I TITOLI - L'attesa, che aveva aiutato i mercati recentemente, era di novità, in termini di misure di sostegno, dall'incontro annuale cinese del National People's Congress. Il benchmark Nikkei ha perso 87,07 punti a 7.086,03, mentre l'indice allargato Topix è sceso dell'1,51% a 710,53. La crisi si fa sentire anche nelle altre piazze asiatiche. Hong Kong scende del 2,71% e il colosso bancario Hsbc cala dell'11% ai minimi da 11 anni, per i timori sui suoi cattivi prestiti negli Usa. Shanghai arretra del 3,36%, Taiwan dello 0,55%, Hong Kong chiude giù del 4,8% e Seul sale dell'1,58%.
PIAZZA AFFARI - È molto incerto l'avvio delle contrattazioni in piazza Affari, dove si conferma l'estrema volatilità dei corsi azionari. Subito dopo l'apertura positiva degli indici, infatti, gli acquisti hanno registrato un'immediata frenata e, in linea con le performance delle altre borse europee, gli indici sono subito passati al segno negativo. Dopo pochi minuti di contrattazioni, il Mibtel cede lo 0,82% mentre l'S&P/Mib cede l'1,58%. L'andamento del listino è contrastato: scendono le quotazioni di alcuni bancari come ad esempio Mps. Il titolo dell'istituto senese lascia sul campo il 3,9% a 0,8 euro. Situazione difficile anche per Ubi (-2,54% a 6,15) e Intesa Sanpaolo (-0,9% a 1,45 euro). In controtendenza Unicredit (+0,97% a 0,73 euro). Cedono titoli come Autogrill (-3,45%), Telecom Italia (-3,79%) e Stm (-2,98%); tengono Fiat e Impregilo, volatili gli energetici.
BORSE EUROPEE - Virata per le borse europee, che passano al segno meno, dopo avere aperto positive. I listini europei si allineano a quelli asiatici. Londra perde lo 0,78%, con i bancari sempre molto negativi. Francoforte arretra dello 0,46% e Parigi dell'1,03%.
fonte: corriere.it
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