presidente dell'Authority: "Se il petrolio continuerà a crescere, sicuramente l'effetto si ripercuoterà sul nostro sistema energetico", ha detto Ortis.

Il petrolio continua a salire. Per ora la corsa del prezzo del petrolio non accenna a rallentare. Dopo il massimo raggiunto ieri (140 dollari a barile), stamattina il greggio ha registrato un ulteriore rialzo di due dollari (142,26). Ieri l'altro, il presidente dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio Opec, ha affermato che il barile potrebbe continuare a crescere fino a raggiungere quota 150-170 dollari nel corso dell'estate e, in caso di gravi crisi produttive, potrebbe raggiungere anche i 400 dollari.

Mobilitate le associazioni dei consumatori. Per l'Adoc, gli aumenti di gas ed elettricità avranno una ricaduta sulle famiglie ben più grave di quella indicata dal presidente dell'Autorità per l'energia: "Altro che 68 euro. L'ennesima stangata per i consumatori italiani - ha detto Carlo Pileri, presidente dell'associazione - finirà per costare ai consumatori, di solo gas e luce, oltre 250 euro". Secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi, "è necessario alleggerire le bollette degli italiani riducendo le imposte. Serve un decreto urgente del Governo
Sconti per 5 milioni di famiglie. Buone notizie invece per le famiglie a scarso reddito e per i malati che a casa sono costretti ad usare terapie con macchinari salvavita. Da ottobre sarà distribuito un bonus sociale sulle bollette dell'energia elettrica. Il meccanismo di agevolazioni avrà effetto retroattivo a partire da gennaio e riguarderà 5 milioni di famiglie con sconti fino a 120 euro all'anno per i nuclei più numerosi.

fonte: repubblica.it

Case più piccole di un terzo

Aiuto, la casa si è "ristretta": se tre anni fa potevate permettervi, grazie ad un mutuo a tasso variabile, l'acquisto di un "due camere, salotto, bagno e cucina" oggi - per abitare nello stesso quartiere della stessa città e pagare più o meno la stessa rata - dovrete rinunciare ad una camera e forse anche ad un pezzo del salotto. La vostra casa avrà il 30% di metri quadri in meno. Se ciò non vi aggrada e non volete cedere sulle dimensioni preparatevi a traslocare in qualche cittadina dell'hinterland e a percorrere ogni giorno una quarantina di chilometri per raggiungere la vostra vecchia città.

Ma attenti al caro-benzina. Tassi più alti per i mutui, prezzi più alti per le case hanno dato vita ad un mix letale: oggi, rispetto a tre anni fa le aspettative di chi intende comperare un immobile devono ridursi di un terzo. I calcoli sono presto fatti: nel periodo preso in considerazione il costo del parametro base per calcolare i mutui a tasso variabile (l'Euribor) è più che raddoppiato (dati Progetica: al primo giugno 2005 l'Euribor un mese/365 quotava 2,13%, alla stessa data di quest'anno stava al 4,52).

Ciò vuol dire che, considerando un mutuo trentennale alle migliori condizioni, tre anni fa un acquirente che aveva un stipendio netto mensile di 2500 euro e poteva concedersi una rata di 825 euro (rispettando la "legge" di un terzo del reddito) poteva contare su un prestito di 187.550 euro. Oggi la stessa persona, pagando la stessa rata, potrà contare su un mutuo di soli 141.700 euro. Se si considera che, nel frattempo, i prezzi delle case sono aumentati (pur se a ritmo più lento, ecco spiegato il taglio delle camere.

Una ricerca del gruppo immobiliare Ubh trasforma le cifre in esempi concreti: a Torino, nel 2005, la famiglia in questione poteva permettersi con quel reddito l'acquisto, con mutuo, di un appartamento "usato" in buono stato di 101 metri quadri. Oggi, nella stessa zona, la casa acquistabile non va oltre i 68 metri quadri (meno 31%). Se l'acquirente non vuole cedere sugli spazi può scegliere il trasloco: o si sposta nella periferia torinese (ma i metri quadri non supereranno comunque quota 81) oppure si allontanerà ancor più in là. Mettiamo scelga di andarsene a Venaria Reale (cittadina a 16 chilometri da Torino): se si fermerà nel semicentro i metri saranno 79, se si allontanerà ulteriormente (periferia di Venaria) risaliranno a 133.

Le proporzioni del taglio, nota lo studio, restano le stesse spostandosi fra i semi-centri delle varie città: la riduzione del potere d'acuquisto misurato in metri quadri sarà del 33% a Milano; del 39 a Verona; del 33 a Bologna; del 41 a Roma; 35 a Napoli e del 34 a Bari.
"Molti potenziali acquirenti già proprietari o neoproprietari che cercano metrature ampie ma non hanno budget da grande città - spiega Alessandro Ghisolfi, responsabile dell'ufficio studi di Ubh - spostano la loro ricerca sui comuni esterni al capoluogo, nelle cittadine con una buona qualità della vita, con servizi e infrastrutture alternative all'offerta metropolitana. Sono preferite le località con una distanza fra i 15-30 chilometri dal capoluogo".

Ma qui, va detto, scatta l'effetto caro-benzina. Consideriamo che la nuova casa stia a 40 chilometri dalla città e dal posto di lavoro: per raggiungerlo in auto (facendo il confronto fra i prezzi del carburante del 2005 e quelli attuali) si spenderanno 398 euro in più (se la vettura va benzina, 367 se va a gasolio) rispetto a prima. Senza contare le ore perse nel traffico.

In alternativa all'ipotesi "trasloco", chi preferirà restare nelle zone semicentrali delle grandi città, dovrà ridurre le pretese o sopperire al divario fra finanziamento ottenibile e quotazioni immobiliari: per esempio chiedendo aiuto ai parenti.

fonte: repubblica.it

Migliaia di reti contro le meduse

Dalle nostre parti gli ultimi avvistamenti di consistenza biblica risalgono a due settimane fa: prima in Costa Azzurra, poi in Corsica. A maggio l'allarme-medusa era scattato nel Tirreno meridionale, a marzo e poi di nuovo ad aprile nel Mar Ligure. L'anno scorso, sulle coste spagnole, il bilancio finale delle vittime rimandava, numericamente parlando, alla Guerra di Spagna: sessantamila persone colpite, quasi sempre da pelagia urticante. E in Irlanda il 60 per cento degli allevamenti di salmone è stato cancellato dalle meduse proprio mentre in Giappone - e non sono leggende metropolitane: le immagini su Internet fanno impressione - i pescatori ne caricavano esemplari da 500 chili.

A proposito di leggende metropolitane: è una bufala che, se ci sono meduse, l'acqua è più pulita: pelagia noctiluca, cothyloriza tubercolata e le loro sorelle vengono, semplicemente, trasportate dalle correnti.
"Le statistiche ci dicono che si registrava una invasione di meduse ogni dieci - dodici anni", spiega il professor Ferdinando Boero, che insegna zoologia all'Università del Salento. "Adesso da sette, otto anni il fenomeno è continuo. Naturalmente possono esserne segnalate a miliardi in un punto e poi, tre giorni dopo, possono sparire nel nulla. Ma sul fatto che stiano proliferando a dismisura nessuno ha più dubbi".

Per la seconda estate consecutiva a Cannes e in altre località della Costa Azzurra le amministrazioni comunali stanno innalzando le reti anti-medusa (sulla falsariga di quelle, ben più robuste, che gli australiani usano per non far avvicinare a riva gli squali) mentre dall'Osservatorio oceanografico di Villefranche-su-Mer lanciano una proposta che a settembre verrà ufficialmente avanzata alla Regione Liguria.

"Noi pensiamo ad un "Meteomedusa", cioè ad un servizio di previsione delle invasioni, in grado di consigliare i bagnanti", spiega Gabriel Gorsky dell'Osservatorio oceanografico francese. "Le tecnologie esistono già, mancano ancora gli studi per le applicazioni concrete. Ci stiamo provando". Non c'è solo un problema legato alle punture. Più le meduse si moltiplicano e maggiore sarà il quantitativo di larve di pesce che ingeriscono. C'è una crisi progressiva del pescato, con punte di meno due per cento l'anno. E i tonni, prima di essere tali, sono uova di tonno di cui meduse sempre più invadenti vanno ghiotte. Una catastrofe ecologica.

Ma come si spiegano tutte queste invasioni? Claudia Gili, curatore generale dell'Acquario di Genova, ha una teoria: "Se fai sparire tutti i gatti, i topi aumentano a dismisura. Stiamo togliendo tutti i pesci di grossa taglia, che mangiavano quelli di media taglia e giù giù fino alle meduse. Più l'uomo interviene sulla catena a monte, maggiori saranno gli scompensi a valle".

Naturalmente le teorie sull'invasione delle meduse sono molte. La temperatura del mare che cresce, per esempio. Il responsabile scientifico dell'Acquario di Genova, Antonio Di Natale, è più scettico: "Purtroppo per noi e per fortuna dell'ecosistema le meduse si spostano, trasportate dalle correnti. E' un fenomeno imprevedibile. In fondo, le meduse si stanno solo riprendendo quello che era loro - sentenzia il professor Boero - Sono arrivate cento milioni di anni prima dei pesci, seicento milioni di anni fa erano il primo inquilino del mare. Andando avanti così saranno anche l'ultimo".

fonte: repubblica.it

Caldo, allarme superato. Ma non a Roma

Si ricomincia a respirare. Le ondate di caldo che negli ultimi giorni hanno assediato una decina di città italiane si affievoliscono, l'allarme resta alto solo a Roma e Latina. Lo spiega il bollettino della Protezione civile, che sottolinea come anche i rischi per la salute delle persone siano tornati a livelli più normali. «Da sabato con l’eccezione di Roma e Latina, e domenica per tutte le città italiane, non saremo più nella fase di allarme livello tre, è superata la fase di allarme ondata di calore e il rischio per la salute della popolazione, soprattutto le fasce deboli come bambini, anziani e ammalati - spiega Agostino Miozzo -. Le temperature restano sì elevate, ma siamo sui livelli stagionali».

MEDIA STAGIONALE - L'allerta scende dal livello 3 al livello 1 o zero «perché vengono meno gli altri indici, ovvero calerà il tasso di umidità, aumenterà la ventilazione e così anche la sensazione di disagio percepita. Il tutto grazie anche ad alcune precipitazioni che si verificheranno sulle Alpi e sulla dorsale appenninica». Altre ondate di calore non arriveranno prima di una o due settimane. Il tempo si stabilizzerà sul bello e sarà un luglio caldo, ma nei livelli stagionali.

TEMPORALI - L'ultimo fine settimana di giugno è un po' più fresco e un po' meno soleggiato per l'arrivo di tempo instabile che già al Nord e in qualche zona del Centro ha portato dei temporali. Sabato sono previsti rovesci o isolati piovaschi, al Nord, al Centro soprattutto su Marche e Abruzzo in mattinata e su Lazio e Abruzzo nel pomeriggio, ma soprattutto sui rilievi appenninici. Meglio al Sud: da sereno a poco nuvoloso, solo sui rilievi si addenseranno le nubi. Le temperature caleranno ovunque, ma soprattutto al Nord nei valori minimi. Domenica, al Nord si alterneranno schiarite ad annuvolamenti con temporali, mentre al Centro e al Sud prevalenza di sereno tranne che nel pomeriggio sui rilievi. Temperature ancora in diminuzione al Centro-Nord, specie nei valori minimi.

TRAFFICO - Autostrade per l'Italia non prevede esodi massicci e perciò non ha messo avvisi per questo fine settimana. Come per lo scorso weekend, il traffico si concentrerà soprattutto sulle strade che dalle città portano al mare o in montagna. In disaccordo con queste previsioni l'Osservatorio di Milano, che stima che circa 8 milioni di persone si metteranno in viaggio e parla di «prima ondata di esodo» che interessa chi va in vacanza a luglio.

fonte: corriere.it

venerdì 27 giugno 2008

La gestione sostenibile dell’acqua in agricoltura

Roma, 1 luglio 2008
Sala del Cenacolo - Camera dei deputati
vicolo Valdina 3/a
9.00 - 14.00



L’agricoltura è in Italia il settore in cui viene utilizzata la maggiore quantità di acqua e soprattutto è anche quello che ne consuma di più. Inoltre in questi ultimi anni il “nuovo” problema dei cambiamenti climatici si aggiunge alle solite e note criticità del sistema idrico del nostro Paese. È allora urgente una corretta gestione della risorsa idrica per evitare fenomeni di crisi per il paese, partendo da un settore strategico come quello agricolo.



INTRODUZIONE

Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente

Relazioni programmate

Agricoltura ed acqua: integrazione delle politiche agroambientali e cambiamenti globali

Giulio Conte, Istituto di ricerche Ambiente Italia

Gli strumenti economici: il “full cost recovery”, i canoni e l’internalizzazione del costo ambientale dell’acqua

Antonio Massarutto, Iefe Bocconi e Università di Udine



Le buone pratiche per il risparmio idrico in agricoltura: l'ammodernamento degli impianti irrigui e il riutilizzo delle acque reflue
Gabriele Bardasi, Paolo Spezzani - Arpa Emilia-Romagna



TAVOLA ROTONDA

Coordina:
Francesco Ferrante, segreteria nazionale Legambiente

Partecipano:

- Antonio Buonfiglio, Sottosegretario alle politiche agricole

- Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente

- Paolo Russo, Presidente Commissione agricoltura della Camera dei Deputati

- Paolo Scarpa Bonazza Buora, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato

- Alfonso Andria, ministro ombra delle politiche agricole, alimentari e forestali

- Ermete Realacci, ministro ombra dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

- Bernardo De Bernardinis, Commissario straordinario per l’emergenza idrica delle regioni centro-settentrionali

- Roberto Passino, Presidente Comitato di vigilanza delle risorse idriche

- Enzo Pierangioli, Vice Presidente nazionale Confederazione italiana agricoltori

- Stefano Masini, responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti

- Massimo Gargano, Presidente nazionale ANBI



L’ingresso è gratuito ma per disposizioni della Camera dei Deputati è necessario confermare la presenza alla segreteria organizzativa entro venerdì 27 giugno ( tel. 06.86.26.84.01; fax 06.86.21.84.74; email: scientifico@legambiente.eu)

per gli uomini è obbligatoria la giacca


fonte: lanuovaecologia.it

Confindustria, allarme stagnazione

Il centro Studi di Confindustria prevede "una sostanziale stagnazione per l'economia italiana": la crescita del Pil, quest'anno, si fermerà allo 0,1%, in forte "rallentamento dall'1,5% del 2007". Per il 2009 - si legge negli "scenari economici" di viale dell'Astronomia - è previsto invece fermarsi allo 0,6%. Previsioni ben più pessimiste di quelle che il governo ha inserito nel Dpef: secondo gli analisti del ministero dell'Economia infatti il Pil dovrebbe crescere dello 0,5% e dello 0,9% nel 2009.

Nel primo trimestre 2008 il Prodotto Interno Lordo dell'Italia, secondo le rilevazioni Istat, è cresciuto dello 0,5% rispetto all'ultimo trimestre del 2007 e dello 0,3% nei confronti del primo trimestre 2007.

Coerente obiettivo dell'inflazione all'1,7%. Anche Confindustria riscontra previsioni in salita per l'inflazione che, alla fine dell'anno, dovrebbe registrare una crescita media del 3,4%, per poi scendere al 2,5% nel 2009. Nel 2007 l'indice dei prezzi al consumo aveva segnato una crescita media annua dell'1,7%. Proprio questa percentuale è stata indicata tra le polemiche dal governo come tasso d'inflazione programmata nel Dpef per il 2008 (+1,5% per i prossimi due anni), una scelta che Confindustria approva pienamente, valutandolo come "credibile e coerente con la necessità di non perdere ulteriore competitività". Secondo il centro Studi "l'erosione del potere d'acquisto delle famiglie può essere recuperata solo con maggiore efficienza e concorrenza, liberalizzando i mercati e migliorando la logistica".

In crescita anche il rapporto deficit/Pil: nel 2008 dovrebbe attestarsi al 2,5% e salire al 2,6% nel 2009, mentre l'indebitamento della pubblica amministrazione dovrebbe fermarsi al 103,2% quest'anno e scendere poi al 102,7% nel 2009.

Rallenta l'occupazione. Per quanto riguarda l'occupazione, il centro Studi di Confindustria stima un rallentamento nel 2008 in linea con la stagnazione del Pil. Il ritmo di crescita dei posti di lavoro dovrebbe vedere un leggero aumento dello 0,1% nel 2008 e dello 0,4% nel 2009, dall'1% del 2007. Le retribuzioni, invece, dovrebbero avere un buon incremento quest'anno (3,5% dal 2,1% del 2007) grazie al rinnovo di numerosi contratti.

Impegnativo il pareggio di bilancio nel 2011. Secondo gli analisti dell'associazione imprenditoriale "E' positivo che il nuovo ministro dell'Economia abbia fatto propri sia gli obiettivi (pareggio di bilancio nel 2011 con saldo primario al 4,8% del Pil) delineati nel Dpef 2008-2011, sia le linee di intervento (riduzione della spesa corrente primaria di oltre due punti di Pil) tracciate nella Ruef (la relazione unificata)".

E però viale dell'Astronomia mostra anche un certo scetticismo: "Lo sforzo da compiere per il riequilibrio dei conti pubblici appare impegnativo. La manovra complessiva è dell'ordine dei 35 miliardi di euro e corrisponde ad un aggiustamento dell'indebitamento salito dal 20,5 a 25 miliardi per lo sfavorevole andamento dell'economia rispetto allo scenario che faceva da sfondo alle stime della Ruef".

E, di conseguenza "le misure annunciate e varate dal governo coprono solo in parte la correzione netta.
Nell'ipotesi che la correzione del deficit sia pari a 25 miliardi e, come da programmi governativi, quasi interamente concentrata sulla spesa primaria, questa scenderebbe al 37,9% del Pil, con una diminuzione reale dello 0,8% annuo per tre anni".

Stipendi fermi nel 2008 e 2009. Nel 2008 si profila una "sostanziale stagnazione delle retribuzioni reali": l'incremento delle retribuzioni per dipendenti, pari al 3,5% e legato al rinnovo di molti contratti, sarà infatti "vanificato" dal "brusco aumento" dei prezzi al consumo attesi registrare un aumento del 3,4%. Una situazione che si manterrà anche nel 2009.

Tuttavia Confindustria nega che la stagnazione degli stipendi sia una situazione che si protrae ormai da molto tempo. Negli ultimi dieci dieci anni - precisa il Rapporto - la crescita del potere d'acquisto delle retribuzioni reali in Italia "è stata modesta, ma comunque maggiore del lento incremento della produttività del lavoro". Nell'intera economia le retribuzioni lorde per "unità di lavoro dipendente sono aumentate - dal 1997 al 2007 - del 7,5% cumulato, più dell'incremento dei prezzi al consumo, con una variazione media annua dello 0,7%. Nello stesso periodo il Pil per unità di lavoro è salito del 4% cumulato, lo 0,4% medio anno".

Fermi anche i consumi. Brusca frenata dei consumi interni nel 2008 (i segnali sono evidenti già dai dati di aprile). Nel 2008 il Centro studi Confindustria prevede un incremento di appena lo 0,2%, dall'1,4% del 2007. "La causa principale", si legge nel rapporto, "è l'erosione del potere di acquisto dovuta all'aumento dei prezzi energetici e alimentari". Nel 2009 la perdita di velocità dei prezzi al consumo e l'accelerazione dell'occupazione daranno più slancio ai consumi, che dovrebbero salire dello 0,6%, "il cui passo resterà comunque inferiore alla media degli ultimi anni (+1%) dal 2000".

fonte: repubblica.it

Salvate il pesce pagliaccio

È una storia che ha intenerito milioni di padri e di figli in tutto il mondo: l'epica lotta di un papà per ritrovare il figlio perduto. Entrambi, sia il genitore che la sua amata creatura, sono pesci, o meglio pesciolini, per la precisione pesci pagliaccio: un adorabile animaletto pinnato, di un bel colore arancione striato di bianco. Nella storia, dopo che un barracuda gli ha mangiato la mamma e i fratelli (questi ultimi ancora chiusi dentro le uova), il pesce-bimbo si perde nell'oceano, viene pescato da un dentista, che se lo porta a casa, a Sidney, lo regala a una pestifera figlia, che lo chiude in un acquario. Alla fine di innumerevoli avventure, il pesce-papà ritrova suo figlio, che evade dall'acquario e torna felice nel suo ambiente naturale, il mare.

Questa è la trama di "Alla ricerca di Nemo" ("Finding Nemo" nella versione originale), il film della Walt Disney in associazione con la Pixar che nel 2003 ha ottenuto il maggiore incasso di tutti i tempi per un cartone animato e un premio Oscar l'anno successivo. La pellicola aveva una evidente morale: il posto di quei bei pesciolini colorati è il mare, non l'acquario di casa, che a qualcuno di noi può piacere come pezzo d'arredamento ma che a loro, i pesci che ci abitano, probabilmente deve sembrare una prigione.

Ma l'effetto a lungo termine, a quanto pare, è stato l'esatto opposto: quei milioni di bimbi umani, tornati a casa dal cinema, hanno chiesto al papà e alla mamma di comprare loro un pesce come quello del film. E adesso i naturalisti lanciano l'allarme: il pesce pagliaccio rischia di scomparire dai mari, sta diventando una specie in via di estinzione. Se continua così, la "ricerca di Nemo" diventerà infruttuosa: non lo si troverà più da nessuna parte, tranne che nell'acquario da cui lui voleva disperatamente fuggire.

A segnalare questo pericolo imminente è stato un biologo marino britannico, Billy Sinclair, docente alla University of Cumbria, che ha trascorso gli ultimi cinque anni a studiare i pesci pagliaccio delle barriere coralline australiane. Ha scoperto così che in alcune aree il numero di esemplari di questa specie è calato del 75 per cento. "Per essere salvato dall'estinzione - afferma lo scienziato - dovrebbe essere immediatamente classificato come specie a rischio".

Naturalmente non tutti i pesci pagliaccio che finiscono negli acquari provengono dalla barriera corallina australiana o da qualche altro mare tropicale: in Gran Bretagna, per esempio, secondo dati citati dallo stesso Sinclair, ogni anno vengono importati circa 110 mila pesci pagliaccio, il 50 per cento dei quali viene allevato in cattività, ovvero di fatto nasce già in un acquario. Ma la restante metà viene da un mare o da un oceano. Ed è comunque abbastanza per minacciare la sopravvivenza di questa specie.

Paradossalmente, insomma, la commovente storia del piccolo Nemo animato è servita, anziché a proteggerlo e a salvarlo, a mettere in pericolo il pesce pagliaccio della realtà. Forse bisognerebbe girare un altro film, intitolato "E smettetela di cercare Nemo!", perché venga lasciato dov'è, in pace, a casa propria.

fonte: repubblica.it

Il petrolio tocca i 140 dollari

Il prezzo del petrolio tocca la soglia dei 140 dollari al barile a New York. Il greggio con consegna ad agosto si è spinto fino a un massimo di 140,05 dollari eclissando il precedente record registrato il 16 giugno scorso a 139,89 dollari. In chiusura si è attestato poi a quota 139,55 dollari. Volano anche le quotazioni del Brent del mare del nord, salito fino a 140,37 dollari. A infiammare le quotazioni sono state la debolezza del dollaro, i timori legati a un taglio di produzione da parte della Libia e soprattutto le parole del presidente dell'Opec, Chakib Khelil, secondo cui i prezzi dell'oro nero toccheranno quest'estate «i 150-170 dollari al barile».

OPEC - Khelil, parlando nel corso di un'intervista all'emittente francese France 24 - riportata dall'agenzia AFX e citata dall'agenzia Bloomberg - ha poi aggiunto che i prezzi del greggio «potrebbero scendere di poco verso la fine dell'anno». «Tutto dipenderà dalla Banca centrale europea e dalla possibile decisione di rialzare i tassi di interesse - ha spiegato Khelil - a quel momento credo che il prezzo del petrolio aumenterà». Il presidente dell'Opec ha comunque escluso che le quotazioni del greggio possano arrivare a 200 dollari al barile, «a meno che non si verifichi una grave crisi del mercato petrolifero come un blocco della produzione in Iran». E proprio un eventuale peggioramento delle tensioni geopolitiche, in particolare con l'Iran, potrebbe far salire le quotazioni del greggio «ulteriormente nel corso dell'estate, in aggiunta all'andamento crescente della domanda soprattutto da parte degli Stati Uniti».

fonte: corriere.it

giovedì 26 giugno 2008

Fuga radioattiva in Germania

Liquido radioattivo oltre i valori accettabili è stato scoperto in una miniera tedesca usata per ricerche scientifiche, parte del complesso Asse II usato come deposito per combustibile nucleare vicino a Wolfsbuttel in Bassa Sassonia. Oggi ne discute il Bundestag
Liquido radioattivo oltre i valori accettabili è stato scoperto in una miniera tedesca usata per ricerche scientifiche, parte del complesso Asse II usato come deposito per combustibile nucleare vicino a Wolfsbuttel in Bassa Sassonia. Lo riferisce il quotidiano Sueddeutsche Zeitung di ieri. Il ministro dell'Ambiente, Sigmar Gabriel (Spd), ha inviato sul posto un gruppo di esperti. Il presidente del governo regionale, Christian Wulff (Cdu) ha chiesto un rapido chiarimento dei motivi di questo incidente.

Secondo il quotidiano nella ex miniera di sali di potassio, in provincia di Wolfenbuttel, tra il 1967 e il 1978 sono stati depositati 126.000 barili di rifiuti nucleari. Da qualche tempo, scrive il giornale, si è saputo di liquidi radioattivi oltre i limiti accettabili in circolazione nella galleria situata a 750 metri sotto il livello del terreno. La cosa sarebbe nota da tempo alle autorità di controllo e alla società appaltatrice, l'Istituto Helmholz di Monaco di Baviera, scrive Sueddeutsche Zeitung.

L'incidente di Asse sarà oggetto oggi di un dibattito parlamentare al Bundestag. In base a una decisione presa dal precedente governo Spd-verdi nel 1998, la chiuderà i suoi attuali 17 impianti nucleari per la produzione di energia elettrica entro il 2020. La cancelliera Angela Merkel (Cdu), è contraria a questa decisione ma deve rispettarla in quanto fa parte degli accordi che hanno portato nel 2005 al governo di grande coalizione Cdu/Csu-Spd da lei diretto. Il tema del nucleare sembra destinato a tornare di attualità durante la campagna elettorale per le legislative dell'autunno 2009.

fonte: lanuovaecologia.it

Clima, sicurezza a rischio

Dagli Stati Uniti al Medio Oriente, dall'Asia all'Europa, i cambiamenti climatici sono destinati a creare problemi crescenti ai responsabili della sicurezza. L'allarme contenuto in un rapporto che 16 agenzie di intelligence americane hanno consegnato al Congresso
Il riscaldamento del pianeta è un fattore di rischio per la sicurezza del mondo. Dagli Stati Uniti al Medio Oriente, dall'Asia all'Europa, i cambiamenti climatici sono destinati a creare problemi crescenti ai responsabili della sicurezza. È questo l'allarme contenuto in un rapporto che 16 agenzie di intelligence americane hanno consegnato alCongresso al termine di almeno un anno di analisi, studi e proiezioni sugli scenari più verosimili a cui i Paesi del mondo possono andare incontro in funzione del global warming.

Il cosiddetto 'effetto serra' è dunque fonte di preoccupazione, e non solo per le conseguenze di carattere squisitamente ambientale che porteranno intere zone a soffrire stati di siccità mai conosciuti in passato. Secondo le agenzie di intelligence incaricate dal Congresso Usa di redigere il rapporto, le conseguenze ambientali del 'global warnming' avranno una ricaduta diretta dal punto di vista demografico, e una ricaduta indiretta sul piano della sicurezza interna. I Paesi del mondo, in primo luogo gli Stati Uniti, dovranno confrontarsi con ondate migratorie senza precedenti, e dunque con i conseguenti problemi di ordine pubblico ad esse correlati.

