La notizia era nell'aria, ma ora qualcosa si muove: non ci saranno più incentivi per la rottamazione delle auto nella prossima Finanziaria. Il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio ha infatti appena spiegato che non porterà in parlamento la proposta e che "il ministero dell'ambiente ha sempre proposto iniziative innovative e, in tutti i casi, se proprio ci sarà la rottamazione il nostro giudizio - sottolinea il ministro - sarà condizionato alla dimostrazione effettiva della capacità di questo provvedimento di portare a una riduzione dei gas serra e dello smog".
Dal ministro Pecoraro anche l'osservazione che "il parlamento ha dimostrato di avere una certa attenzione" per le richieste delle case automobilistiche.
"Noi piuttosto abbiamo chiesto - ha concluso Pecoraro - a Prodi e Padoa Schioppa di prevedere i fondi per i 1000 treni per i pendolari e quelli per la mobilità sostenibile e il potenziamento del trasporto pubblico urbano".
A questo punto le possibilità che per il prossimo anno ci siano ancora incentivi alla rottamazione si riduce allo zero assoluto: il parere del ministero dell'ambiente è assolutamente vincolante per un provvedimento del genere. E non è un caso che proprio nella vecchia rottamazione fu proprio il ministero dell'ambiente da dare la svolta decisiva per mandare in porto il provvedimento.
Parere che arrivò solo dopo la modifica che inserì nella normativa la cosiddetta "rottamazione pura", ossia la cancellazione di una vettura dalla circolazione in cambio di un abbonamento annuale al servizio di mezzi pubblici.
Tutti sappiamo però che la rottamazione pura non ha funzionato e da qui la profonda delusione del mondo degli ambientalisti verso il provvedimento della rottamazione. E da qui la grande avversione a una normativa che, a questo punto, viene vista - da una grande parte del governo - come un semplice aiuto al mondo dell'industria. Certo, sulla carta il ministero dell'economia potrebbe ancora spuntarla facendo passare la rottamazione come una forte mano all'industria, ma le possibilità che un provvedimento del genere passi senza l'approvazione della componente verde del governo sono praticamente nulle. Addio incentivi.
fonte: repubblica.it
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giovedì 22 novembre 2007
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