La Corte europea di giustizia del Lussemburgo ha condannato l’Italia per aver violato le normative Ue sulla protezione dell'ambiente, la Direttiva ‘Uccelli’ e la direttiva ‘Habitat’, per i lavori di adeguamento delle piste da sci di Santa Caterina Valfurva, all’interno del parco nazionale dello Stelvio, in occasione dei Mondiali di Sci del 2005.
“Questa sentenza di condanna, l’ennesima annunciata e fatalmente giunta, dimostra come si debba cambiare la cultura ambientale di questo Paese per salvare le Alpi, senza dover ricorrere sempre ai tribunali. Gli ambientalisti avevano immediatamente denunciato il grave impatto delle opere per i mondiali di sci e spero che questa condanna insegni finalmente a chi ci governa che eventi organizzati contro l’ambiente non sono più tollerabili. ”- ha dichiarato il Presidente WWF Italia Enzo Venini - “Una condanna che arriva in attesa del decreto del Ministro dell’Ambiente che garantisce criteri minimi di salvaguardia nelle zone speciali di conservazione (ZSC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS) della Rete Natura 2000". Leggi la lettera inviata dal WWF e altre associazioni al ministro Pecoraro Scanio >Potrebbe diventare il primo segnale di quella svolta culturale auspicata e immediatamente necessaria, anche perché contro l’Italia è stata già aperta una procedura d’infrazione per il mancato o l’inadeguato recepimento della Direttiva Uccelli.
Lo Stelvio oltre ad essere Parco Nazionale è una delle zone a più alta biodiversità dell’intero arco alpino e ha subito gravi conseguenze a causa dei mondiali di sci, nel 1985 e nel 2005, senza peraltro che questi abbiano lasciato benefici economici duraturi sul territorio. Invece, come ricorda la sentenza, l’ente Parco nel 2003 ha rilasciato l’autorizzazione per l'ampliamento e adattamento delle piste da sci alpino «Bucaneve» e «Edelweiss», nonché delle infrastrutture, grazie a cui circa 2.500 alberi sono stati abbattuti in un’area di 25.000 metri quadrati, a quote comprese fra 1.700 e 1.900 metri di altitudine. Inoltre, l’adattamento delle piste e delle infrastrutture sciistiche all’interno della ZPS, Zona di protezione Speciale, ha causato la completa perdita di continuità degli habitat delle specie di uccelli presenti nel sito.
I giudici hanno rilevato che l'Italia ''è venuta meno agli obblighi'' imposti dalla Direttiva UE sugli habitat naturali nonché di quella per la conservazione degli uccelli selvatici. Inoltre sono state prese misure suscettibili ''di avere un impatto significativo'' sulla zona di protezione speciale del Parco nazionale dello Stelvio, ''senza un'opportuna valutazione della loro incidenza'' per gli obiettivi di conservazione dell'area. È giocoforza concludere che i lavori, e le ripercussioni sulla ZPS che ne sono derivate, erano incompatibili con lo status giuridico di tutela di cui la ZPS avrebbe dovuto beneficiare.
Gli scempi per i mondiali di Bormio, la denuncia fotografica del WWF >>
Il WWF per l'Ecoregione Alpi >
fonte: wwf.it
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lunedì 24 settembre 2007
Stelvio, l'Italia condannata dall'Unione Europea
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