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Si chiude con una transazione la lunga battaglia giudiziaria combattuta tra il Comitato esposti amianto e la Nuova Sacelit, la società che gestiva una fabbrica di eternit a San Filippo del Mela (Messina), chiusa ormai dal 1992. La ditta, nota come 'fabbrica della morte', risarcirà con 7 milioni di euro le famiglie dei 97 operai deceduti e le 123 persone, tra dipendenti e congiunti dei lavoratori, che si sono ammalati a seguito dell'esposizione alle fibre di amianto. La transazione è stata sottoscritta dai rappresentanti della società, il responsabile del comitato e l'avvocato Corrado Martelli. La Nuova Sacelit ha aperto i battenti nel 1958. In 35 anni di attività si sono ammalati di mesotelioma pleurico, asbestosi e carcinoma polmonare 200 dipendenti e 20 loro familiari. Novantasette operai sono morti. Nel 1994 i lavoratori sopravvissuti hanno costituito un comitato e hanno citato a giudizio la società, sostenendo che i responsabili non adottarono alcuna misura di sicurezza per tutelare gli operai, pur conoscendo bene i rischi da esposizione all'amianto, noti alla comunità scientifica fin dal 1926. "Con l'assistenza del nostro legale e del nostro medico, ha spiegato Salvatore Nania, presidente del comitato esposti amianto e sindacalista della Cisl - si è raggiunto l'accordo che riguarda tutti gli ex dipendenti e i familiari ai quali è stata riscontrata la patologia invalidante causata dall'esposizione alle fibre dell'amianto". L'accordo esclude il ricorso degli ex lavoratori all'azione civile, tranne nei casi di patologie sopraggiunte dopo la sottoscrizione della transazione. Sulla vicenda è in corso, davanti alla corte d'appello di Messina, il processo penale a sei rappresentanti legali della ditta accusati di omcidio colposo e lesioni gravissime. fonte: lanuovaecologia.it |
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mercoledì 4 giugno 2008
Transazione per eternit nel messinese
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