EUROPA E MILANO - In mattinata l'unica Borsa negativa d'Europa era Piazza Affari. Poi, sulla scia dei record dell'euro e le conseguenze della crisi dei mutui sull'inglese Barclays e l'americana Wachovia, anche le altre piazze europee hanno preso a scendere. A Milano chiusure in deciso calo: nell'ultima seduta della settimana il Mibtel ha perso l'1,88% a 29.445 punti e lo S&P/Mib l'1,82% a 37.845 punti. Parigi ha lasciato sul terreno l'1,91%, Londra l'1,21%; appena percettibile invece il calo di Francoforte (-0.09%). Pesanti gli indici anche a Wall Street: il Dow Jones perde attorno all'1,3%, mentre la flessione del Nasdaq è superiore al 2%.
BRUCIATI 137 MILIONI - Ma la seduta non è stata meno turbolenta tanto a Milano quanto in Europa dove i listini, ancora zavorrati dalla crisi del credito facile e dall'allarme sui conti delle stesse banche, hanno polverizzato 137 miliardi di capitalizzazione, mentre a Wall Street la bufera subprime ha depresso l'indice Dow Jones dell'1,69%.
EFFETTO FIAT - Sul listino milanese pesa lo scivolone di Fiat (che ha perso il 4,9% a 19,8 euro) , su ipotesi di cessione della partecipazione di Unicredit (che a sua volta ha chiuso il calo del 2,6%), con l'intento di fare cassa.
VOCI DI PLACEMENT - Nelle sale operative si parla di un possibile «placement», ovvero della cessione della partecipazione in Fiat, da parte di Unicredit. La banca ha una quota del 5% nel Lingotto, corrispondente a 53 milioni di azioni. Con la vendita, ai valori attuali, come spiega un analista, la partecipazione consentirebbe all'istituto di mettere in cassa un miliardo di euro. Nessuna conferma è arrivata dalla banca di Piazza Cordusio.
BANCHE - Unicredit paga pegno in Borsa - con gli altri bancari - anche per il cattivo andamento di Barclays: l'istituto britannico è stato sospeso, in mattinata, dopo un improvviso crollo del 9% sul listino londinese. A provocare il tonfo una voce - subito smentita dalla banca - su un buco da 10 miliardi di dollari provocato dall'esposizione sui mutui subprime. Alla ripresa delle contrattazioni il titolo aveva recuperato parte della flessione e perdeva attorno al 4,5%. In Italia, tra i bancari, il titolo peggiore è Mps (-10% a 3,75 euro): calo dovuto all'aumento di capitale da 4,5 miliardi annunciato per l'acquisizione di Antonveneta. Nel comparto in calo tra gli altri Intesa SanPaolo (-0,58% a 5,14 euro), Bpm (-3,4% a 10,15) e Ubi Banca (-1,9% a 18,12 euro). Debole anche il Banco Popolare (-0,47% a 14,82 euro).
PRODI SU MPS - L’acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi di Siena è «positiva» secondo il presidente del Consiglio, Romano Prodi. «La creazione del terzo gruppo bancario italiano è certamente da vedere con occhio positivo - ha detto - Sugli altri aspetti, non ho avuto nessun documento o analisi interni, non mi sento di pronunciarmi».fonte: corriere.it
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