FRANCESI IN CONTATTO CON LUBIANA - L'Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) ha detto di essere in contatto con la sua omologa slovena dopo l'incidente nella centrale atomica di Krsko. Subito dopo l'allerta europea, i responsabili francesi hanno contattato l'organismo per la sicurezza nucleare sloveno, dai quali hanno ottenuto assicurazioni che non vi era stata alcuna fuga radioattiva nell'ambiente.
PAURA - Per qualche ora mercoledì sera in tutta Europa è tornato l'incubo di Cernobyl, dopo che un incidente nella centrale nucleare slovena di Krsko, a poco più di un centinaio di km dall'Italia, ha indotto la commissione europea a Bruxelles a mettere in moto il sistema di allerta europea sui rischi radioattivi. Secondo una portavoce della centrale, Ida Novak, la panne ha riguardato «una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento primario» dell'impianto, ma non è stata riscontrata alcuna fuga radioattiva nell'ambiente circostante. La direzione ha precisato che la centrale è stata fermata a titolo precauzionale al fine di consentire al personale di stabilire le cause dell'inconveniente e di effettuare le opportune riparazioni.
GREENPEACE - Nonostante le rapide rassicurazioni però la paura si è rapidamente estesa in giro per l'Europa, con gli ecologisti di Greenpeace che sono subito tornati alla carica, ribadendo il no al nucleare e parlando dell'incidente alla centrale di Krsko come di un avvertimento sui pericoli rappresentato dall'atomo. «Quelli che prevedono di costruire altri reattori nucleari devono tener conto di questo avvertimento e respingere la tecnologia nucleare», ha detto Jan Beranek, militante antinucleare di Greenpeace, citato in un comunicato diffuso a Bruxelles. «Una situazione che porta la commissione europea all'allerta di tutti i paesi menbri sulle possibili conseguenze di un incidente nucleare non può essere considerato come qualcosa del quale non ci si debba preoccupare», ha aggiunto Beranek, secondo il quale l'incidente a Krsko è «la prova della minaccia che tutte le installazioni nucleari in Europa pongono per la popolazione e l'ambiente».
GERMANIA - Il governo tedesco, che aveva subito mobilitato i suoi servizi di monitoraggio, ha detto che non vi sarebbe stata alcuna fuga radioattiva. Stando alle informazioni raccolte - ha detto il portavoce del ministero dell'ambiente Michael Schroeren - sembra che il sistema di raffreddamento della centrale sia «sotto controllo», e che non vi stata stata alcuna fuga di radioattività. «Al momento non vi è alcun segnale che possa essersi trattato di un incidente grave», ha aggiunto il portavoce.
AUSTRIA - Aspre critiche alla Slovenia sono venute dalla vicina Austria, dove il ministro dell'ambiente Josef Proell ha chiesto spiegazioni a Lubiana per non essere stato informato correttamente sull'incidente alla centrale di Krsko. Secondo Proell, gli sloveni hanno dapprima segnalato l'incidente come una «esercitazione» e non come una panne reale. «Ciò mette seriamente in discussione la nostra fiducia nel sistema di allerta sloveno», ha detto aggiungendo che solleverà la questione al prossimo consiglio dei ministri della Ue a Lussemburgo. Il populista austriaco Joerg Haider, governatore della Carinzia - regione vicina alla Slovenia - ha chiesto da parte sua la chiusura della centrale di Krsko, che viene sfruttata unitamente alla Croazia.
AIEA - L'Autorità francese per la sicurezza nucleare ha detto di essere in stretto contatto con la sua omologa slovena. L'Aiea, l'Agenzia internazionale dell'energia nucleare con sede a Vienna, ha detto che è stata allertata dalla Slovenia alle 18:20 ora italiana riguardo a un «evento inusuale» alla centrale di Krsko. Sulla scala di allerta della Slovenia , un «evento inusuale» è il più basso dei quattro livelli di allerta. In Italia il ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali ha reso noto di aver avuto rassicurazioni dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente che per l'Italia non vi è nessun rischio di contaminazione nucleare.
NESSUN RISCHIO ITALIA - «Nessun rischio di contaminazione nucleare nel nostro Paese»: il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali rende noto di aver avuto rassicurazioni in tal senso dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (Apat), in merito all'incidente. «L'Apat - riferisce il ministero - conferma che l'incidente non ha riguardato emissioni nell'ambiente circostante di materiale radioattivo, ma si è trattato di una rottura dell'impianto di raffreddamento ad acqua del nucleo produttivo, con versamento dell'apposito liquido contaminato nella vasca esteriore al nucleo appositamente destinata. La vasca ha assorbito completamente il liquido di raffreddamento contaminato, senza alcuna emissione nell'ambiente esterno»fonte: corriere.it
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