La scadenza fissata era il 15 gennaio.Il ministero dell'Ambiente: «Sarà inviato fra una settimana». La Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia accusandola di non aver trasmesso le informazioni richieste sulle strategie adottate nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici. Uguale procedura è stata aperta nei confronti di Bulgaria, Estonia, Grecia, Lussemburgo e Malta. In particolare, per questi paesi sono state definite insufficienti le informazioni comunicate a Bruxelles sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti e del rispetto dei principi del Protocollo di Kyoto. In particolare, spiega la Comissione, l'Italia e gli altri Paesi nel mirino di Bruxelles «non hanno fornito un rapporto annuale completo concernente i progressi compiuti sul fronte della riduzione delle emissioni di gas che alimentano l'effetto serra e il surriscaldamento della superficie terrestre. La scadenza fissata - si ricorda in una nota - era quella del 15 gennaio scorso». Ogni Stato membro è tenuto a presentare ogni anno un rapporto completo sul livello delle emissioni inquinanti, in virtù di una decisione dell'Ue del 2004 che riconosce alla Commissione un ruolo di sorveglianza sullo stato di attuazione deei principi e degli obiettivi del protocollo di Kyoto. Entro una settimana l'Italia invierà a Bruxelles le informazioni richieste sulle strategie adottate nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici. Lo assicura il ministero dell'Ambiente sottolineando che si tratta di una «procedura amministrativa». Sempre dal ministero fanno sapere che la procedura di infrazione sul clima è relativa al ritardo con cui l'Italia deve presentare il rapporto annuale emissioni alla Commissione Ue. Si tratta quindi, dicono al ministero, «di una procedura amministrativa». In particolare la procedura prevede di inviare a Bruxelles l'inventario delle emissioni e l'aggiornamento su politiche, norme e previsione delle emissioni . Inventario e aggiornamento sono i due elementi che compongono il rapporto annuale. La Commissione Ue, in particolare, ha bisogno di avere questi rapporti in maniera completa per redigere a sua volta i suoi rapporti annuali sulle emissioni di gas inquinanti all'interno della Comunità europea. «La comunicazioni di informazioni precise da parte di ogni singolo Stato membro - ha commentato il commissario Ue all'ambiente, Stavros Dimas - costituisce una base essenziale per portare avanti in maniera efficace la lotta contro i cambiamenti climatici. Per questo, invito immediatamente gli Stati coinvolti a comunicare al più presto le informazioni mancanti e a conformarsi per l'avvenire alle scadenze fissate».
fonte: ambiente.it
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martedì 3 aprile 2007
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