La Sicilia non ci sta a pagare di tasca propria l'abolizione dell'Ici per tutti gli italiani. Raffaele Lombardo, presidente della Regione e alleato di Berlusconi al governo, annuncia battaglia. Ricorrerà alla Corte costituzionale contro lo scippo operato dal governo e voterà contro il provvedimento. È il primo strappo del leader dell'Mpa, il Movimento per l'autonomia, imbarcato dal Cavaliere durante la campagna elettorale.
Ma Lombardo non è solo nella rivolta. Insorge anche Agazio Loiero, presidente della Calabria, che ieri durante il primo incontro tra Stato e Enti locali, s'è rivolto direttamente al premier definendo "ingiusto" il sacrificio chiesto a siciliani e calabresi. Tra l'altro, ha aggiunto, si tratta di risorse che "provengono in gran parte dagli impegni assunti nella precedente legislatura a favore dello sviluppo infrastrutturale". Loiero ha chiesto che venga istituito un tavolo per discutere dell'abolizione dell'Ici. Tremonti ha promesso che si rimedierà sbloccando i fondi europei non utilizzati. Soluzione bocciata dal presidente della Calabria, perché quei fondi semmai sono "aggiuntivi" e comunque già finiti.
C'è anche una questione sociale, ha ricordato Loiero, perché parte di quei soldi erano destinati "a stabilizzare lavoratori socialmente utili". Il tavolo per discuterne comunque ci sarà, ha annunciato Leonardo Domenici, presidente dell'Anci, preoccupato per le risorse sottratte ai Comuni. Ma sia il premier che il ministro dell'Economia Tremonti non hanno lasciato ampi margini di manovra. Siamo in periodi di vacche magre, avrebbero detto, ed è necessario che tutti stringano la cinghia. Tant'è che il primo decreto da varare a fine giugno conterrà un piano di tagli triennali per circa 32 miliardi.
Sull'Ici è la Sicilia a pagare il prezzo più salato. Gli sono stati "scippati" 1 miliardo e 400 milioni, l'abolizione dell'imposta costerà due miliardi e 600 milioni. Fondi considerati essenziali. Inoltre, la Sicilia "contribuirà" per più della metà. La mossa di Lombardo però non arriva a sorpresa. Il leader dell'Mpa aveva già dichiarato che i suoi legali stavano studiando un ricorso. E la strada l'hanno trovata. Il decreto sull'Ici fu deciso nel Consiglio dei ministri di Napoli. Lombardo non c'era. E secondo lo Statuto siciliano il presidente della Regione è chiamato a partecipare con voto consultivo alle sedute del Consiglio dei ministri quando si discutano materie di interesse regionale. Non solo. "L'operazione - aveva avvertito - non si può fare perché si dirottano verso spese correnti fondi destinati agli investimenti".
Ma il governo ha continuato per la sua strada. E ora il Sud insorge. Lombardo annuncia una manifestazione a Roma per la prossima settimana. Cgil, Cisl e Uil si sono date appuntamento per oggi alle 9 davanti al Comune di Palermo per chiedere il reintegro delle somme destinate ai lavoratori socialmente utili. E trenta parlamentari calabresi e siciliani hanno chiesto il sostegno politico del Pd a veltroni. Perché ormai, hanno detto, è rivolta in tutte le regioni del Sud. Tanto che i consigli comunali e provinciali di Calabria e Sicilia si riuniranno insieme l'11 giugno in segno di protesta.
fonte: repubblica.it
Utilità del blog per un'Azienda come la nostra, vi chiederete... informare, vi rispondiamo!...IN-FORMA COLLAGE
venerdì 6 giugno 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento