Scompare dalla scena politica il partito dei Verdi. La scelta di associare l'ambientalismo e la causa ecologista alla coalizione comunista ha completamente annullato i risultati ottenuti dai Verdi negli ultimi anni. Il trend positivo delle ultime tornate elettorali e la riorganizzazione avviata alla fine degli anni '90 aveva consentito di sperare in una rappresentanza politica del mondo ambientalista.
Lo avevamo detto. Due anni fa su questo sito avevamo messo in guardia sull'esigenza di creare una corrente apartitica dei Verdi, né di destra né di sinistra, in grado di rappresentare il grande numero di persone sensibili alla questione ambientale in Italia. Del resto sarebbe bastato guardare una curva gaussiana e rendersi conto che il sentimento ambientalista non apparteneva più a un mondo radicale o vetero-comunista, bensì era divenuto patrimonio trasversale e comune di una società cresciuta e preoccupata per le polveri sottili, l'inquinamento dei generi alimentari, l'effetto serra.
La fine dei Verdi e le responsabilità. La scelta del segretario dei Verdi, Pecoraro Scanio, di volgere lo sguardo esclusivamente a sinistra verso un ambientalismo di parte verde-rossa non ha fatto altro che distruggere l'unico partito ambientalista italiano. Ora non resta che sperare nella nascita di correnti ambientaliste trasversali nelle coalizioni Pd e Pdl. Ben sapendo che la storia del Sole che ride è ormai tramontata del tutto nella storia italiana e difficilmente sarà riproponibile in futuro. Il capitolo dei Verdi italiani sembra definitivamente chiuso.
fonte: ecoage.it
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