I flirt sul luogo di lavoro, si sa, sono all’ordine del giorno e con essi i problemi che scaturiscono dalla fine della relazione. Perché nel momento iniziale del rapporto gli amanti sfruttano l’eccitazione di una relazione clandestina e i vantaggi che possono derivare dall’avere come capo il proprio amante, ma alla conclusione ad andarci inevitabilmente di mezzo è la produttività aziendale e la soddisfazione personale.Insomma, è innegabile che, al termine della relazione, il lavoro passi in secondo piano e che l’ex patner con più potere decisionale nell’ambito lavorativo sfrutti qualche bassezza per farla pagare. Col risultato che lavorare diventa un onere insopportabile e si deve sottostare alla tirannia dell’altro.Ecco perché in America sono sempre più diffusi i Love Contracts, che prevedono la firma di un vero e proprio contratto in cui, per esempio, si dichiara che, in caso di rottura, questa non avrà “un impatto negativo sulle rispettive mansioni” e che la relazione “non è stata una condizione per mantenere o ottenere l'impiego”. Un modo per tutelarsi, quindi, ma anche il metodo migliore che il datore di lavoro può usare per scongiurare l’accusa di molestie sessuali.Questo, in poche parole, è ciò che succede dall’altra parte del mondo. Ma arriverà anche in Italia? Al momento il Love Contract non è legale, così come il contratto prematrimoniale, ma per il futuro…chi può dirlo?
fonte: consulenzalavoro.it
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giovedì 24 maggio 2007
America: nelle aziende il Love Contract tutela i lavoratori/amanti
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