"Noi dal punto di vista della sicurezza interna riteniamo che l'impatto più rilevante del 'global warming' sarà per gli Stati Uniti di tipo indiretto" spiega nel rapporto Tom Fingar, vicedirettore del National Intelligence for Analysis e incaricato di riferire al Congresso di fronte ad una apposita Commissione congiunta di Camera e Senato. "Riteniamo cioé - precisa Fingar - che il global warming avrà effetti diretti sugli equilibri di altri Paesi. Le conseguenze di questo stato di cose potranno avere un serio impatto per quanto riguarda gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti".

In altre parole, il global warming porterà ulteriormente a destabilizzare le già destabilizzate aree del mondo, portando a rendere complessivamente più delicata la situazione in quelle aree che - dal Medio Oriente all' Africa sub sahariana, dall'Asia centrale al sud est asiatico - già oggi vedono sistemi politici precari. Tutto ciò metterà in moto processi migratori senza precedenti, incrementerà l'immigrazione clandestina e renderà più difficile il controllo della sicurezza, facilitando il proliferare del terrorismo.

La regione più delicata, sottolinea il rapporto, l'Africa, dove la siccità di intere regione è destinata a crescere. Ma nel complesso da qui al 2020 il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà potrebbe crescere nel mondo di ulteriori 50 milioni, con 1,2 miliardi di persone che avranno problemi di acqua. "I cambiamenti climatici faciliteranno la precarietà politica delle zone in cui già oggi si hanno governi instabili, creando le condizioni che la lotta al terrorismo possa ulteriormente estendersi" ha dichiarato l'ammiraglio Jospeh Lopez, che ha comandato le forze americane e Nato impegnate in Bosnia nel 1996.

fonte: lanuovaecologia.it

Ecco il catalogo della biodiversità

LA VITA sotto ai mari è piena di sorprese e microrivoluzioni: nuove specie vengono continuamente scoperte, altre rischiano di scomparire per sempre in un ambiente che cambia velocemente. Per far ordine in questo immenso panorama in continua evoluzione arriva il "World register of marine species", il primo registro mondiale delle diverse specie sottomarine inaugurato ufficialmente oggi con 122.500 voci identificate, catalogate e validate: la metà più o meno di quelle complessive note alla scienza - 230mila - il cui inventario totale, secondo i ricercatori delle diverse istituzioni internazionali che hanno partecipato al progetto, dovrebbe essere completato nell'ottobre 2010.

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L'enorme sforzo di pulizia fra diverse fonti, cataloghi, pubblicazioni scientifiche ha anche permesso di sfoltire una gran quantità di doppioni o alias: ne sono stati identificati 56mila, pari al 32 per cento di tutte le voci visionate. L'esempio più significativo? E' quello della "regina" dei sinonimi, la Halichondria panicea: questa spugna marina nel corso degli anni in diverse pubblicazioni appare con 56 nomi differenti fin dalla sua prima classificazione, nel 1766. "Questo succede perché gli scienziati possono non essere a conoscenza di ciò su cui stanno lavorando altri gruppi, o di altre pubblicazioni che descrivono già la stessa specie" chiarisce Mark Costello, professore associato al Leigh Marine Laboratory all'Università di Auckland, in Australia, co-fondatore del WoRMS. "Un problema che con una comunicazione maggiore, grazie all'accesso di un registro come questo, potrà essere superato", aggiunge.

Il censimento completo della vita sottomarina - cui hanno collaborato dal 2000 scienziati da oltre 80 Paesi, nel più grande progetto globale di ricerca su questo tema - promette di diventare un punto di riferimento universale di cui i ricercatori sottolineano la necessità: "Descrivere le specie senza un catalogo universale è come costruire una libreria senza un indice complessivo", chiarisce Philippe Bouchet, uno scienziato che ha partecipato al progetto pensato soprattutto per ricercatori e specialisti, ma che diventerà anche un'importante fonte di informazioni sulla biodiversità per monitorare, fra l'altro, ecosistemi e forme di vita a rischio per i mutamenti climatici.

"E' il primo tentativo di mettere insieme una lista ufficiale e valida di nomi compilata da esperti, cui tutti possano attingere e fare riferimento" racconta Stefano Taiti, ricercatore del Cnr all'Istituto per lo studio degli ecosistemi nella sede di Firenze. Taiti ha lavorato come editor al WoRMS per la categoria di cui si occupa più da vicino, gli isopodi, crostacei che contano 10mila specie diverse. "Negli ultimi anni quello della mancanza di tassonomi esperti, in grado di riconoscere animali e piante, è diventato un grosso scoglio. Per questo una parte del progetto mira proprio a formare nuovi esperti", spiega ancora.

Se le specie marine note sono circa 230mila, quelle che rimangono ancora da catalogare e risultano quindi sconosciute sono tre volte tanto. Ed il ritmo con cui le nuove forme di vita sottomarine vengono scoperte è vertiginoso: 1.400 ne vengono descritte ogni anno in letteratura scientifica, calcola Bouchet. Troppe perché gli esperti possano verificarle, descriverle, catalogarle, nominarle in tempi accettabili con metodi tradizionali; i tempi, però, si accorciano con la collaborazione internazionale promossa dal registro mondiale e dalle nuove tecnologie usate per la campionatura, le immagini (il world register ne contiene già 5.600 oltre a hyperlink e ad altre informazioni), la gestione dei dati e l'analisi genetica dei campioni raccolti.

Ospitato dal Flanders Marine Institute in Belgio, il registro mondiale è stato finanziato anche dal Marbef (Marine Biodiversity and Ecosystem Functioning) della Ue e da diversi progetti di ricerca internazionali ed europei. Servirà anche ad alimentare altri database, come quello dell'Enciclopedia della Vita, ed è solo l'inizio. In questi primi otto anni di vita, migliaia di "sospette" nuove specie sono state individuate dai ricercatori: ma di queste solo per 110 è stato completato il processo di descrizione formale, che ne porta al riconoscimento.

fonte: repubblica.it

Tir, sospeso lo sciopero

È stato sospeso lo sciopero dei tir che da lunedì prossimo avrebbe bloccato l'Italia per cinque giorni. La protesta dei camionisti contro il caro gasolio — che ha già paralizzato altri Paesi europei come Spagna e Portogallo — ha spinto il governo ad intervenire con un protocollo d'intesa che ieri sera è stato firmato dagli undici sindacati di categoria. «Un accordo difficile ma soddisfacente» secondo il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che sul tavolo ha messo complessivamente 600 milioni di euro: 200 stanziati di fresco e trovati grazie allo smantellamento di Sviluppo Italia, altri 400 già previsti dalle passate Finanziarie anche se mai utilizzati. Soldi che saranno spesi per incentivare l'acquisto di mezzi non inquinanti, per il rimborso dei pedaggi autostradali, per le cosiddette autostrade del mare e, in parte, per abbassare le accise sui carburanti. Ma a scongiurare il blocco di cinque giorni è stata un'altra misura. A partire dal 1˚ luglio ogni aumento del gasolio sarà trasformato automaticamente in aumento del prezzo concordato dalle parti per il trasporto della merce. Una sorta di scala mobile che con ogni probabilità trasformerà ogni rincaro del carburante in un aumento dei prodotti trasportati. Ancora di più rispetto a quanto già avviene oggi. Per assicurare che il meccanismo non venga aggirato sono previste sanzioni severe per chi proverà a non aumentare il prezzo del trasporto, magari per non far salire quello del prodotto finale.

I «committenti inadempienti» saranno esclusi per un anno dai benefici fiscali, mentre per sei mesi non potranno partecipare alle gare per gli appalti pubblici. Lo sciopero non è stato revocato ma solo sospeso in attesa che i punti dell'accordo vengano trasformati in un emendamento da inserire prima della pausa estiva nel decreto fiscale. «Ma è chiaro — spiega Paolo Uggè, presidente della Federazione autotrasportatori italiani, e sottosegretario ai Trasporti nel precedente governo Berlusconi — che si tratta solo di una misura di cautela e non ci saranno sorprese ». Più prudente Maurizio Longo, responsabile di un'altra delle sigle sedute ieri al tavolo del ministero, Trasportounito: «Abbiamo firmato solo la parte normativa perché gli interventi economici sono stati esposti solo genericamente e non ci sono certezze ». Nel protocollo d'intesa, in effetti, non si parla espressamente di 600 milioni perché i conti precisi saranno fatti nei prossimi giorni. Ma ciò che conta davvero, quella specie di scala mobile, è messa nero su bianco.

fonte: corriere.it

mercoledì 25 giugno 2008

Ecomostri siciliani

E' l`hotel di Alimuri a Vico Equense, in provincia di Napoli, il primo ecomostro a dover scomparire dalle coste italiane. Lo dice Legambiente, che ha stilato la "top five degli ecomostri: i primi che per età, per storia e per impatto ambientale devono scomparire dalle nostre coste".

Fanno compagnia all'hotel di Alimuri, le palazzine di Lido Rossello a Realmonte (Ag), Palafitta e Trenino a Falerna (Cz), il villaggio abusivo di Torre Mileto (Fg) e lo scheletrone di Palmaria a Porto Venere (Sp).

Legambiente ha poi distribuito la "bandiera nera 2008" ad amministrazioni, politici, imprenditori e società private che si sono contraddistinti per attacchi o danni all'ambiente marino e costiero.

Una è andata alla regione Abruzzo, per aver approvato la cosiddetta "legge fogna", che torna ad applicare per gli scarichi degli impianti di depurazione valori di parametri previsti da una normativa del 1981, "già all`epoca molto permissiva rispetto alla normativa nazionale di riferimento (Legge Merli)".

