È disponibile da luglio sul sito dell'INAIL uno studio sulla mortalità stradale in itinere.Questo fenomeno coinvolge il lavoratore nel percorso casa-lavoro o lavoro-casa e nei tragitti effettuati per spostarsi da un luogo di lavoro all'altro. Nonostante si sia rilevato un importante decremento di incidenti dal 2002 al 2006, la cifra si attesta ancora ben oltre i 200 casi. Le statistiche rilevano che, mentre i casi di infortunio denunciati coinvolgono in ugual misura uomini e donne, nel caso di decessi la quota femminile non supera il 20%.L'area geografica maggiormente colpita, in valori assoluti, è il nord, dove si verificano i 2/3 dei decessi in itinere. In particolare le zone più coinvolte sono Emilia Romagna, Veneto e Lombardia che assommano da sole il 50% del fenomeno nazionale. La motivazione di tale collocazione geografica può essere ricercata nella notevole quantità di traffico legato al trasporto di merci o turistico, oltre che per motivi merceologici. Tali infortuni tuttavia non risultano legati ad un particolare settore lavorativo, in quanto le statistiche rilevano che la correlazione tra sesso e settore lavorativo rispecchia fedelmente la composizione delle attività lavorative svolte dai due sessi.
fonte: ambiente.it
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martedì 7 agosto 2007
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