Valori fino a 25 volte il limite per Cannavacciuolo, morto di tumore il 17 aprile scorso. Il documentario in onda su Sky Tg24. Il professore che ha condotto le analisi: «È la camorra che avvelena se stessa. Non si può fare business sui rifiuti»Ecoreati, 52 arresti a Foggia
Valori altissimi di diossina e policlorobifenili (Pcb), sostanze molto tossiche e potenzialmente cancerogene affini alla diossina sono stati trovati nel sangue di alcuni pastori e nel latte delle loro pecore ad Acerra, in un'area inquinata da rifiuti tossici stoccati illegalmente. Lo documenta Controcorrente Reportage, in onda stasera su Sky Tg24 alle 22.35, a cura di Corrado Formigli.
Nel reportage si mostrano i risultati delle analisi commissionate dal professor Marfella dell'Istituto dei tumori Pascale di Napoli sul sangue di Vincenzo Cannavacciuolo, il pastore di Acerra morto il 17 aprile scorso per un tumore diffuso. Il sangue di Vincenzo, analizzato da un laboratorio di analisi canadese, conteneva 556 nanogrammi per grammo di lipide di Pcb, un valore 25 volte superiore al limite. Anche il sangue di suo fratello, Mario, che ha vissuto e lavorato nella stessa zona, sono fortemente alterati. Negli ultimi 4 anni sono morte 2200 pecore dei Cannavacciuolo. E anche il loro latte contiene sostanze tossiche: diossine e PCB pari a 5 volte il consentito. Il professor Marfella, che da anni studia gli effetti dei rifiuti tossici e delle discariche illegali campane sulla popolazione, si appella direttamente alla camorra: «Non esiste al mondo malavita che avvelena se stessa: eppure è quello che sta accadendo in Campania. Invito i camorristi a far fare le analisi del sangue alle loro mogli e ai loro figli: guardando i risultati si renderebbero conto che non si può e non si deve fare business sui rifiuti tossici».
fonte: lanuovaecologia.it
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giovedì 27 settembre 2007
Acerra, diossina nel sangue dei pastori
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