Ossigenare l’acqua, depurarla ed ottenere energia: l’idrodinamica a servizio della sostenibilità ambientale
L’idea è nata all’ingegnere austriaco Franz Zotlöterer: creare vortici per la depurazione delle acque da impiegare nella produzione di energia idroelettrica su piccola scala. “Gravitation water vortex” questo il nome della tecnologia pensata inizialmente per i processi di pulizia dei fiumi o stagni, dal momento che i mulinelli hanno la capacità di ossigenare l’acqua in modo efficiente, operando una prima ripartizione degli agenti contaminanti. Ma nel realizzare un primo impianto di questo tipo Zotlöterer ha deciso di indagare quali altri risvolti il meccanismo potesse avere ed ecco nascere un sistema in grado sia di fornire acqua potabile, trattare le acque reflue, che generare elettricità.
In pratica si tratta sfruttare la gravità e l’effetto vortice creato dalle pareti di larghe camere di contenimento ed immagazzinare tramite una turbina l’energia rotazionale contenuta; in questa maniera si può a ottenere il massimo rendimento da salti di acqua minimi fino a 0,7 m.
L’approccio offre una serie di vantaggi primo fra tutti l’assenza di un sistema di regolazione del flusso e la capacità di produrre energia senza bloccare completamente navigabilità del corso d’acqua; la bassa velocità della turbina inoltre non costituisce un pericolo per pesci o microorganismi che potrebbero passarvi all’interno e riduce al minimo il cambiamento di temperatura delle acque, rendendo dunque più facile l’integrazione nell’ambiente naturale.
Il sistema avrebbe un’efficienza dell’80%, se comparato ad un tradizionale impianto idroelettrico, ma, di contro, è in grado di offrire una produzione limitata potendo raggiungere solo i 150 kW di potenza. Tuttavia l’invenzione dell’ingegnere austriaco in un solo anno ha già convinto 14 famiglie europee, producendo 50.000 kWh d’elettricità pulita e sostenibile ed acqua pulita a costo zero.
fonte: rinnovabili.it
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