Nel 2007 il disavanzo pubblico in Italia dovrebbe scendere sotto del 3% del Pil (prodotto interno lordo), confermando le previsioni del governo Prodi che stima un deficit al 2,5%. È quanto rileva nel suo bollettino mensile la Banca centrale europea (Bce). Ma l'istituto monetario centrale europeo lancia un monito all'Italia: in base ai piani attuali «non raggiungerebbe l'obiettivo di medio periodo di un bilancio in pareggio fino al 2011». Martedì la Commissione europea aveva confermato per l'Italia le stime per il 2007 di crescita del Pil e dell'inflazione annua, entrambe all'1,9%. CONTI PUBBLICI - Secondo l'istituto di Francoforte, in Italia le maggiori entrate fiscali andrebbero interamente utilizzate per ridurre deficit e debito pubblico, e ammonisce tutti i Paesi membri di «evitare interventi fiscali discrezionali di carattere espansivo, siano essi sotto forma di maggiori spese e/o di minore tassazione di natura permanente». Guardando all’Italia, la Bce rileva che il Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) prevede per il 2007 maggiori spese per lo 0,4% del Pil, a favore di titolari di pensioni basse, famiglie e giovani, alcune di queste spese sono «di natura strutturale», ma «dovrebbero essere finanziate solo in parte dalle maggiori entrate. Bisogna evitare gli errori del passato», insiste la Bce, quando l’attesa di una duratura crescita economica, che poi non si verificò, spinse «i governi a ridurre l’imposizione tributaria e ad aumentare la spesa in modo permanente». Bisogna quindi «sfruttare le attuali opportunità per correggere gli squilibri dei conti pubblici».
fonte: corriere.it
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giovedì 13 settembre 2007
Bce: Italia, ok disavanzo ma attenti in futuro
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