giovedì 26 luglio 2007

Visco: «Primi passi verso calo tasse nella Finanziaria. L'Ici? Una riduzione graduale»

I «primi passi di riduzione del carico tributario» potranno avvenire con la Finanziaria del 2008. Il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, in occasione di un'audizione alla Commissione Bilancio della Camera ha spiegato però che per ottenere una riduzione delle tasse «occorre che le risorse necessarie a finanziare interventi in aumento della spesa primaria siano compensati con interventi di riduzione delle spese primarie». Altrimenti, misure di aumento delle entrate «farebbero lievitare una pressione fiscale già troppo alta a causa dei debiti del passato».
ICI - Per quanto riguarda le tasse che gravano sulla casa, l'Ici, il viceministro pensa a «un alleggerimento generalizzato, ma graduato a seconda delle situazioni». Visco ha spiegato che attualmente le detrazioni vigenti sull'Ici a favore delle abitazioni principali «provocano forti disparità di trattamento tra abitazioni situate in piccoli comuni, in grandi città e in aree metropolitane. Nei piccoli comuni, con meno di 5.000 abitanti, l'attuale detrazione - ha proseguito - consente l'esenzione di quasi il 40% dei proprietari, nelle grandi città con più di 500 mila abitanti, solo l'8% dei proprietari di prime case risulta esente».
AFFITTI - Tra le priorità del pacchetto casa, Visco ha ricordasto anche una riforma delle detrazioni per chi - almeno un quarto delle famiglie italiane - vive in affitto, «prevedendo un sistema di detrazioni fiscali graduate in funzione delle aree geografiche e in relazione con le modifiche che si adotteranno per l'Ici». Si riaffaccerebbe poi l'ipotesi di un'aliquota unica sugli affitti, che nella scorsa legge finanziaria era stata indicata come il 20%: Visco ha sottolineato infatti che si pensa infine «ad una revisione della tassazione dei redditi da locazione nel contesto dell'attuazione e in armonia con i più generali principi di delega per la riforma della tassazione dei redditi da capitale».
FIGLI MINORI – Visco ha anche confermato che l’intenzione del governo è arrivare a un «unico istituto di sostegno del reddito per le famiglie con figli minori» per riunificare le detrazioni Irpef e assegni al nucleo familiare. Si tratterebbe di «una più robusta dote per il figlio, indipendentemente dallo status lavorativo dei genitori». L'istituto si configurerà come un assegno: «per le famiglie a basso reddito, equivarrà a una forma di imposta negativa (il redito disponibile post-assegno risulta maggiore del reddito imponibile). Per le altre comporterà una riduzione» delle tasse.
GETTITO - Per il 2007 i primi dati del Tesoro prospettano un maggior gettito rispetto alla previsione del Dpef 2008-2011 di almeno 2 miliardi di euro, quindi oltre 5 miliardi in più di quanto indicato nella Relazione unificata di marzo e circa 11 miliardi in più dell'obiettivo sottostante alla scorsa Finanziaria. Visco, alla commissione Bilancio della Camera ha precisato che il maggior gettito rispetto alla previsione della legge finanziaria «supera i 12 miliardi di euro, dato che parte della manovra rimane inattuata», ossia quella delle deleghe fiscali. «I migliori risultati non sono dovuti a errori di previsione, ma alla maggiore crescita attesa del Pil nominale - ha spiegato - e a un recupero di evasione superiore a quanto previsto, circa 15 miliardi di euro sommando gli effetti del decreto di luglio 2006 e della legge finanziaria».
EVASIONE – Provengono dal contrasto dell’evasione i 9,6 miliardi di euro di entrate in più che il governo stima per il 2007. E si spiegano «solo con un fortissimo miglioramento della tax compliance», ossia del comportamento dei contribuenti, come ha spiegato Visco. «La nostra strategia di contrasto all'evasione ha portato a un mutamento delle aspettative e a un diverso atteggiamento dei contribuenti nei confronti del fisco», ha detto Visco, che ha anche sottolineato come «l'evasione in Italia è superiore a quella delle economie avanzate e doppia rispetto a quella di Francia, Germania e Regno Unito e fino a 4 volte superiore a Austria, Irlanda e Olanda». Visco ha ricordato che in Italia si nasconde al fisco il 17-18 per cento del pil (230-245 miliardi)«.
IMPRESE - Riguardo alla tasse che gravano sulle imprese, Visco ha parlato di una graduale (e potenziale) riduzione: «Adeguandosi a una tendenza in atto da tempo in altri paesi, occorre ridurre le aliquote d'imposizione sui redditi d'impresa e ampliare le basi imponibili, nonché implementare, progressivamente, una serie di proposte di riforma elaborate dalla commissione Biasco. In base a prime elaborazioni, la riduzione delle aliquote potrebbe essere di cinque punti percentuali».

fonte: corriere.it

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