Obiettivo della manifestazione, replicare alle tante forze politiche che chiedono la riapertura delle centrali nucleari, per diminuire la forte dipendenza dell'Italia dalle forniture estere e per contrastare l'effetto serra. "Quella nucleare - spiega Bonelli - è un'energia pericolosa, un incidente può contaminare per migliaia di anni il territorio e non è stato ancora risolto il problema dello smaltimento delle scorie. E' quanto vogliamo ricordare a quelli che oggi vorrebbero riportare in Italia il dibattito sul nucleare. A loro diciamo: raccogliete le firme, chiedete agli italiani, democraticamente, che vogliono tornare all'energia nucleare. Senza dimenticare che questo tipo di energia implica per forze di cose la costruzione della bomba atomica".
Per Gennaro Migliore è necessario respingere i tentativi di riaprire il dibattito in Italia sull'energia nucleare perchè "il referendum, quindi, il popolo italiano, bloccò la via al nucleare e quella scelta vale ancora oggi ed è ancor più importante difenderla".
Gli italiani attraverso il referendum abrogativo stabilirono di fatto l'abbandono del ricorso all'energia nucleare come forma di approvvigionamento energetico, e di lì a qualche tempo le quattro centrali nucleari italiane, Trino Vercellese, Caorso, Latina e Garigliano furono chiuse.
La decisione italiana probabilmente nacque sull'onda emotiva dell'incidente, avvenuto nel 1986, ad un reattore della centrale nucleare di Chernobyl, allora in Unione Sovietica, oggi Bielorussia. In programma un concerto in piazza Farnese: il primo gruppo ad esibirsi è quello dei Capone&Bungtbangt, una band che suona con strumenti provenienti da materiali di riciclo.
fonte: repubblica.it
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