Il Parmigiano-Reggiano è a rischio Ogm. Le mucche del Consorzio mangiano soia geneticamente modificata. E gli Ogm entrano nella filiera produttiva di uno dei prodotti italiani più famosi e apprezzati al mondo. Per salvare il Parmigiano e tutelarne la qualità, Greenpeace lancia oggi un sito web e invita i navigatori a scrivere per chiedere una modifica del disciplinare di produzione. Le alternative ci sono. Basta scegliere.
Questa mattina, in conferenza stampa, a Roma, Greenpeace ha lanciato la sua campagna per salvare il Parmigiano-Reggiano e ha presentato un rapporto che svela i retroscena Ogm del Parmigiano. Nella tarda mattinata sono arrivate le dichiarazioni degli ex Ministri, Gianni Alemanno ed Edo Ronchi: entrambi hanno espresso solidarietà con l'iniziativa di Greenpeace.
Il problema è quello dei mangimi. Il disciplinare di produzione del Parmigiano non vieta al momento l'uso degli Ogm per l'alimentazione degli animali. Nella pratica, ciò significa che le bovine che forniscono il latte ai caseifici aderenti al Consorzio, si nutrono anche di soia Ogm.
È una grave lacuna. Il Parmigiano-Reggiano non può rischiare di compromettere la sua immagine basata sui concetti di controllo, sicurezza e qualità assoluta del prodotto. La concorrenza è spietata. Il mercato non perdona questo tipo di passi falsi. E quello degli Ogm è un tema sul quale i consumatori sono molto sensibili: nel 2007 Greenpeace ha, ad esempio, raccolto 1.000.000 di firme per chiedere l'introduzione dell'etichettatura obbligatoria dei prodotti derivati da animali nutriti con Ogm. E l'avversione dei consumatori agli Ogm è fuori discussione.
Greenpeace chiede al Consorzio di adempiere ai suoi compiti istituzionali e tutelare la credibilità del Parmigiano-Reggiano. Il problema Ogm va affrontato con determinazione: occorre modificare il disciplinare di produzione ed escluderli da tutte le fasi di produzione.
Le alternative ci sono. E sono a portata di mano. La soia certificata non-Ogm è disponibile sul mercato. In grandi quantità e a costi ragionevoli. Oggi in Italia, sono sempre più numerosi i produttori che escludono gli Ogm da tutta la filiera - sia negli ingredienti che nei mangimi animali. Alcuni degli aderenti al Consorzio - soprattutto nel settore della produzione biologica - hanno già imboccato questa strada.
Scrivi al Presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano e chiedigli di modificare il disciplinare di produzione per un Parmigiano senza Ogm.
fonte: greenpeace.it
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venerdì 29 giugno 2007
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