CRITICITÀ - «Nel corso dell'anno, anche per l'emersione di dati precedentemente non rilevati, si è rovesciata la tendenza conti pubblici» passati dal deficit 2007 di 1,9% al 2,5% rilevato a maggio, con tendenza in salita, ha aggiunto Tremonti. Ci sono «criticità di copertura» sulla riforma fiscale «fatte dal precedente governo in favore delle imprese» riducendo l'Ires dal 33 al 27,5%, secondo il ministro. Tra le criticità anche la possibile «sentenza della Corte costituzionale sulla deducibilità dell'Irap dall'Ires. «Vista la situazione dei conti pubblici, abbiamo scelto di non aumentare le tasse sui redditi della popolazione, ma di aumentare la tassazione su alcuni settori in alcuni settori: petrolieri, banche e assicurazioni, facendo tornare l'aliquota Ires al 33%».
TAGLI - «Ben vengano anche proposte alternative fattive di riduzione della spesa» da parte delle opposizioni. Se c'è una alternativa di misure ad effetto equivalente - ha aggiunto Tremonti - c'è da parte nostra la massima possibilitá a prenderle in considerazione.Ma devono essere compatibili con quelli europei, devono essere strutturali e non virtuali. Tutti i contributi che verranno su questo aspetto saranno colti in termini positivi ». Tuttavia, senza proposte alternative, la decisione di come e dove tagliare la spesa «sará decisa dai singoli ministri», ha concluso Tremonti.
INFLAZIONE E CONTRATTO DEL PUBBLICO IMPIEGO - «Abbiamo soldi per finanziare un buon contratto del pubblico impiego»: ha detto ancora il ministro dell'Economia. Tremonti è inoltre tornato sul problema dell'inflazione programmata spiegando che «formalmente la devi mettere», cioè va previsto un livello (per quest'anno 1,7%) da inserire nei documenti ufficiali.
E' LA CRISI PIU' GRAVE DAL DOPOGUERRA - «Le coordinate economiche del Dpef sono state sviluppate sotto il vincolo della grave crisi economica in atto in italia e nel mondo. Negli anni passati siamo stati accusati di non essere pro mercato, adesso molti si interrogano sui limiti del mercato» ha spiegato ancora Tremonti. «Nell'estate del 2007 qualcuno aveva parlato di una crisi soltanto finanziaria, senza effetti sull'economia reale. Adesso si scopre che è la crisi più grave dal dopoguerra con effetti non limitati al solo campo finanziario, ma estesi anche alla vita della gente. Io ho i titoli per discutere di questo, altri non hanno i titoli morali perchè hanno concorso a creare il male che sta arrivando».fonte: corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento