BORSE AL TOP – Intanto le Borse asiatiche hanno toccato nuovi massimi. Shanghai ha salutato l’avvio del congresso quinquennale del Partito comunista cinese sfondando la soglia dei 6.000 punti, tra attese di solidi risultati finanziari per le società del Dragone, e forti acquisti sul settore militare. L’indice di riferimento ha messo a segno un rialzo del 2,2%, chiudendo a 6.030,09 punti dopo aver segnato un picco di intraday da 6.039,04 punti. Dall’inizio dell’anno la piazza di Shanghai ha accumulato un rialzo del 125%. Gli acquisti sui titoli militari sono stati spinti dall’impegno preso del presidente cinese, Hu Jintao, che intende modernizzare il gigantesco apparato militare della Cina, con un’ondata di acquisiti sulle società fornitrici. La Hefei Aviation ha messo a segno un +2,5%, la Shanghai Aerospace Automobile Electromechanical +0,5%, la China Spacesat un balzo del 5,9%.
CRISI DEI MUTUI – I mercati asiatici sembrano voler snobbare i rinnovati timori sul fronte dei mutui meno garantiti (i cosiddetti subprime), per i quali le maggiori banche americane hanno predisposto un fondo straordinario di 100 miliardi di dollari per contenere eventuali perdite. Sulle Borse europee, però, gli indici viaggiano in ordine sparso in attesa dell’apertura delle Borse di New York.
fonte: corriere.it
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