EURO IN ORBITA - Gli analisti attribuiscono il rialzo del greggio al timore dovuto all'incertezza degli approvvigionamenti. Ma l’ondata di rialzi ha seguito i primati dell'euro sul dollaro: nella serata di martedì la moneta unica ha fatto segnare i nuovi record sul biglietto verde e veniva scambiata a 1,4832 dollari. La moneta unica aveva superato per la prima volta la soglia degli 1,48 dollari in mattinata. Poi la pubblicazione delle minute del Fomc, il comitato ristretto della Federal Riserve, che segnalavano un’economia americana a passo ridotto di crescita, hanno ulteriormente spinto il supereuro a rafforzare i precedenti primati. Nella mattinata, euro di nuovo ben oltre 1,48 dollari questa mattina in apertura dei mercati valutari. La moneta unica viene scambiata a quota 1,4832 dollari, mentre martedì secondo le rilavezioni Bce ha chiuso a 1,4785 dolalri dopo aver toccato la soglia record di 1,4851.
NIKKEI IN CALO - Notizie che hanno mandato al tappeto l'indice Nikkei, il più rappresentativo della Borsa di Tokyo, che ha perso il 2,5%, sulla scia del rafforzamento dello yen: la moneta forte pesa infatti sui colossi dell'export, che costituiscono l'ossatura dell'economia giapponese. In deciso calo anche le altre piazze asiatiche. Il listino giapponese è così sceso ai minimi da 16 mesi.
FED – Il Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, si attende nel corso del prossimo anno un rallentamento della crescita economica (il Pil crescerà tra l’1,8% e il 2,5%, meno delle precedenti stime) e un aumento del tasso di disoccupazione (tra il 4,8 e il 4,9%) soprattutto a causa della crisi del settore immobiliare e del credito. La Fed prevede comunque che l’inflazione resti moderata. E’ la prima volta che la Fed pubblica stime trimestrali sull’andamento dell’economia. Il raddoppio della frequenza con cui l’istituto fornisce ai mercati previsioni sulla crescita e sull’andamento dell’inflazione, finora due volte all’anno, fa parte della nuova strategia di comunicazione presentata dal presidente della Fed, Ben Bernanke, lo scorso 14 novembre.
CHAVEZ: ABBANDONARE IL DOLLARO - Intanto, per Iran e Venezuela – due dei paesi che fanno parte dell’Opec, il cartello dei produttori di greggio – sarebbe l’ora di abbandonare il dollaro nei pagamenti per le transazioni petrolifere a favore dell’euro o meglio di un paniere di valute. L’apertura alla moneta unica è stata confermata dal presidente venezuelano Hugo Chavez nel corso di una conferenza stampa a Parigi, martedì sera, dove è giunto dopo una visita a Teheran e il vertice dell'Opec a Riad, in Arabia Saudita. «Siamo d'accordo con la proposta iraniana di avere una base diversa dal dollaro per le transazioni petrolifere», ha detto Chavez. Nel paniere di valute, secondo il capo di Stato venezuelano, «si potrebbe includere l'euro, lo yen e - perché no - il bolivar». Ovvero la moneta venezuelana.
fonte: corriere.it
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