Roma, Italia — Una nuova arca di Noè. A 2.500 metri sopra il livello del mare. Sul Monte Ararat. È lo scenario biblico ricostruito da Greenpeace per richiamare l'attenzione del prossimo G8 sul tema dei cambiamenti climatici. Di fronte all'Arca, è stata enunciata, nelle principali lingue del pianeta, la "Dichiarazione dell'Ararat". Un appello ai leader mondiali affinché agiscano per proteggere i diritti primari alla vita e alla salute, minacciati dai cambiamenti climatici.
Insieme agli attivisti di Greenpeace – provenienti da tutto il mondo – hanno preso parte alla cerimonia bambini, musicisti e celebrità turche. Alla fine sono state liberate 208 colombe - una per ogni nazione del mondo – come tramite simbolico per un messaggio destinato a tutto il Pianeta.
La riproduzione dell'arca - lunga dieci metri e larga quattro - è costata quattro settimane di lavoro. Una squadra di 20 carpentieri di nazionalità turca e tedesca ha completato la costruzione, utilizzando dodici metri cubi di legno trainati in cima al Monte Ararat da una carovana di 40 cavalli. L'Arca rimarrà sul monte e servirà d'ora in poi come riparo per alpinisti ed escursionisti.
I paesi del G8 sono responsabili di oltre la metà delle attuali emissioni di gas serra e devono assumersi le proprie responsabilità impegnandosi nella riduzione delle emissioni. Secondo l'ultimo rapporto IPCC (International Panel on Climate Change) i paesi industrializzati dovranno tagliare i gas serra dell'80-90 per cento entro il 2050. In qualità di leader a livello mondiale, gli esponenti del G8 hanno la responsabilità di fare il possibile per evitare questo disastro incombente.
Ora è il momento di agire. O il riscaldamento globale sarà causa di inondazioni, siccità, eventi meteorologici estremi, perdita di ecosistemi, desertificazione, aumento incontrollato delle malattie e della migrazione di centinaia di milioni di persone. Il vertice del G8 non deve tradursi in un nulla di fatto. Se l'amministrazione Usa rifiuta di impegnarsi a ridurre i gas serra, questo non deve rappresentare una scusa per non agire.
Ridurre le emissioni di gas serra e mantenere il surriscaldamento globale sotto la soglia dei due gradi è possibile. Il rapporto di Greenpeace Energy [R]evolution parla chiaro: si possono dimezzare i gas serra al 2050 utilizzando le fonti rinnovabili e le misure di efficienza energetica già oggi disponibili.
fonte: greenpeace.it
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giovedì 7 giugno 2007
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