mercoledì 5 settembre 2007

Sicilia, c'era una volta l'Isola Bella

Mucchi di spazzatura, in parte chiusa nelle buste, in parte sparsa dappertutto. Un ombrellone abbandonato, una enorme pila di bottiglie di plastica. Tutto questo all'Isola Bella, uno dei posti più belli della Sicilia, il simbolo di Taormina, insieme al Teatro Greco. La baia, riserva naturale dal 1998, è stata gestita con cura e attenzione fino all'estate scorsa dal WWF. Quest'anno è abbandonata a se stessa, in uno stato pietoso. Nel fazzoletto di spiaggia dell'Isola, sul quale, come recita un cartello della Regione Siciliana, è vietato mettere gli ombrelloni, se ne vede ogni giorno una distesa. Ma la cosa peggiore è la spazzatura: sono spariti i cestini, che l'anno scorso venivano regolarmente svuotati, e pochissimi bagnanti decidono di portare con sé i rifiuti. Li abbandonano sulla spiaggia, ormai diventata una discarica puzzolente. Stessa incuria per il mare. Vietato, anzi vietatissimo, a leggere i cartelli, in parte deturpati da vernice nera, "asportare" qualunque cosa da spiaggia, scogli e fondali. Ogni giorno i bagnanti tornano a casa con i trofei della giornata: frutti di mare, ricci, conchiglie. Imbarcazioni grandi e piccole si ancorano nel mezzo della baia, nonostante sia vietato, per la tutela dei fondali e in particolare della posidonia, qualcuno ne approfitta per abbandonare un po' di rifiuti in mare. Tutto questo nell'indifferenza generale. La settimana scorsa un turista ha pubblicato un filmato sul sito You Tube, che riprende le immagini "della vergogna", come scrive. La vicenda ha avuto una risonanza minima sui giornali locali, che hanno scritto che "l'assessore vuole vederci chiaro". Ma il giorno dopo la spazzatura era tutta lì.
Nel 1984 l'Isola Bella è stata nominata monumento di interesse storico-artistico particolare pregio, nel 1990 è stata acquistata dall'Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana. La riserva naturale è stata istituita nel '98 proprio per tutelare il valore paesaggistico, naturalistico (vi vivono moltissime specie di piante e animali, quasi tutte autoctone) e archeologico dell'area (i fondali sono ricchi di relitti di navi e reperti archeologici, oltre che un vero paradiso per i subacquei).

fonte: repubblica.it

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