Quasi a confermare le sue parole, ieri Deutsche Bank ha annunciato che «azzererà» attivi per 3,1 miliardi di euro, svaniti per le perdite sul mercato dei mutui Usa e dei titoli derivati. Gli utili trimestrali saranno comunque pari a 1,4 miliardi di euro, più degli 1,25 dello stesso trimestre 2006. Negli Usa, invece, cominciano a cadere le prime teste: Merrill Lynch ha infatti licenziato due alti dirigenti, Osman Semerci e Dale Lattanzio, con responsabilità sul fronte dei prestiti ipotecari ad alto rischio.
Proprio i timori dei mercati, secondo Trichet, rafforzano i «rischi sulla crescita», anche se per ora l'impatto sull'economia reale non è quantificabile. Quindi, ormai, per i banchieri centrali i tassi di interesse non sono più «accomodanti » (vale a dire espansivi), come invece avevano segnalato ogni mese degli ultimi due anni. In pratica, ha avvertito Trichet, abbiamo bisogno di «più informazioni e dati», sul «se e quando sarà appropriato contrastare i rischi alla stabilità dei prezzi».
Questa frase segnala che la Bce per ora congela l'idea di aumentare i tassi. Ma che rimane «pronta ad agire in ogni momento» se dovessero aumentare i «rischi di inflazione». Nel complesso Trichet quindi, secondo gli operatori, sembra più concentrato sui rischi sulla crescita che su quelli del caro-prezzi. E le preoccupazioni di Trichet sull'economia troveranno riscontro oggi, quando la Bce pubblicherà il rapporto sulla concessione dei crediti in Eurolandia. Lo studio mostra, come conseguenza delle turbolenze nei mercati, una restrizione dei prestiti alle famiglie e alle imprese, e soprattutto di quelli relativi a grandi transazioni di acquisto e vendita di società.
L'euro, dopo aver raggiunto un massimo di 1,4149 dollari, ha chiuso ieri in ribasso a quota 1,4109. Ma la situazione rimane delicata. E Trichet ha esortato i governi europei a mantenere nei commenti sulla forza dell'euro una posizione unica e disciplina verbale — altrimenti «c'è disordine» e incertezza sull'operato della Bce. Trichet ha anche rassicurato che «il tasso di cambio è uno dei parametri che influenzano i rischi sulla stabilità dei prezzi» nelle decisioni della Bce. E che comunque per i banchieri centrali «la volatilità eccessiva è molto controproducente per la crescita». Quanto all'elevato livello dei tassi di interesse del mercato monetario, Trichet ha sottolineato che la causa non è di «giurisdizione» della Bce, bensì è imputabile al mercato degli Abcp («asset-backed securities ») e dei nuovi prodotti del mercato monetario. Il presidente della Bce si è detto «fiducioso » che le tensioni col tempo «saranno superate».
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