In Basilicata è andata "ai pirati della costa ionica (Nettis Resort, Ecoresort Marinagri, Cit Holding) per i grandi progetti (Villaggio Porto degli Argonauti, megalottizzazione tra Policoro e Scanzano Ionico, Villaggi Porto Greco e Torre del Faro) che hanno ricoperto di cemento il litorale lucano".

Alla Regione Campania è andata una bandiera "per la pessima gestione degli impianti di depurazione regionali".

In Emilia Romagna la bandiera nera è andata ex aequo alle amministrazioni comunali di Cervia, Comacchio e Ravenna (nel Parco Regionale del Delta del Po), "le quali continuano ad alimentare una assurda e dannosa speculazione edilizia (e un enorme consumo di suolo), contribuendo a degradare un patrimonio naturale di grande valore".

Nel Lazio "ha vinto" l`amministrazione comunale dell`Isola di Ponza, "per il continuo dilagare del cemento illegale, per il 100% degli scarichi civili non allacciato ai sistemi di depurazione, per la raccolta differenziata dei rifiuti inesistente e per le politiche energetiche antiquate.

E poi all`Assobalneari di Roma, per lo scellerato progetto delle cinque isole artificiali al largo di Ostia nel comune di Roma, all`Immobiliare Vertulasia s.r.l, per la realizzazione di un complesso residenziale abusivo su un terreno fronte mare di circa 15 ettari, lungo la via Flacca nel Parco 'Riviera di Ulisse', realizzato nonostante la diffida di inizio lavori emessa dal Comune di Gaeta, al Campeggio Holiday Village di Fondi che, sorto negli anni `70 come semplice camping, è diventato una vera e propria lottizzazione abusiva su terreno demaniale".

In Liguria il riconoscimento negativo è andato al Comune di Vado Ligure (SV), alla A. P. Moller-Maersk (Copenaghen) e alla Maersk Italia SpA (GE) per il progetto della "Piattaforma Maersk", "in spregio alla volontà dei cittadini che lo hanno nettamente bocciato (64% di no) in una consultazione pubblica indetta dalla stessa amministrazione comunale".

Nelle Marche all'Api di Falconara (AN) per il quinto anno consecutivo "per la reiterata proposta di realizzazione di altri due impianti di generazione di energia elettrica (di 530 e di 70 megawatt), accanto a quello già esistente di 290 megawatt di potenza".

In Puglia alla Ugento s.r.l. per la realizzazione del Villaggio ex Orex che prevede milleduecento posti letto, per 68mila metri cubi su un`area di 170mila metri quadrati in contrada Fontanelle nel Comune di Ugento.

In Sicilia al Comune di Piraino (ME) per la lottizzazione di Torre delle Ciavole, già bandiera nera nel 2001.

In Toscana al sindaco di Campo nell`Elba "per la gestione del Peep (Piano di edilizia economica e popolare) con cui le case 'popolari' realizzate negli ultimi anni sono state oltre 200 in un Comune di 4mila abitanti e dove nel 2001 risultavano esserci ben 2.300 seconde case. Al sindaco di Rio Marina per il villaggio Paese a Vigneria, la lottizzazione sulle ex miniere di pirite che nessuno vuole rilevare".

In Veneto al ministro Claudio Scajola, per aver proposto di riaprire lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nel Golfo di Venezia e ai Consiglieri Regionali Franco Frigo e Carlo Alberto Azzi per "l`interpretazione data all`articolo 30 della legge che ha istituito il Parco Regionale del Veneto, che permetterebbe la trasformazione a carbone della centrale termoelettrica di Polesine Camerini (RO) aumentando considerevolmente le emissioni di Co2 in un`area protetta che sta avviandosi verso una economia turistica sostenibile".

fonte: lasicilia.it

Rallenta il commercio: vendite -2,3%

Le vendite al dettaglio ad aprile sono calate del 2,3% rispetto allo stesso mese dell'anno prima. Si tratta del dato più negativo da aprile 2005, quando il calo fu del 3,9%. La variazione rispetto a marzo è nulla. Il calo tendenziale è stato dello 0,8% per le vendite di alimentari e del 3,4% per i non alimentari.

L'INFLAZIONE COPRE CALI MAGGIORI - Gli indicatori, sottolinea l'Istat, si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano quindi l'inflazione, che contribuisce a rendere meno evidente il calo delle vendite. Ad aprile il tasso di inflazione generale è stato pari al 3,3%, a fronte di una crescita dei prezzi del solo comparto alimentari e bevande analcoliche pari al 5,6%.


fonte: corriere.it

L'Italia nella morsa di caldo e afa

Afa, assenza di vento e colonnina di mercurio ben oltre i 30 gradi. La morsa del caldo che da giorni assedia l'Italia non accenna ad allentarsi. Da Aosta a Napoli e passando per l'Alto Adige (dove si sono registrati livelli di ozono nell'aria superiori alla media) le temperature massime hanno superato abbondantemente i 30-35 gradi sfiorando, in alcuni casi, i 40. Sono dieci le città che toccheranno il livello 3, ossia quello più alto e più a rischio per la salute. Il record a Latina, dove per giovedì è annunciata una temperatura di 38 gradi. Allarme rosso anche a Milano e Frosinone (36°), Torino (34°), Roma e Civitavecchia (35°), Brescia (35°), Verona (35°), Rieti (34°) e Latina (38°). Livello 3 anche a Perugia dove per giovedì è prevista una temperatura percepita di 34°. Il ministero del Welfare ha attivato il numero verde 1500: i cittadini possono chiamare per ricevere informazioni e consigli, invitando anche i medici di famiglia e le badanti a fare maggiore attenzione agli anziani.

LAZIO - L'Ares 118 a Roma ha segnalato un aumento delle richieste di aiuto. Dalle 7 alle 16,30 sono state martedì 1693 le telefonate giunte alla centrale operativa rispetto alle 1405 registrate martedì scorso, quando il caldo era ancora «nella norma».

PIEMONTE - Non c'è ancora allarme a Torino per il caldo, ma già al pronto soccorso degli ospedali si sono presentate persone, in particolare anziani, sofferenti per il clima afoso. Il livello di rischio resta comunque alto.

VENETO - In Veneto è scattato il Protocollo di emergenza per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana ed in generale per quella a rischio, predisposto dalla Giunta regionale. La Protezione civile della Regione Campania ha diffuso un bollettino di allerta per le ondate di calore che interesseranno il territorio anche per mercoledì.

CAMPANIA - La Sala operativa ha attivato il piano per le ondate di calore inviando bollettini meteo all'assessorato alla Sanità della Regione e alle strutture ospedaliere della Campania: a causa delle elevate temperature (che supereranno i 31 gradi) potrebbero verificarsi disagi alla popolazione e soprattutto a bambini, anziani e cardiopatici. E all'ospedale Cardarelli di Napoli si è registrato, secondo quanto emerge dalla direzione sanitaria, un aumento del 10-12% dei ricoveri per problemi respiratori, nei quali il caldo potrebbe avere una sua componente. Restano validi per tutti i consigli del ministero: bene molto, attenzione agli sbalzi di temperatura e non uscire nelle ore più calde della giornata. Il ministero invita medici di famiglia e badanti ad alzare il livello di attenzione nei confronti degli anziani: le maggiori richieste di aiuto in questi giorni infatti arrivano proprio da loro.

MARCHE - Potrebbe essere una vittima del caldo l'uomo di 75 anni deceduto per un infarto in strada ad Ancona, in piazza d'Armi. Mercoledì in città si sono sfiorati i 38 gradi. Sul posto sono intervenuti i sanitari di un'ambulanza del 118, che hanno tentato inutilmente di rianimare l'anziano con un massaggio cardiaco. Altri malori sono stati segnalati in varie località della Regione. Da giovedì sarà attivo anche un call center, che monitorerà gli anziani al rischio, e al quale i cittadini potranno rivolgersi per consigli e richieste di intervento.

NESSUN RISCHIO DI BLACKOUT - La buona notizia, stando alle parole dell'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti, è che non dovrebbero verificarsi black out a causa del caldo opprimente. «I rischi di blackout - dice Conti - possono soltanto dipendere da incendi, temporali o fulmini che cadono sulle linee di trasmissione o di distribuzione, ma non possono certo capitare per mancanza di capacità produttiva. Anche perchè abbiamo margini di riserva molto ampi e in grado di fornire energia a tutti gli italiani».

fonte: corriere.it

Napoli: proteste rifiuti, bloccata tangenziale

Un corteo formato da 139 auto, «tante quanti gli autocompattatori che ogni giorno passeranno da Chiaiano e Marano», spiega uno degli organizzatori del comitato di protesta, ha bloccato mercoledì mattina la tangenziale di Napoli. Il serpentone si è mosso a una velocità di 20 km all'ora, provocando di fatto il blocco della circolazione e chilometri di fila. I manifestanti si sono disposti su tutte e tre le corsie e hanno terminato la protesta poco dopo mezzogiorno.

