Dopo una marcia di 12 Km tremila manifestanti, anche dei vicini Comuni della Puglia, hanno raggiunto ieri il sito di Pustarza, nel territorio di Savignano Irpino. Protestano anche per la mancata bonifica di Difesa Grande e per la vicinanza di un'altra nuova discarica. In serata scontri e lacrimogeni/ E gli ambientalisti tedeschi protestano |
La rabbia contro la decisione di collocare a Pustarza, nel territorio di Savignano Irpino, una discarica regionale è esplosa ieri in serata, quando sono volate manganellate e lacrimogeni davanti all'ingresso del sito. Alcune migliaia di manifestanti, forse tremila, giunti anche dai vicini Comuni della Puglia, l'hanno raggiunto a piedi dopo una marcia di circa 12 chilometri partita da Ariano Irpino, con una temperatura gelida da pieno inverno ed un vento che taglia la faccia. Nel corteo ci sono sindaci, parroci, donne che spingono neonati in carrozzella, anziani. Sono riusciti a superare due sbarramenti delle forze dell'ordine lungo il percorso e adesso vogliono piantare una bandiera tricolore completamente nera da un lato ("siamo a lutto, muore una comunità", spiega un dimostrante), e una del Tibet. Polizia e carabinieri si oppongono, parte una carica per alleggerire la pressione e vengono sparati in alto alcuni lacrimogeni. Anselmo La Manna, leader del "Comitato anti-discarica" resta ferito. Sul posto intervengono alcune ambulanze. Poco dopo le 21 c'è un altro lancio di lacrimogeni. Un ragazzo resta contuso. La protesta è compatta. Quasi un abitante di Ariano su tre è sceso in piazza. Chi non ha potuto farlo, come un benzinaio del rione Cardito, espone cartelli che invitano allo sciopero del voto e catechizza sulla protesta gli automobilisti. "I politici di qui si sono piegati alle segreterie, noi non siamo rappresentati". Lo stesso concetto viene espresso dall'anziano parroco del Rione Martiri, don Costantino Pratola, anche lui nel corteo. "Qui sono venuti solo a mietere voti. Se solo avessero alzato un dito non sarebbe finita così. Qui la gente non ha più fiducia nelle istituzioni". Giovanni Orsogna, operatore pastorale della parrocchia Madonna di Fatico, al rione Cardito, dove in mattinata un 'Defender' dei carabinieri è stato assalito a colpi di pietre, parla di "massacro sociale" e di "istituzioni non più credibili". Pesa la lunga battaglia per ottenere, dopo otto anni di funzionamento, la chiusura della discarica di "Difesa Grande", ottenuta solo a giugno 2007, ma senza la successiva bonifica promessa. Una terza discarica è prevista a Sant'Arcangelo Trimonte, ad una dozzina di km in linea d'aria. "Questo diventerà il triangolo della morte", aggiunge Il sindaco di Ariano Domenico Gambacorta, che guida una giunta di centrodestra. "Chiediamo un tavolo di confronto con la Provincia, a bocce ferme. Non si può pensare - dice - di risolvere con la militarizzazione, così aumenta solo il distacco dei cittadini dalle istituzioni". Ma i manifestanti, gli stessi che negli anni scorsi si sono battuti contro Difesa Grande, iniziano la marcia verso Pustarza, senza sentire ragioni. Impiegano quasi quattro ore. Poi, come già a difesa grande, si trovano nel buio della notte faccia a faccia con la polizia. fonte: lanuovaecologia.it |
Utilità del blog per un'Azienda come la nostra, vi chiederete... informare, vi rispondiamo!...IN-FORMA COLLAGE
venerdì 4 aprile 2008
Ad Ariano Irpino la rabbia anti-discarica
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento