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Fermare la crescita della produzione di spazzatura entro il 2012 e regolamentare l'utilizzo degli inceneritori: queste le richieste di modifica della vigente direttiva quadro sui rifiuti approvate dai deputati della commissione ambiente del Parlamento europeo. L'Ue produce nel suo insieme 1,8 miliardi tonnellate di spazzatura l'anno, una cifracui ogni singolo cittadino europeo contribuisce con 530 chilogrammi annui. Una massa che cresce ad un ritmo più sostenuto del Pil e di cui meno di un terzo (27%) viene riciclato e circa la metà (49%) destinato alle discariche. Gli eurodeputati hanno approvato, a larga maggioranza, degli emendamenti che intendono imporre agli stati membri l'elaborazione di programmi che stabilizzino la produzione di spazzatura entro il 2012. Il testo insiste sul riciclaggio che deve essere aumentato al 50% per i rifiuti domestici e al 70% per quelli industriali e provenienti da attività edilizie. In questa ottica, secondo gli eurodeputati, inceneritori e discariche vanno ridotte "in quanto causa dell'inquinamento". Con un emendamento passato per una manciata di voti è stato poi stabilito che il ricorso agli inceneritori rientra tra le pratiche di recupero dei rifiuti e di loro conversione in energia rinnovabile. La questione della classificazione degli inceneritori, ossia della loro 'promozione' al rango di mezzi per il "riuso" dei rifiuti o del loro declassamento a strumenti per il semplice "smaltimento", è stato al centro di un lungo braccio di ferro tra i gruppi parlamentari. A vincere per il rotto della cuffia, 24 voti su 29, è stata la linea che inserisce appunto l'incenerimento (a condizione che rispetti dei parametri legati al rendimento energetico) tra le pratiche per il recupero. Il gruppo socialista, sostenuto dai verdi, ha espresso soddisfazione per l'adozione di una proposta che non esclude il ricorso agli inceneritori in grado di produrre energia rinnovabile. L'emendamento ha però provocato l'alzata di scudi della sinistra arcobaleno contraria all'inserimento dell'incenerimento tra le pratiche di recupero. Come previsto dalla procedura di consultazione, gli emendamenti saranno sottoposti, previa approvazione del Consiglio, al voto della plenaria di giugno. fonte: lanuovaecologia.it |
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giovedì 10 aprile 2008
«Troppi rifiuti». Stop del Parlamento Ue
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