SOFT-WALKING - «La protesta è stata organizzata anche in segno di solidarietà con i cittadini di Agnano e Bagnoli, dove sarà realizzato l'inceneritore», hanno detto al comitato organizzaore. «Con noi ci sono anche rappresentanti delle amministrazioni comunali toccate dalla discarica. È un metodo di protesta che in Nord Europa si chiama soft-walking e vuole dimostrare da un lato che anche con una forma di protesta assolutamente legale si può paralizzare una città, se un pezzo dei suoi abitanti comincia a sentirsi calpestato, e dall'altro si vuole dimostrare fattivamente quali siano i problemi di trasporti dei rifiuti che erano uno dei tanti motivi di non idoneità della cava di Chiaiano, improvvisamente cancellato da Bertolaso».

fonte: corriere.it

Efficienza energetica e impatto zero: firmati protocolli Ministero - Comune di Milano

Firmati dal Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e dal sindaco di Milano Letizia Moratti due accordi per aumentare l'efficienza energetica di Milano e attivare progetti ad impatto zero per l'Expo 2015.
"Sono protocolli – ha detto il Ministro - che ci auguriamo possano essere firmati anche da altre città". Gli accordi rientrano in un'agenda particolare che il Ministro intende preparare in vista dell'esposizione universale del 2015. "L'expo – ha concluso - è un evento di Milano, ma anche tutto italiano, che merita il contributo nazionale"

fonte: minambiente.it

Tavolo di consultazione per la gestione del 'Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione'

Nella G.U. del 8 maggio 2008 n. 107 è stato pubblicato il Piano d'azione per la sostenibilità ambientale (pdf - cartella compresa, 1.762 MB) dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN GPP), previsto dalla legge finanziaria del 2007 (l.296/06).
Il piano prevede momenti stabili di consultazione con le parti interessate. In particolare, oltre ai momenti di confronto con le associazioni dei produttori coinvolte nei temi specifici di loro interesse, al punto 6 "Gestione del PAN GPP", prevede, un
"Tavolo permanente" che deve servire a raccogliere i contributi e le osservazioni di carattere generale da parte dei soggetti interessati e contribuire alla diffusione del GPP nel territorio nazionale.
Nel segnalare che per la partecipazione al tavolo di lavoro non è previsto alcun compenso o rimborso spese, si invitano i soggetti interessati rientranti nelle categorie segnalate nel Piano stesso al citato punto 6, e di seguito indicate, a segnalare per email, alla Direzione generale Salvaguardia ambientale - Divisione VIII, la disponibilità a partecipare a tale "Tavolo permanente", indicando le persone di riferimento. (Associazioni dei produttori, artigiani e commercianti; sindacati dei lavoratori;associazioni ambientaliste e dei consumatori; rappresentanti degli enti locali; rappresentanti del sistema dei servizi pubblici)
La disponibilità a partecipare al Tavolo e le persone di riferimento vanno indicate tramite e-mail all’indirizzo:
DSA-DivVIII@minambiente.it
, non oltre il 20 luglio 2008.

fonte: minambiente.it

Ecco le misure del decreto rifiuti

Dalla superprocura al rimborso da parte della Campania di parte dei soldi spesi per l'emergenza. Fino ai poteri di pubblica sicurezza attribuiti all'esercito. In sintesi il contenuto del provvedimento approvato alla Camera/ Il "prestito" da restituire - Stato di pulizia - Esposto anti-discarica a Chiaiano
IL SOTTOSEGRETARIO ALL’EMERGENZA - Il decreto introduce un nuovo modello per la gestione dell'emergenza rifiuti campana: i commissari sono sostituiti da un sottosegretario di Stato, Guido Bertolaso, e il coordinamento della gestione dei rifiuti viene affidato, per il periodo dell'emergenza, al dipartimento della protezione civile. Il sottosegretario, che ha il compito di attivare i siti destinati a discariche, è, tra l'altro, tenuto a presentare al Parlamento, sessanta giorni prima della cessazione dello stato di emergenza, una relazione nella quale quantifica le spese per la soluzione della situazione campana le esigenze in atto, le risorse disponibili e i soggetti pubblici e privati ai quali verrà affidata la gestione ordinaria del ciclo dello smaltimento dei rifiuti in Campania.

STOP EMERGENZA ENTRO 2010 - Lo stato di emergenza cessa il 31 dicembre 2009.

USO DELL’ESERCITO - Per la protezione e la vigilanza di aree e impianti connessi alle gestione dei rifiuti (che diventano 'aree di interesse strategico nazionale') viene impiegato personale delle forze armate con funzioni di agenti di pubblica sicurezza (ma non di polizia giudiziaria, per cui chi viene fermato, per essere identificato va accompagnato alla centrale più vicina). Chi si introduce abusivamente negli impianti è punito con l'arresto da tre mesi a un anno o un'ammenda da 51 a 309 euro. Chi ostacola o impedisce l'azione di gestione dei rifiuti è punito con la reclusione fino a un anno (mentre per i 'capi-rivolta' c'è il carcere da 1 a 5 anni).

LA SUPERPROCURA - Fino alla fine dell'emergenza sono demandate al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli le funzioni di pm per i procedimenti penali, consumati o tentati in materia di gestione dei rifiuti. Le funzioni di Gip e di Gup sono esercitate da magistrati del tribunale di Napoli.

TERMOVALORIZZATORI - Viene autorizzato il conferimento e il trattamento di una serie di rifiuti (tra cui le cosiddette 'ecoballe') nel termovalorizzatore di Acerra e autorizzata la realizzazione dei termovalorizzatori di Santa Maria La Fossa, Salerno e Napoli (Agnano).

CIP6 - I finanziamenti e gli incentivi europei per le energie pulite, cosiddetti Cip6, vengono estesi ai quattro termovalorizzatori campani (per quanto riguarda la quota organica).

DISCARICHE - Il decreto individua dieci siti da destinare a discarica, tra i quali la cava di Chiaiano.

DIFFERENZIATA - Ai comuni che non raggiungano l'obiettivo minimo di raccolta differenziata del 25% dei rifiuti urbani prodotti entro il dicembre 2009, al 35% entro il dicembre 2010 e al 50% entro il 2011 è imposta una maggiorazione sulla tariffa di smaltimento dei rifiuti indifferenziati pari al 15, 25 e 40% dell'importo stabilito per ogni tonnellata di rifiuti conferita agli impianti di smaltimento e trattamento. Lo Stato, inoltre, può rivalersi sui comuni inadempienti sulla differenziata (ma in questo caso di tutta Italia), previo decreto del ministero del Tesoro, con minori trasferimenti di somme corrispondenti alla Tarsu prevista.

BONIFICHE - Il decreto stanzia 47 milioni di euro per gli anni 2008, 2009 e 2010 per la realizzazione di iniziative di compensazione ambientale e bonifica.

ASSUNZIONI DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE - Il dipartimento della protezione civile è autorizzato a fare assunzioni di personale per far fronte all'emergenza. Con un emendamento dell'Idv (che però potrebbe essere corretto in sede di discussione al Senato) si pone un 'paletto' a queste assunzioni che devono avvenire per concorso e con scadenza al 31 dicembre 2009.

COPERTURA E PRESTITO ALLA CAMPANIA - La Campania, (ma un domani qualsiasi regione per la quale venga dichiarato lo stato di emergenza in questa materia) restituirà (in forma di decurtazione dei trasferimenti) i soldi spesi per l'emergenza rifiuti. Le modalità di 'riscossione' saranno definite con un decreto del Tesoro.

DEROGHE - Il sottosegretario e i capi missione, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute, dell'ambiente e del patrimonio culturale, possono usufruire di una serie di deroghe che comprendono anche le norme sulla sicurezza sul lavoro.

RELAZIONE DEL GOVERNO - Entro il 31 dicembre 2008 e ogni sei mesi il governo è tenuto a fare una relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del decreto

fonte: lanuovaecologia.it

Pechino 2008, nuove misure antismog

La capitale cinese blocca la circolazione del 50% delle auto blu fino al 19 luglio per ridurre emissioni nocive e traffico. Rimarranno ferme circa 210mila vetture. E dal 20 luglio la percentuale potrebbe salire al 70%. L'8 agosto il via ai Giochi
Pechino ha ordinato ieri lo stop alla circolazione per il 50 per cento delle auto blu fino al prossimo 19 luglio per ridurre le emissioni nocive e il volume del traffico con l'avvicinarsi delle Olimpiadi che si apriranno l'8 agosto. Il numero esatto delle automobili che rimarranno ferme sarà presto reso noto ma dovrebbe essere intorno alle 210mila, hanno annunciato le autorità.

E dal 20 luglio potrebbe salire a 70 la percentuale di automobili blu bloccata per consentire una più fluida circolazione fino al 20 settembre. Pechino ha già stabilito la scorsa settimana che 3,3 milioni di veicoli privati dovranno circolare a targhe alterne dal prossimo 20 luglio al 20 settembre. Nuovi mezzi di trasporto pubblico entreranno presto in funzione.

Apriranno tre nuove linee della metropolitana (oltre alle quattro già attive) e circoleranno 2 mila nuovi autobus (in aggiunta ai 25mila già sulle strade) a disposizione di 4 nuovi previsti milioni di utenti che s vanno ad aggiungere ai 12 milioni che si muovono ogni giorno sui mezzi pubblici della capitale cinese.

fonte: lanuovaecologia.it

Lazio, inquinati 7 laghi su 10

Depurazione e monitoraggio degli scarichi. È la richiesta di Legambiente Lazio a conclusione del passaggio della Goletta dei laghi nei bacini lacustri della regione. I risultati dei campionamenti effettuati negli specchi d'acqua dai tecnici dell'associazione sono allarmanti/ Tappa in Umbria


Stop all'inquinamento dei laghi laziali, incentivando la depurazione e monitorando gli scarichi. E' la richiesta di Legambiente Lazio a conclusione del passaggio della Goletta dei laghi nei bacini lacustri della regione. I risultati dei campionamenti effettuati negli specchi d'acqua dai tecnici dell'associazione sono allarmanti. Il 70 % dei campioni è risultato positivo a coliformi e streptococchi fecali. " E' fatto di luci ed ombre - ha detto Lorenzo Parlati, presidente regionale del cigno, alla conferenza di presentazione dei dati il 19 giugno - il quadro della qualità delle acque dei bacini del Lazio con tre laghi su dieci senza macchia e per il resto ancora troppi punti inquinati in modo diffuso, spesso lievemente ma a volte invece in modo serio".

