Rimane da salire un ultimo gradino, probabilmente il più difficile. In occasione dell'VIII Congresso nazionale di Legambiente, in programma a Roma da giovedì prossimo, La Nuova Ecologia presenterà i risultati di un sondaggio che testimoniano l'evoluzione della sensibilità ambientalista degli italiani.
A realizzare la ricerca è stata la Lorien Consulting intervistando un campione di mille persone rappresentative dell'intera popolazione nazionale adulta. Il quadro che emerge è quello di una maggioranza che ha finalmente colto la gravità della crisi ambientale, ha capito che intervenire spetta anche al singolo cittadino con i suoi comportamenti, che si dice disposta effettivamente a modificare alcuni suoi stili di vita, ma che stenta ancora a mettere in pratica questi buoni propositi.
Stando al sondaggio, gli italiani che si dicono preoccupati dalla sicurezza ambientale sono quattro su dieci. "La consapevolezza delle criticità legate a inquinamento ed effetto serra è ormai giunta a uno stadio di maturità", spiegano le note di accompagno alla ricerca. Al problema, svela ancora l'indagine, sono leggermente più sensibili gli elettori di centrosinistra, ma è vissuto ormai in maniera sostanzialmente trasversale.
Altro significativo passo avanti è poi il fatto che gli italiani, soliti invocare davanti ad ogni problema l'intervento dello Stato, nel caso dell'ambiente colgono che il problema ha una dimensione fortemente legata alla responsabilità individuale. Secondo il sondaggio, sei su dieci sono convinti che i cittadini debbano impegnarsi direttamente per contrastare i cambiamenti climatici. Dove rimane ancora da migliorare è nel gap che tutt'oggi rimane tra questa disponibilità ad impegnarsi in prima persona e l'effettiva messa in pratica di stili di vita ecocompatibili.
L'86,2% degli intervistati si dice ad esempio pronto ad effettuare la raccolta differenziata, ma poi solamente il 51,5 raccoglie separatamente carta, vetro, plastica e gli altri rifiuti. Il 72,5% si dice disposto a sostituire in casa le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo, ma poi solo il 53,7 lo fa davvero. Una forbice che resta più o meno larga per tutti i possibili campi d'intervento, passando dal divario minimo tra chi è pronto a cambiare gli elettrodomestici con modelli energeticamente più efficienti (36,3%) e chi lo fa sul serio (26,8%), e quello massimo tra chi si dice disposto a passare ai mezzi pubblici (59,1%) e chi li usa davvero (21,6%).
fonte: repubblica.it
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martedì 27 novembre 2007
Ambiente, italiani pronti a cambiare stile
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