OCCUPAZIONE - Nel frattempo continua a crescere anche l'occupazione. Il numero di occupati è risultato pari a 23.581.000 unità, con un aumento su base annua dell'1,2% (+283.000 unità), in moderato rallentamento rispetto al passato. Nel secondo trimestre 2008, infatti, è aumentato il numero di persone in cerca di occupazione: l'offerta di lavoro ha registrato - secondo i dati Istat - rispetto allo stesso periodo del 2007, una crescita del 2,3% (+574.000 unità). Rispetto al primo trimestre 2008, però, al netto dei fattori stagionali, l'offerta di lavoro è aumentata dello 0,6%. L'aumento dell'occupazione risente del nuovo aumento della popolazione straniera, soprattutto cittadini neo comunitari, ma cresce in modo particolare nel nord. La maggiore occupazione riflette anche la crescita del part-time, modalità di impiego che sembrerebbe sostituire il tempo pieno: la crescita del lavoro ad orario ridotto riguarda inoltre anche gli uomini e,. in modo significativo, pari a 110 mila unità. Inoltre. spiega ancora l'Istituto di statistica, circa due terzi dell'aumento degli occupati part-time è di tipo involontario.
TASSO DI OCCUPAZIONE - Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni è aumentato di tre decimi di punto rispetto al secondo trimestre 2007, portandosi al 59,2%. L'occupazione cresce soprattutto nel Nord (+1,6%, 189 mila persone); nel Centro la crescita è dello 0,5% (26 mila persone); al Sud è dell'1% (69 mila persone). L'aumento si concentra nel terziario (447 mila persone), specie alberghi, ristoranti, servizi a imprese e famiglie. L'occupazione a tempo determinato sale di 138 mila persone, raggiungendo il 14% del totale: riguarda soprattutto gli uomini, il Nord, i servizi; un terzo dell'aumento interessa gli stranieri. L'aumento tendenziale del tasso di occupazione si deve solo alla componente femminile. L'allargamento dell'area di disoccupazione interessa invece tutto il territorio nazionale e riflette la crescita di inattivi ed ex-occupati (+88 mila nel Centro e al Nord, soprattutto uomini). Nel Mezzogiorno, il fenomeno riguarda le donne inattivefonte: corriere.it
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