Negozi illuminati a giorno, insegne pubblicitari scintillanti, monumenti esaltati da luci costosissime, strade notturne che sembrano paradisi soleggiati: le città occidentali inquinano anche la notte e sarebbe ora di spegnere una parte delle illuminazioni pubbliche, ritornare a una ragionevolezza perduta.
Finora, solo associazioni minoritarie si sono battute contro l'inquinamento luminoso, ma il caro-petrolio spinge a interrogarsi sugli eccessi delle nostre città perfino la Francia, dove l'80 per cento dell'energia elettrica è prodotta grazie all'energia nucleare. Spegnere le luci, in particolare nella Ville Lumière, sarà difficile. Eppure, prima o poi il problema sarà posto: nella capitale lo spreco elettrico per illuminare i monumenti, a cominciare dalla Torre Eiffel, è quasi un insulto alle belle parole per la salvaguardia del pianeta.
Un deputato del centro-destra ha presentato un progetto di legge per limitare l'inquinamento luminoso e il sottosegretario all'Ambiente, Nathalie Kosciusko-Morizet, in un'intervista al Parisien, ha timidamente aperto la porta a una regolamentazione degli orari per le insegne, in particolare quelle pubblicitarie.
Ma gli ostacoli sono innumerevoli: la buona illuminazione delle città è essenziale per la sicurezza, per molti sindaci lo sfavillio notturno è un simbolo prestigioso, commercianti e industriali non vogliono rinunciare a una pubblicità efficace. L'uso di impianti che consumano meno energia non ha cambiato molto le cose, soprattutto perché è aumentato, a torto e attraverso, l'uso delle luci pubbliche.
Negli anni Novanta, denunciano le associazioni ecologiste, il consumo di energia per l'illuminazione pubblica è passato da 70 a 90 kilowattore per abitante. Una cifra altissima, il doppio di quel che si consuma in Germania. Secondo l'Associazione per la protezione del cielo e dell'ambiente notturno, l'illuminazione pubblica rappresenta la metà della spesa dei comuni per l'elettricità. E Parigi batte anche questo record: nel bilancio 2008 sono stati stanziati per l'elettricità 42,7 milioni, di cui ben 34,5 milioni destinati all'illuminazione pubblica. In tutta la Francia, dove si contano nove milioni di lampioni, ogni notte vengono consumati 1.200 megawatt, cioè l'energia prodotta da una centrale nucleare.
Malgrado la grande conferenza sull'ambiente dell'autunno, il problema resta delicato: "Non abbiamo una base legale per agire - dice la Kosciusko-Morizet - Ma siamo agli esordi di una regolamentazione che permetterà di agire sulla potenza, l'orientamento e gli orari di utilizzazione delle luci notturne".
L'obiettivo è quello di economizzare l'energia consumata di notte, ispirandosi a quei paesi che hanno limitato i consumi. Ma prima di spegnere i 335 proiettori e le 20 mila lampadine che lampeggiano ogni ora della Torre Eiffel ci vorrà ancora tempo.
fonte: repubblica.it
Utilità del blog per un'Azienda come la nostra, vi chiederete... informare, vi rispondiamo!...IN-FORMA COLLAGE
martedì 24 giugno 2008
Francia, "Spegnete le luci di Parigi"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento