Il Centro studi di Confindustria rivede al ribasso la stima di crescita del Pil per l’Italia nel 2008 portandola all'1,3% dal precedente 1,5%. Il governo, per l’anno prossimo, stima una crescita pari all’1,9% del Prodotto interno lordo. Come reso noto nei giorni scorsi, il Pil quest'anno per l’associazione di Viale dell’Astronomia crescerebbe al ritmo dell’1,7% (stima precedente 1,8%), a fronte del 2% stimato del governo, con una crescita di 0,2% e di 0,3% negli ultimi due trimestri dell'anno.
PESA LA CRISI DEI MUTUI - Il direttore del centro studi, Sandro Trento (che dal primo ottobre sarà avvicendato dal giornalista del Sole 24 Ore Luca Paolazzi), ha spiegato che la revisione al ribasso di 0,1 punti per il 2007 è da attribuirsi alla crescita più debole del previsto del secondo trimestre e agli effetti della crisi dei mutui subprime Usa. La crisi dei mutui avrà poi un impatto più sostenuto nella zona euro determinando un rallentamento di 0,5 punti nella crescita 2008. Il Pil di Eurolandia è visto a +2,5% per quest'anno e a +2% il prossimo. Le strette della Bce sui tassi, secondo Confindustria, hanno lasciato stabile la domanda interna per quest'anno, mentre gli investimenti ne saranno colpiti nel 2008. Il Centro Studi vede comunque un ulteriore rincaro del costo del denaro di un quarto di punto quest'anno al 4,25%, e tassi stabili nel 2008.
INFLAZIONE - L'inflazione resterà stabile e molto moderata anche nel 2007. La previsione è del Centro studi di Confindustria che stima l'andamento del costo della vita per l'anno in corso all'1,7%, mentre per il 2008 la crescita dei prezzi al consumo sarà dell'1,9%.
I DEPUTATI COSTANO TROPPO – L’associazione degli industriali si mostra preoccupata anche per la governabilità del Paese, che non appare garantita. «Una nuova governance per il Paese. Serve una democrazia funzionante per porre mano ai problemi strutturali dell'economia, in particolare è opportuno modificare la legge elettorale attuale per garantire la governabilità del Paese», ha detto il vicepresidente di Confindustria, Andrea Pininfarina, nel corso del convegno «Una democrazia funzionante, per una politica economica riformatrice», a Roma, alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani. Secondo i dati elaborati da Confindustria, a proposito dei costi della politica di cui tanto si parla in questi mesi, il costo dei deputati italiani è doppio rispetto a quelli, per esempio, della Francia e sei volte quello sostenuto dalla Spagna. «Il costo medio sostenuto per parlamentare, nel 2005 era per l'Italia di 1.531.952 euro, poco meno del doppio complessivamente sostenuto da Francia e Germania e ben sei volte superiore a quello sostenuto dalla Spagna», ha aggiunto Pininfarina. «Quello dei costi della politica - ha sottolineato - è un tema da affrontare con urgenza», visto che costi sono «eccessivamente elevati, con ripercussioni gravi sull'intero sistema paese, sia a livello economico che di legittimazione delle nostre istituzioni agli occhi dei cittadini». Per il funzionamento delle camere basse di Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito il costo complessivo è di circa 2,3 miliardi di euro all'anno: l'Italia, da sola, assorbe ben il 41% di questa somma.
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venerdì 21 settembre 2007
Confindustria: Pil crescerà meno del previsto
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