Professor Zorzoli, cosa si intende per "rete intelligente", la "smart grid" annunciata da Obama?
"Attualmente le reti sono passive e si limitano a distribuire l'energia prodotta dalle grandi centrali tradizionali. Con la diffusione degli impianti solari, eolici e della stessa cogenerazione, chi riceve energia la produce anche, ma al momento la rete non è attrezzata per ricevere questi contributi".
Per cambiare cosa occorre fare?
"Bisogna dotare la rete di sensori in grado di gestire non solo l'uscita di energia, ma anche i flussi in entrata. Flussi non costanti ma variabili, perché determinati da fattori esterni, prevalentemente meteorologici. La quantità di energia eolica immessa in rete varia a seconda della quantità di vento, quella fotovoltaica in base al sole e la produzione delle centrali di cogenerazione è legata alla temperature esterne e quindi alle esigenze di riscaldare o raffrescare gli edifici. Questo fa variare sia la tensione che la frequenza, con il rischio di mandare la rete in tilt".
Oggi non funziona già così?
"No, infatti il black out che circa un anno e mezzo fa ha colpito Germania, Svizzera e una parte dell'Italia settentrionale è scattato proprio per l'incapacità delle rete a gestire un'impennata nella produzione eolica tedesca dovuta a condizioni di vento particolarmente intenso".
Quanto è complicato dotare la rete di questa "intelligenza"?
"I tempi sono rapidi, la tecnologia già esiste anche se è costosa. L'unico ostacolo è la volontà politica".
In Italia come siamo messi da questo punto di vista?
"Bene, anche dal punto di vista tecnologico. La Cesi Ricerca, una società controllata dall'Enea, ha sviluppato degli impianti piloti e l'Enel ha investito molto, lanciando anche una rete dimostrativa in Toscana. E' importante però fare presto, vincendo le forti resistenze conservative di chi gestisce la distribuzione. Ora il contributo della microproduzione è ancora limitato e individuare i punti di ingresso dei contributi dove collocare i sensori è relativamente facile, se aspettiamo troppo trovarli sarà invece molto più difficile e costoso"
fonte: repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento