Alla fine il ministro si è appellato alla clemenza della corte, chiedendo che l'applicazione del patto di stabilità «non sia cieca». Ma non è bastato. «Comprensione e preoccupazione». Questi i sentimenti che, secondo il ministro dell'Economa Tommaso Padoa-Schioppa, l'Europa nutre oggi nei confronti dell'Italia alla luce dei numeri contenuti nel Dpef che lo stesso ministro ha illustrato ai suoi colleghi europei nel corso della riunione odierna dei ministri finanziari dell'area euro (Eurogruppo).
RIUNIONE EUROGRUPPO - «L'Italia ha ribadito all'Eurogruppo, come già in aprile, che non può impegnarsi ad anticipare il pareggio bilancio al 2010 dal 2011» ha detto il ministro nella conferenza stampa nell'ambito dei lavori dell'Ecofin. «Nell'Eurogruppo il commissario Ue Joaquin Almunia, e il presidente della Bce Jean-Claude Trichet e altri colleghi hanno espresso preoccupazione» ha aggiunto Padoa-Schioppa. Nell'Ecofin informale dello scorso aprile i ministri delle Finanze Ue avevano concordato di puntare al pareggio di bilancio nel 2010, senza rendere, però, l'impegno strettamente vincolante.
PREOCCUPAZIONI - Padoa-Schioppa ha in particolare sottolineato di condividere le preoccupazioni di Bruxelles per quanto riguarda le ulteriori spese indicate nel Dpef per le quali al momento non è stata ancora indicata la necessaria copertura finanziaria. Ed ha poi spiegato che le altre fonti dei timori espressi dai colleghi europei risiedono nel sistema pensionistico e nel fatto che non tutto il miglioramento strutturale aggiuntivo dovuto alla maggiore crescita venga destinato al miglioramento dei conti pubblici. Una linea espressa lunedì con chiarezza dal consigliere della Bce Lorenzo Bini Smaghi: «Nei paesi europei si discute di come alzare l'età pensionabile, in Italia è un po' sorprendente che si discuta di come ridurla. L'impianto di politica economica europea si basa sul rispetto di alcuni impegni che sono stati presi dall'Italia e dagli altri Paesi. Il fatto di non essere esattamente in linea con gli impegni presi pone dei problemi di credibilità e di fiducia reciproca». D'altro canto il ministro dell'Economia ha anche ricordato che i colleghi europei hanno riconosciuto che il Dpef è in linea con le indicazioni da lui stesso fornite lo scorso aprile a Berlino in occasione della riunione informale dei ministri delle Finanze Ue.
COPERTURA SPESE - Per il 2008 i conti pubblici italiani non hanno bisogno di manovra correttiva ma solo di una copertura per le spese aggiuntive ha poi aggiunto Padoa-Schioppa, spiegando che per raggiungere gli obiettivi fissati dal governo «non sono necessarie manovre correttive». Tuttavia «è vero però che è necessaria una copertura alle nuove spese». Il ministro ha spiegato che l’Eurogruppo ha espresso una «preoccupazione che è anche la mia», aggiungendo: «O troviamo una copertura o non entrano in Finanziaria».
PENSIONI - Sul fronte della riforma pensionistica il «vincolo» è quello di muoversi all'interno della finanza previdenziale ha sottolineato il ministro dell'Economia. Il ministro ha detto che la questione è stata oggetto di una particolare raccomandazione rivoltagli dal commissario Ue per gli affari economici e monetari Joaquim Almunia. «È questa la preoccupazione anche del governo che si sta muovendo su questa linea», ha spiegato Padoa-Schioppa. Il commissario Almunia, ha detto poi Padoa-Schioppa, ha sottolineato «la differenze con gli altri Paesi europei per quanto riguarda l'età delle pensioni di anzianità e la differenza fra gli uomini e le donne. Si tratta di anomalie italiane - ha proseguito Padoa-Schioppa - che vanno affrontate».
fonte: corriere.it
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martedì 10 luglio 2007
Ue preoccupata dei conti pubblici italiani
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