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I rimedi dei paesi ricchi ai cambiamenti climatici rischiano di peggiorare le condizioni di quelli più poveri. L'allarme è lanciato dall'ultimo rapporto dell'Unep, l'agenzia Onu per l'ambiente, che è incentrato sul tema dello sviluppo sostenibile. Il processo di 'export della vulnerabilità' ha già i suoi primi esempi secondo il rapporto, e uno di questi è l'importazione di olio di palma, usato in occidente come biocarburante: la coltivazione indiscriminata della palma sta già minacciando la biodiversità e le foreste di molti paesi in via di sviluppo. "Ma ci sono altri esempi - si legge nel rapporto - come l'esportazione di rifiuti o la pesca selvaggia fatta a discapito dei piccoli produttori locali". Secondo l'agenzia i comportamenti di questo genere aumentano i conflitti in zone già a rischio. Altri fattori di instabilità su cui occorre intervenire sono l'accesso all'acqua pulita, la cui mancanza secondo il rapporto è la principale causa di mortalità nei paesi poveri, e la protezione della biodiversità. "La salvaguardia dell'ambiente è essenziale per eliminare la povertà - si legge nel documento - nella Repubblica Dominicana, ad esempio, le foreste coprono un quarto del territorio, mentre nella vicina Haiti solo l'1%, e questo ha fatto sì che nel 2004 l'uragano Jane ha fatto solo 20 vittime in Repubblica Dominicana mentre ad Haiti, che è nella stessa isola, i morti sono stati 2700". fonte: lanuovaecologia.it |
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venerdì 26 ottobre 2007
I danni della lotta per il clima
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