Dell'armonizzazione delle rendite finanziarie, nell'apposito disegno di legge delega presentato dal governo al parlamento, resterà solo il titolo. L'esecutivo e la maggioranza, infatti, hanno deciso ieri di accantonare ancora una volta il progetto di riordino che prevedeva l'introduzione di un'aliquota unica al 20% sugli interessi di tutti gli strumenti finanziari, dai titoli di stato alle obbligazioni, ai conti correnti bancari. Fuori le rendite finanziarie, nella delega resta la riforma degli estimi catastali, ma la vera novità è che entreranno gli sgravi sull'Ici per la prima casa, le agevolazioni sugli affitti ai redditi bassi, e forse anche l'aliquota del 20% sui redditi delle locazioni immobiliari. Misure di cui il Parlamento comincerà a discutere ma che potrebbero essere anticipare alla bisogna, una volta accertate le risorse a disposizione del governo per rilanciare l'economia e garantire maggior equità. Ancora una volta, dunque, l'armonizzazione delle rendite finanziarie capitola di fronte alle pressioni elettorali. A maggio ci sono le amministrative e nessuno nella maggioranza se la sente di riproporre agli elettori un piatto così indigesto che un anno fa per poco non costava al centro sinistra la vittoria alle politiche. Una ragione tecnica per lo stralcio delle rendite dal disegno di legge delega, del resto, non c'è. «L'aliquota unica al 20% esce della delega e Visco si è detto d'accordo», ha annunciato soddisfatto, al termine di una riunione di maggioranza con il vice ministro dell'Economia, il presidente della commissione Finanze della Camera, Paolo Del Mese. «Dopo Pasqua la commissione inizierà l'esame del provvedimento», ha aggiunto. Il governo, a quel punto, dovrebbe presentare delle modifiche alla riforma degli estimi catastali che sono già state messe a punto dal ministero dell'Economia. Poi sarà presentato un articolo aggiuntivo con gli sgravi sull'Ici e sugli affitti. Una misura «strutturale che andrà a regime con la riforma degli estimi» ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, anche se la maggioranza sta già studiando la possibilità di anticipare gli sgravi a quest'anno, in via transitoria. L'aspirazione sarebbe quella di far scattare gli sgravi dell'Ici sulla prima casa già a giugno, in sede di acconto. Tutto, però, è legato alla disponibilità delle risorse economiche: buona parte del «tesoretto» di risorse extra è già impegnato per la riduzione del deficit, e per lo sviluppo e l'equità il governo può contare al massimo su 3 miliardi di euro. Coi quali, però, bisognerebbe anche finanziare almeno una parte degli interventi che il governo si appresta a concordare con le parti sociali. «Il bonus c'è, ma è chiaro che le risorse non bastano per tutto», ha detto ieri Visco, spiegando che in ogni caso le entrate stanno continuando ad andare piuttosto bene, comunque meglio delle previsioni. «Vediamo a marzo, sembra che vada discretamente e speriamo che continui. Per me l'ideale sarebbe ridurre le tasse, sarebbe il modo migliore per acquistare popolarità, ma nel paese ci sono altri problemi. Ogni ministro e ogni partito dice la sua su come spendere i soldi. Ma le risorse che ci sono non bastano per tutto. Quindi bisognerà fare una scala delle priorità», ha aggiunto il titolare delle Finanze.
fonte: corriere.it
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giovedì 29 marzo 2007
Salta l'aliquota al 20%, entrano gli sgravi Ici
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