Molte iniziative mirano alla sensibilizzazione dei navigatori e all’apertura di nuovi spazi di discussione sui problemi ambientali di MATTEO CAMPOFIORITO
Internet si tinge di verde in questi primi mesi del 2007. Si assiste alla nascita di iniziative che mirano alla sensibilizzazione dei navigatori e all’apertura di nuovi spazi di discussione sui problemi ambientali. Ma andiamo con ordine, partendo dalla Seo world championship. Non si parla abbastanza di riscaldamento climatico sul web. E in particolare la parola “globalwarming” non gode di molta fama nei principali motori di ricerca. Questa è l’opinione dei guru del posizionamento, tecnica che analizza i metodi più efficaci per rendere popolare un sito web su Internet. Ecco perchè la società svedese GetUpdated ha pensato di indire una gara, la Seo world championship appunto, per dare finalmente la giusta collocazione alla parola che mobilita gli ambientalisti di tutto il mondo.Alla sfida sono chiamati tutti gli esperti di ottmizzazione per i motori di ricerca senza distinzione geografica. Le regole consistono nella registrazione di un sito web e nel posizionamento della parola “globalwarminawareness2007” (consapevolezza del riscaldamento globale) ai vertici di Google, Yahoo e Msn. Ma i contributi alla causa ambientalista non si esauriscono qui. E, soprattutto negli Stati Uniti, si aprono spazi di discussione che, sfruttando le ultime evoluzioni del web partecipativo, offrono nuovi canali di confronto e di azione. DotherightThing.com (fa la cosa giusta) è un ottimo strumento per far sentire il fiato sul collo alle grandi multinazionali. Il potere di giudicare la sostenibilità ambientale delle imprese è in mano agli utenti.Altro progetto ambizioso e con finalità politiche è 2People.org, per creare un network di milioni di persone che riesca a far diventare il cambiamento climatico “il tema” delle prossime elezioni americane. Ha finalità apparentemente più ludiche Zaadz.com, una sorta di MySpace verde, che permette di allargare la propria rete di contatti con persone che condividono interessi ambientali. Insomma, rispetto ai mass media tradizionali, internet sta offrendo nuovi modi per porre l’attenzione su vecchi problemi e aggregare le forze e le iniziative degli ambientalisti di tutto il mondo. Cambiare è possibile anche grazie al web.
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giovedì 15 marzo 2007
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