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Momenti di tensione si sono registrati nel pomeriggio di ieri ad Ariano Irpino (Av), dove circa duemila persone hanno manifestato contro l'apertura della discarica di Savignano Irpino. Secondo quanto rende noto la polizia, alcuni manifestanti avrebbero tentato di impossessarsi della cassetta della videocamera di una poliziotta della Digos che stava effettuando delle riprese. Un funzionario della Digos a scopo intimidatorio, come precisano dalla questura di Avellino, e con l'intento di aprirsi un varco, ha estratto la pistola d'ordinanza senza però esplodere alcun colpo. Gli agenti successivamente sono indietreggiati. La manifestazione di protesta ha anche ritardato l'uscita degli operai dal cantiere. Intanto il comitato contro l'inceneritore di Acerra continua il pressing sull'Unione Europea perché nella gestione dell'emergenza rifiuti in Campania "la realizzazione dell'inceneritore di Acerra non è la risposta al problema". Ruesta la posizione emersa nel corso di una conferenza stampa congiunta del comitato 'Cittadini contro l'inceneritore', della "Rete nazionale rifiuti zero" e degli europarlamentari Monica Frassoni (Verdi), Roberto Musacchio (Prc) e Roberto Aita (Prc) che si è tenuta oggi al Parlamento europeo. "Bruciare rifiuti non è la soluzione al problema, ma bisogna intervenire sulla loro riduzione, sulla raccolta differenziata e sul riciclaggio", ha sottolineato il rappresentante di 'Cittadini contro l'inceneritore', Tommaso Esposito. I rappresentanti del comitato anti-inceneritore hanno presentato un esposto alla commissione petizioni del Parlamento europeo evidenziando "gravi violazioni del diritto comunitario" perpetrate, a loro avviso, in questi anni dalle autorità italiane nella gestione dei rifiuti. Gli eurodeputati e il comitato campano hanno fatto inoltre appello all'azione dell'esecutivo europeo che era già intervenuto nel giugno 2007 sulla questione. "Abbiamo scritto tre lettere ad altrettanti commissari", ha riferito l'eurodeputata Verde Monica Frassoni, aggiungendo che senza aspettare l'azione lunga e farraginosa della procedura d'infrazione, la Commissione europea deve intervenire, come l'estate scorsa, "stando addosso alle autorità locali e ridefinendo il modo di affrontare l'emergenza rifiuti". "E' vero che gli inceneritori non sono tutti uguali", ha spiegato ancora la Frassoni, ma il termovalorizzatore di Acerra "é una scorciatoia" e non la soluzione al problema perché è un impianto nato obsoleto". Ad avviso dell'europarlamentare Musacchio, quindi, i finanziamenti utilizzati per quell'impianto "non dovevano essere stanziati". fonte: lanuovaecologia.it |
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giovedì 3 aprile 2008
Rifiuti, ancora tensioni ad Ariano Irpino
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