Muoiono gli alberi secolari e l'aumento della temperatura sembra la spiegazione più plausibile. Dagli anni '70 a oggi l'incremento è di 0,3-0,4 gradi ogni dieci anni, con picchi anche più alti alle altitudini tipicamente occupate dalle foreste. Lo studio pubblicato su Science
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Nella lista dei 'caduti' ci sono gli alberi di alcune foreste americane più famose, come la Giant Sequoia National Forest a nord di Los Angeles, con piante anche millenarie e alte fino a 80 metri, il Parco di Yosemite e la foresta Eldorado in California, la foresta di Wallowa County in Oregon, la Gus Pearson Natural Area in Arizona. Muoiono gli alberi secolari delle grandi foreste della costa occidentale degli Stati Uniti e il loro tasso di mortalità è più che raddoppiato rispetto a 50 anni fa. Lo ha scoperto uno studio pubblicato su Science e coordinato dalla Usa Geological Survey (Usgs) secondo cui la causa sarebbe dovuta al riscaldamento climatico e allo stress da siccità.
PIÙ CALDO MENO ACQUA. L'indagine ha esaminato le grandi foreste degli Stati dell'Oregon, Washington, California, Arizona, Colorado, New Mexico e British Columbia, con storie diverse di incendi e popolate da alberi, in gran parte secolari, disposti a differenti altitudini e di varie specie. Fra le probabili cause della mortalità sono stati considerati molteplici fattori: quali inquinamento, incendi, malattie e normali dinamiche delle foreste. Ma l'aumento della temperatura sembra la spiegazione più plausibile. Le temperature medie annuali della costa occidentale Usa, scrivono gli autori, sono aumentate dagli anni '70 a oggi di 0,3-0,4 gradi ogni dieci anni, con picchi anche più alti alle altitudini maggiori, tipicamente occupate dalle foreste. A ciò si sono aggiunti anche cambiamenti idrogeologici, dovuti alla riduzione delle precipitazioni di acqua e neve.
INSETTI E MALATTIE. "La siccità del periodo estivo - spiegano i ricercatori - stressa gli alberi e li rende più deboli agli attacchi di insetti e malattie. Per esempio alcune recenti epidemie dovute allo scarafaggio della corteccia nelle foreste dell'ovest sono state collegate all'aumento delle temperature". Lo studio riflette anche sulle implicazioni dell'elevata mortalità di questi alberi. "Il fenomeno potrebbe innescare un sostanziale cambiamento di queste aree" ha osservato uno dei principali autori dello studio, Phil van Mantgem della Usgs. "Gli effetti - ha proseguito - possono essere a cascata: sulla strutture totali della foresta, sulle risorse che essa consuma, e quindi sull'anidride carbonica in atmosfera che è catturata da sempre meno alberi per la fotosintesi, e anche sulla fauna selvatica che vede mutato il suo habitat".
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