Strade a idrogeno

Dai pochi prototipi di oggi si passerà a 120mila veicoli entro il 2020 per poi crescere rapidamente fino ai 25 milioni di unità entro il 2040. Il futuro delle vetture con celle a combustibile secondo l'Istituto di analisi Frost & Sullivan

Contro il caro benzina e i problemi ambientali, i governi spingono l'acceleratore sulle eco-energie e in particolare investono su quella che sarà l'auto pulita per eccellenza, la vettura con celle a combustibile (Fcev) che produce elettricità dalla reazione tra idrogeno e ossigeno. Dai pochi prototipi attuali messi in campo da Honda, Toyota e Daimler, si passerà a 120mila veicoli entro il 2020 per poi crescere rapidamente fino ai 25 milioni di unità entro il 2040. Lo afferma l'Istituto di analisi Frost & Sullivan, evidenziando i fattori chiave del successo della tecnologia a celle a combustibile.

Le 'fuel cell' producono infatti elettricità dalla reazione tra idrogeno e ossigeno a emissioni zero, in quanto dallo scarico della vettura non esce altro che vapore acqueo. Questa reazione elettrochimica elimina inoltre i problemi di parziale autonomia legati alla ricarica attraverso batteria, perché in questo caso l'energia elettrica si produce a bordo e non si accumula. La tecnologia delle celle a combustibile è abbastanza matura per avviarsi alla piena industrializzazione, affermano gli addetti ai lavori, ma il problema sono i costi. In particolare 'pesa' il catalizzatore al platino per lo stack, il cuore della cella a combustibile dove avviene la produzione di elettricità.

Ma, secondo gli stessi esperti, il ricorso a materiali alternativi e la produzione in serie porterà in breve a un abbattimento esponenziale dei costi. L'Italia è lanciata nella ricerca sulle celle a combustibile, grazie all'impegno del Cnr, affiancato da alcuni partner industriali tra cui Fiat. Frost & Sullivan cita il gruppo torinese quale "protagonista attivo" nella ricerca e promozione dei veicoli a celle combustibili quale soluzione di lungo termine ai problemi ambientali. Frost & Sullivan ritiene che questa nuova tecnologia avrà ulteriore sviluppo nel medio termine dalla standardizzazione della produzione e stoccaggio dell'idrogeno e dallo sviluppo dell'infrastruttura di rifornimento. Il mercato attualmente è in fase di partenza, con la Honda che ha iniziato il leasing della Clarity FCX (Fuell cell eXperimental) ai primi gruppi di clienti negli Usa.

Viaggiare su questa elettrica ad idrogeno costa 600 dollari al mese. Le stazioni di rifornimento ad idrogeno rappresentano uno dei problemi principali alla diffusione di questi veicoli. Ma Frost & Sullivan prevede che attorno al 2015 cominceranno ad aumentare e a partire dal 2016 ci si potrà attendere una crescita sostanziale e la relativa produzione di massa. "Bisogna vedere ora l'impatto che questa crisi economica avrà sui programmi di sviluppo e ricerca dei veicoli a celle combustibile - nota Gaetano Cacciola, direttore dell'istituto del Cnr per le tecnologie energetiche avanzate di Messina - Ci potrebbe essere un rallentamento, oppure le case potrebbero perseguire la nuova tecnologia con impegno ancora maggiore ritenendo di poter sfruttare le opportunità di business di un mercato di nicchia che deve comunque ricevere supporto sul fronte degli incentivi governativi e delle infrastrutture di rifornimento a disposizione".

Per quanto riguarda gli incentivi, sono stati definiti diversi sostegni per i consumatori e i produttori nell'ambito dei Fcev, sia in Giappone sia in Europa. Il governo degli Stati Uniti offre un bonus di 8 mila dollari per i veicoli leggeri fino al 2009, per poi ridurre questa somma a 4 mila dollari. Crediti fiscali sono inoltre disponibili nel momento in cui i veicoli a celle combustibili entrano in commercio.

fonte: lanuovaecologia.it