In cima alla lista delle "acque piu' nere" i laghi di Bracciano, Turano e Posta Fibreno. Nello specchio d'acqua in provincia di Roma sono stati rilevati i dati piu' preoccupanti: tre dei sei campioni prelevati in altrettanti punti superano i limiti di legge. Fortemente inquinati risultano due aree: nel comune di Anguillara sulla sinistra di punta "il Pizzo", dove, come pure in località Bella Venere sul lago di Vico, gli streptococchi hanno raggiunto livelli di dieci volte superiori ai parametri legali, e nelle vicinanze di via dei Platani a Trevignano. È seria anche la situazione di Posta Fibreno dove sono stati riscontrati risultati allarmanti in prossimità di un esercizio commerciale. Il lago era stato classificato come non balneabile dagli enti preposti al controllo, ma Legambiente ha voluto comunque acquisire i dati. Allarme anche a Turano, in provincia di Rieti: solo la spiaggia di Castel di Tora è risultata "non inquinata".

"Nonostante quest'anno le analisi siano avvenute in un periodo in cui la stagione turistica non è ancora avviata - ha detto Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente- continuiamo ancora a rilevare diverse situazioni critiche, segno che esiste un problema infrastrutturale che si manifesta anche quando non ci sono grandi presenze turistiche sui laghi". I prelievi sono stati effettuati dal 12 al 15 giugno in 46 punti, individuati dall'Arpa e in corrispondenza di "posti a rischio" rilevati dai circoli locali legambientini: bar e agriturismi, foci di immissari e spiagge pubbliche.

Principali imputati gli scarichi che versano le acque nere nei bacini in assenza o malfunzionamento di impianti di depurazione. A seguire hanno la loro incidenza sull'equilibrio degli ecosistemi lacustri i fertilizzanti e i pesticidi, causa dell'eutrofizzazione. Infine, da non dimenticare, le captazioni d'acqua piu' o meno legali che fanno abbassare il livello dei laghi. "Con Goletta-Cigno azzurro – ha concluso Cristiana Avenali, direttrice regionale dell'associazione - abbiamo voluto tornare a dare un risalto all'importante ecosistema di acque interne nella nostra regione spesso trascurato e sottovalutato".

fonte: lanuovaecologia.it

L'azione diretta dell'infortunato contro l'assicurazione del datore di lavoro

Con l’ordinanza del 13 maggio 2008, n. 11921, la sezione lavoro della Suprema Corte di Cassazione ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1917, secondo comma, del cod. civ. per contrasto con gli articoli 3, 35, 24 e 111 della Costituzione, nella parte in cui non prevede che il dipendente possa rivalersi direttamente nei confronti dell’assicuratore del datore di lavoro per il citato credito risarcitorio da danno differenziale per infortunio sul lavoro.
Sia il Tribunale che la Corte d’Appello, infatti, avevano vietato ad un dipendente rimasto paraplegico in seguito ad un infortunio sul lavoro di agire direttamente contro la società assicuratrice del proprio datore di lavoro, fallito nel mentre avevano corso le udienze.

Fatto e diritto
Il dipendente di una società, dopo avere subito un infortunio sul lavoro dal quale è rimasto paraplegico, aveva proposto domanda di risarcimento del danno differenziale nei confronti della società, che veniva dichiarata fallita nel corso del processo.
La domanda di ammissione al passivo del fallimento per £ 1.672.693.929 veniva respinta per carenza di prova sul credito.
La Corte d'Appello ha respinto l’appello principale della società assicuratrice ed ha respinto altresì l’appello incidentale con cui il lavoratore si doleva della mancata condanna diretta dell'Assicurazione nei suoi confronti e della compensazione totale delle spese dei due gradi del giudizio.
La Corte d'Appello, quanto all’appello incidentale, confermava la motivazione del primo giudice, che aveva ritenuto inammissibile quella di condanna diretta del danneggiato, in quanto il Fallimento non impone mai all'Assicurazione di pagare direttamente al danneggiato (ai sensi dell'art. 1917, II comma c.c.).
Contro tale sentenza, il dipendente ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo la facoltà di poter agire direttamente nei confronti dell'assicuratore del fallito e la compensazione delle spese processuali: il lavoratore, infatti, lamentava la violazione e della falsa applicazione degli articoli 1917, comma 2, 2900 cod. civ., 112 c.p.c., l’omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione in ordine a punto decisivo della controversia ed il mancato riconoscimento di azione diretta, anche in via surrogatoria, nei confronti dell’assicuratore del datore di lavoro fallito.
Si è costituita con controricorso la società assicuratrice, resistendo alle domande del dipendente.

La decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha richiamato l’articolo 111 della Costituzione, inserito dalla legge costituzionale 2/1999 sul giusto processo e sulla sua ragionevole durata.
La norma, infatti, prevede che il danneggiato abbia una risposta giudiziaria contestuale e coordinata alla domanda di giustizia posta in ordine all’azione diretta verso l’assicuratore e all’ammissione al passivo fallimentare dell’assicurato (eventualmente per il residuo non coperto dall’assicuratore).
A tale riguardo, la Corte di Cassazione si è ispirata al principio secondo cui l'obbligazione dell'assicuratore, avente ad oggetto il pagamento dell'indennizzo all'assicurato, è distinta ed autonoma dall'obbligazione di risarcimento dell'assicurato responsabile nei confronti del danneggiato.
La previsione della facoltà dell'assicuratore di pagare direttamente al danneggiato o dell'obbligo dell'assicuratore di provvedere al pagamento diretto ove sia l'assicurato a richiederlo, non attiene alla individuazione dei soggetti del rapporto assicurativo, bensì alle modalità di esecuzione della prestazione dell'assicuratore.
Ne consegue che, effettuando il pagamento diretto al danneggiato, l'assicuratore, che non è direttamente obbligato nei confronti del danneggiato, estingue la sua obbligazione nei confronti dell'assicurato.
Proprio questa considerazione consente di escludere che la facoltà dell'assicuratore di pagare ed il diritto dell'assicurato di richiedere il pagamento diretto nelle mani del terzo sopravvivano alla dichiarazione di fallimento dell'assicurato.
Con il fallimento, infatti, su tutti i beni dell'assicurato, ivi compreso il suo credito nei confronti dell'assicuratore, si apre il concorso dei creditori con il rispetto delle legittime cause di prelazione.
Proprio in relazione alla ipotesi del concorso di altri creditori la legge attribuisce, del resto, al danneggiato un privilegio.
Orbene, apertosi il concorso sui beni del fallito ed acquisito all'attivo fallimentare il credito dell'assicurato verso l'assicuratore, non è compatibile con l'apertura del concorso la facoltà dell'assicuratore di pagare direttamente il danneggiato.
Con il fallimento dell'assicurato viene pertanto meno la facoltà di pagamento diretto, non potendosi ipotizzare una alterazione, rimessa alla decisione dell'assicuratore, delle regole del concorso che il legislatore ha presupposto, dettando l'art. 2767 c.c..
La Cassazione ha a tal riguardo dubitato che l'assetto di tutela del credito del lavoratore per danno differenziale, che deriva dal citato sistema, sia compatibile con i canoni degli artt. 3 e 35 Cost., in comparazione con altre categorie di soggetti che godono invece di azione diretta verso l’assicuratore o verso

Suprema Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza n. 11921 del 13 maggio 2008

fonte: newsfood.com

Eco-night, il ballo che ricarica

BASTA un'idea a mondare la galassia delle discoteche dai suoi peccati. Non più luoghi oscuri di perdizione, ma avamposti della rivoluzione verde, politicamente corretti, fonti di energia positiva. Letteralmente. Voi danzate, e la pista da ballo trasforma l'energia cinetica dei passi in energia elettrica pulita.

GUARDA COME FUNZIONA

La proposta viene da Londra (prima tappa al Bar Surya, il 10 luglio), grazie ai denari di sir Andrew Charalambous, milionario cipriota, militante e finanziatore dei Tory, capo carismatico - con lo pseudonimo di Dr. Earth - dell'associazione per il ballo eco-sostenibile "Club4climate": la techno dichiara guerra al riscaldamento globale.

Nel dettaglio, vediamo come funziona. La pista da ballo, sostenuta da una serie di molle, oscillando aziona dei generatori a cristalli capaci di produrre una piccola quantità di energia elettrica. Questa viene immagazzinata da batterie ricaricabili e diffusa nella rete, garantendo al locale il 60% del fabbisogno, secondo Charalambous, eccitato da questa variante "produttiva" della febbre del sabato sera.

Ciò che lega il movimento di gambe alla lampadina accesa si chiama piezoelettricità (dal greco pieziein, "pressione"), proprietà che alcuni cristalli hanno di generare una differenza di potenziale quando sono soggetti a una deformazione meccanica. L'utilizzo più comune è quello che riguarda gli accendigas da cucina: premiamo il cristallo e scocca la scintilla, senza bisogno di presa elettrica.

L'ecologia del night londinese non si limiterà alla bolletta; bevande e cibi verranno serviti solo in recipienti in policarbonato, e nei gabinetti, per lo scarico, sarà utilizzata solo acqua riciclata. Non pago, sir Charalambous, promette ingresso gratuito a chi dimostrasse di essere venuto al locale a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici (ma come pizzicherà chi parcheggia il suv dietro l'angolo?). Altrimenti il costo è di 10 sterline (circa 13 euro).

Il progetto della pista ecologica è stato sviluppato da due aziende olandesi, la Enviu e la Döll, e proprio a Rotterdam l'eco-night ebbe il suo esordio. Era il 2006, e l'evento fu organizzato dalla "Critical Mass", conosciuta in Italia per le iniziative a favore della mobilità pulita. Anche lì ad essere coinvolte furono migliaia di giovani, felici di unire l'utile al dilettevole.

"È un modo fresco e sexy per dare consapevolezza alle nuove generazioni", ha detto sir Charalambous, che tra le altre cose possiede più di 1000 proprietà a nord di Londra. "Non bisogna essere arroganti - ha aggiunto - e pensare di risolvere i mali della Terra da soli. Serve un piccolo sforzo da parte di tutti". Che non abbia in mente di far danzare gli abitanti dei suoi condomini?

E sempre dalla Gran Bretagna arriva la notizia che, ballando, si può anche ricaricare la batteria del telefono cellulare. Orange UK, operatore di telefonia mobile, ha annunciato che presto produrrà, in cooperazione con GotWind - società specializzata nell'energia rinnovabile - un nuovo caricabatterie che sarà alimentato dalla sola energia del ballo: attaccato al braccio, funziona mediante un sistema di pesi e calamite che forniscono la corrente elettrica necessaria per la ricarica della batteria.

fonte: repubblica.it

“Questa non è la carriera che volevo”

empre più confessano di sentirsi inadatti al percorso professionale intrapreso. Ma cambiare è difficile. Soprattutto per ragioni economiche. A incidere anche il tempo necessario a “riconvertirsi” e le ragioni familiari. Le donne le più insoddisfatte. Nel mondo i più scontenti in Messico, Ucraina e Turchia. SONDAGGIO: E TU? TABELLE CONFRONTO: 1.Settori, 2.Donne vs. uomini, 3.Nel mondo

Scegliere, per lo più, è difficile. Se si tratta di lavoro però, sembra essere, quasi impossibile. Tanto che a molti capita di ritrovarsi a fare qualcosa, senza sapere neppure il perché. Tante le svolte incontrate per strada che alla fine, proprio quando si è arrivati a conquistare un lavoro, ci si accorge che proprio quell’impiego, tanto agognato, non era quello che si voleva. E il tempo in ufficio rischia di diventare un tempo “spersonalizzato” in cui è sempre più difficile esprimere e affermare qualità e ambizioni.

Così se trovare l’anima gemella è complesso, riuscire ad avvicinarsi ad un impiego adatto a sé pare chiamare in causa un’arte ancor più segreta e inaccessibile. Tanto che quasi un italiano su cinque è sicuro di avere sbagliato tipo di carriera e un altro 23 per cento non ha alcuna certezza in merito. A dirlo è l’ultima indagine globale realizzata da Kelly Services, società di servizi per la gestione delle risorse umane, su un campione di 155 mila lavoratori di cui quasi 20 mila in Italia. A pensare di avere sbagliato carriera sono soprattutto le donne mentre, a livello regionale, gli italiani più insoddisfatti si trovano in Molise, Piemonte, Sicilia e Toscana.

L'insoddisfazione e la mancata identificazione
L’attività professionale ha uno stretto legame con quello che s’agita dentro ciascuno in termini di affermazione, ambizione e realizzazione delle proprie qualità. Ritrovarsi in un posto che non offre il necessario sviluppo a queste energie può avere conseguenze molto negative sia a livello di singolo lavoratore sia, più complessivamente, a livello aziendale. “Nella società contemporanea – ci ha detto Stefano Giorgetti direttore di Kelly Services Italia - la soddisfazione rispetto alla propria condizione lavorativa gioca un ruolo sempre più importante. E’ infatti una tendenza diffusa, in Italia come in molti altri Paesi europei, quella di aumentare il monte ore lavorativo quotidiano. Per questo diventa fondamentale che ciascuno cerchi di scegliere una professione nella quale “riconoscersi”; inoltre i rapidi cambiamenti tecnologici, e non solo, che caratterizzano i tempi “moderni” rendono necessari momenti di aggiornamento e di studio che possono essere colti come opportunità solo se il lavoratore vive la propria professione in modo partecipativo. Senza contare il fatto che un lavoratore impiegato in un’occupazione appagante, oltre ad essere più sereno anche nella vita privata, darà performance nettamente migliori rispetto a quelle di un collega demotivato, a beneficio di tutta l’azienda”.

La quota di insoddisfatti che non possono cambiare, spiega Giuseppe Rustioni Segretario Generale di FAES, “è un dato allarmante che mette in luce la necessità di preparare i giovani non solo da un punto di vista strettamente nozionistico ma anche comportamentale. E’ infatti di estrema importanza che quando un giovane sceglie il proprio percorso universitario, e quindi professionale, sia consapevole delle proprie capacità e attitudini, ma non sempre questo è possibile; perchè il lavoro comporta certamente fatica, ma può essere anche “passione”.

La difficile conversione
Purtroppo accorgersi di avere sbagliato, così nella vita come nel lavoro, non basta. Anzi rischia di aggravare ancora di più le cose. Perché “riparare” non è affatto facile. Quasi impossibile tirare le conseguenze e decidere di lasciare l’impiego che si è svelato “sbagliato”. Tanto che al contrario, quasi sempre ci si ritrova a continuare a fare quel che si è scoperto essere inadatto a sé. La ragione principale va rintracciata, ovviamente, nelle condizioni economiche. Le indica infatti come fattore principale il 44 per cento delle donne e il 42 per cento degli uomini. Tra gli altri motivi indicati, il tempo necessario per “riconvertirsi” al nuovo impiego (rispettivamente il 38 e il 35 per cento) e poi le motivazioni collegate in vario modo alla famiglia (il 17 e il 18 per cento).

Cambiare carriera non è facile, conferma Giorgetti, “e spesso comporta, almeno inizialmente, una forte dose di stress. Questo non significa che non sia possibile cambiare lavoro, ma che per farlo è fondamentale prepararsi nel miglior modo possibile”. Se si vuole intraprendere questa strada, per Giorgetti, è necessario “investire in formazione e frequentare corsi inerenti alla nuova professione scelta”. Ma non basta. “Dove fosse possibile, è sicuramente auspicabile cambiare lavoro all’interno della stessa azienda presso la quale si è occupati, con conseguenti benefici sia per l’organizzazione, che non dovrà impegnarsi nel “trasferimento della cultura” aziendale ad un nuovo assunto, che per il lavoratore, che potrà così concentrarsi esclusivamente ad imparare i nuovi compiti”.

Il lavoro sbagliato nel mondo
Se si fa un confronto internazionale, la quota di italiani che hanno ammesso di aver sbagliato carriera è simile a quella riscontrata negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Olanda, Francia, Svizzera, Spagna, Germania e Irlanda. Tutte con una percentuale di “certamente insoddisfatti” compresa nella forchetta 15-20 per cento. Altrove invece i dati sono ancora più elevati e raggiungono i picchi in Messico (65 per cento), Ucraina (42 per cento) e Turchia (40 per cento).

La formazione e i consigli ai giovani
Quanto al sistema formativo, per il 51 per cento dei lavoratori intervistati, scuola e università mancano il loro compito di preparare in modo soddisfacente alla vita lavorativa. In Italia lo pensano il 38 per cento mentre una quota simile (il 39 per cento) ritiene invece che l’educazione scolastica ricevuta sia stata adeguata. Le percentuali più basse, a livello regionale, si trovano in Friuli Venezia Giulia, Molise, Basilicata, Puglia, Sardegna e Toscana. Quanto alle scuole di specializzazione e ai master, quasi sette su dieci pensa che siano stati utili ai fini lavorativi, anche se molti ritengono che si dovrebbero sviluppare ancora di più gli aspetti pratici del corso a scapito di quelli più teorici.

E ai giovani? Giorgetti si sente di raccomandare soprattutto esperienza: “consiglio a tutti i ragazzi di sfruttare i periodi in cui è richiesto uno scarso impegno nello studio per dedicarsi a brevi esperienze lavorative come stage e tirocini, anche all’estero. Questo sia nell’ottica di individuare il percorso professionale più adatto a sviluppare le proprie attitudini, che di costruire un curriculum vitae ricco e competitivo”.

fonte: repubblica.it

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Passatempo Preistorico

Moonstone Madness

Pronti a partire, pronti per distruggere tutto? Bene, allora fate un salto indietro nell'era preistorica e immergetevi in questa nuova avventura dal gusto tribale. A bordo del vostro cinghiale dovrete raccogliere le gemme preziose necessarie per passare alle missioni successive, saltando gli ostacoli se non volete perdere il vostro bottino e distruggendo i totem a testate per conquistare altre gemme utili. Inoltre, una magica piuma vi catapulterà verso il cielo dove punti e gemme preziose sono presenti in gran quantità, per cui approfittatene! cercate di completare la missione entro il tempo limite, utilizzando le FRECCE direzionali per muovervi, abbassarvi e saltare, e la SPACEBAR per prendere a testate i totem.

Change.org|Start Petition

Blog Action Day 2009

24 October 2009 INTERNATIONAL DAY OF CLIMATE ACTION

Parco Sempione - Ecopass 2008

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