Il caro petrolio insomma è un bene per l'ambiente?
"Assolutamente sì. Gli effetti degli aumenti di questi ultimi anni sono troppo recenti per essere quantificati e capire le ricadute future sulla competitività delle rinnovabili è difficile perché entrano in ballo molti fattori differenti. Storicamente sappiamo però che il costo dell'energia è il miglior traino per lo sviluppo dell'efficienza energetica. L'ultimo grande boom in questo campo risale agli anni '70, quando durante gli anni dello shock petrolifero e delle domeniche a piedi in Italia, il petrolio era arrivato a costare l'equivalente odierno dei 110 dollari al barile".
Per arrivare a quella cifra manca poco: non si rischia un nuovo shock per l'economia, come avvenne negli anni '70?
Un aumento quello attuale che non getta nel panico, ma rende alcune scelte più convenienti. E' così?
"Sì, abbiamo davanti una straordinaria occasione per riqualificare tutto il nostro patrimonio edilizio dal punto di vista dell'efficienza energetica e l'intero sistema di illuminazione, non solo passando dalle lampade ad incandescenza a quelle fluorescenti, ma introducendo anche l'ultima generazione dei led. Il caro greggio rende le soluzioni per l'efficienza decisamente competitive, prima ancora che per le imprese, per le famiglie, dove solitamente il ritorno economico dell'investimento iniziale è più lento. Su alcuni settori siamo già sulla buona strada. Pensi che grazie agli incentivi e alla sensibilizzazione su questi temi, la vendita di frigoriferi efficienti è passata da una quota di mercato di circa il 4,5 per cento nel 2000 al 73% nel 2006. Una scelta virtuosa che ci ha permesso di risparmiare l'energia prodotta da una centrale di media taglia, intorno ai 500 MW. Il caro petrolio può dare un'ulteriore spinta a questo boom".
Cosa occorre fare per non perdere questa occasione?
"Proseguire con la politica di incentivi intrapresa dal governo e allo stesso tempo migliorare ancora di più le informazioni alle famiglie e le semplificazioni burocratiche. Per fortuna anche in questi ultimi due settori le cose vanno migliorando".
fonte: repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento