Tre mesi fortunati». Nove mesi fa, Milano vista dal New York Times: una metropoli malsana, soffocata dallo smog, colpita dalla procedura d’infrazione dell’Ue. L’Ecopass è scattato il 7 gennaio: porte elettroniche su 43 varchi d’accesso a un’isola di 8 chilometri quadrati, ticket da 2 a 10 euro a seconda delle emissioni dei veicoli (e già 265 mila multe in partenza per i trasgressori). Un progetto portato dalla Moratti all’Onu e apprezzato dal sindaco Bloomberg: «Siamo pronti a copiare le idee migliori». Di questi giorni è il primo maxi-bilancio: traffico ridotto del 19,5 per cento nell’area Ecopass, 281 mila passeggeri in più sui mezzi pubblici, emissioni tagliate in quantità comprese tra il 14 e 21 per cento (le statistiche del Comune sono «flessibili»). E poi ci sono i «dati storici» sul Pm10 nei tre mesi «peggiori», quelli a riscaldamenti accesi, commenta Croci: «Certo, senza condizioni meteo favorevoli ci sarebbe poco da fare. Ma il pacchetto di misure funziona: Ecopass, incentivi per sostituire le caldaie, teleriscaldamento».
Non che basti: Milano ha già bruciato il bonus dei 35 giorni inquinati nel 2008 e dunque l’Ue aprirà una nuova procedura d’infrazione. Ha tirato vento, finora. Folate da 10 chilometri orari in una decina di giorni. Dice Pamela Turchiarulo, meteorologa dell’Osservatorio Milano-Duomo, «che è stato il vero killer dello smog». Insieme con le piogge (quasi tre volte più abbondanti che nel 2007) e con la neve di gennaio (assente un anno fa). Il Comune annuisce e guarda avanti, perché tanto ormai «indietro non si torna». Il ticket rimarrà nel 2009 e sarà esteso. Le ipotesi: area più vasta, nuove tariffe e orari prolungati. E qui il dibattito si riapre. Gabriele Albertini, predecessore di Letizia Moratti a Palazzo Marino, ribadisce che il «provvedimento non ha impatto sullo smog ed è iniquo, punisce i poveracci e apre la strada ai Suv degli yuppies».
Così il direttore di Libero, Vittorio Feltri, già alla testa del fronte anti «Ecotassa »: «Se ci sono buoni risultati sono felice, ma io non me ne sono accorto...». Critico anche il premio Nobel Dario Fo: «Il pedaggio è una truffa. Io ci abito a Milano, passeggio, e ci sono momenti in cui devo cambiare strada, soffoco». I Verdi, invece, spronano la Moratti: «Serve coraggio, l’Ecopass è un inizio positivo, ma va esteso e implementato ». L’obiettivo lo fissa Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente: «Il ticket deve passare dal centro alle tangenziali esterne, il modello è la Grande Londra. Lì i Tir pagano duecento sterline al giorno».
fonte: corriere.it
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