Ieri in Nuova Zelanda sono stati posti sotto sequestro numerosi prodotti provenienti dalla Cina e contenenti sostanze tossiche. Greenpeace ammonisce: “In Italia sono stati ritirati alcuni giocattoli ma è seriamente il caso di allargare il range dei controlli anche nel nostro Paese”. L’associazione ambientalista da anni denuncia le sostanze tossiche contenute in alcuni prodotti presenti sugli scaffali Italiani. Greenpeace, nel 2005 ha pubblicato un rapporto in cui denunciava i prodotti contenenti sostanze pericolose: diversi beni di consumo, fra cui cosmetici, tessili, giocattoli e prodotti per la pulizia della casa; fra i risultati era stata rilevata la presenza di sostanze dannose negli abiti per bambini della Disney e in 36 marche di profumi. Due i giocattoli risultati più tossici “Barbie Fashion Fever” e “Spiderman Flip n’Zip”. Pericolose anche le stampe presenti sulle T-shirt sportive per bambini, la “Maglia bielastica Beba Girl collection (5 anni)” e la “K.T.Shirt MC Sport&Stripes”. Diversi prodotti per la detergenza dei bambini contenevano composti potenzialmente pericolosi. C’è però anche una lista di virtuosi che va allargandosi, oltre alle aziende tradizionalmente impegnate nell’uso di soli prodotti naturali. Per i giocattoli la Chicco si è impegnata a eliminare la percentuale residua di utilizzo di PVC, circa il 3% dei suoi prodotti a catalogo, entro i prossimi anni. Per i tessuti, un anno fa Greenpeace organizzava a Madrid una sfilata con sedici tra i maggiori stilisti spagnoli, tra cui Ágatha Ruiz de la Prada, Antonio Pernas e Jocomomola, che mostrarono le loro creazioni esclusive prodotte senza l'impiego di composti tossici. “I recenti scandali sulle importazioni di prodotti dalla Cina – spiega Vittoria Polidori, responsabile della campagna Toxic di Greenpeace- a partire dai dentifrici ai giocattoli e tessuti per bambini, che sono stati proibiti in Europa ed in America perché considerati pericolosi per la salute, impongono una riflessione profonda sulla necessità di adottare da una parte una regolamentazione internazionale in materia che possa uniformare il settore e dall’altra di effettuare controlli più severi”. Greenpeace chiede alla Commissione europea di aumentare la pressione per adottare REACH (la recente riforma della chimica europea) ed il principio di sostituzione a livello globale così da evitare la coesistenza di differenti standard e linee di produzione industriale tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, oltre che spingere l’industria ad eliminare tutti quei composti potenzialmente pericolosi per sostituirli con altri sicuri. Questi episodi mostrano, ancora una volta, ai nostri decisori politici i limiti del principio del “controllo adeguato” delle sostanze pericolose, che una volta prodotte ed immesse sul mercato rientrano inevitabilmente nell’ambiente e quindi, attraverso la catena alimentare, arrivano a contaminare anche l’uomo. “Le cattive gestioni industriali dovute a ragioni essenzialmente economiche – ammonisce Vittoria Polidori - non devono in alcun modo ledere e compromettere la salute dei lavoratori, dei consumatori e dell’ambiente in genere”.
fonte: greenplanet.net
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martedì 28 agosto 2007
PRODOTTI TOSSICI. GREENPEACE, ANCHE L’ITALIA E’ PIENA
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