Per entrare in vigore, le regole decise dallo Stato - che rendono obbligatoria una riduzione del 30% delle emissioni dei veicoli da qui al 2016 - devono ricevere una deroga dalla stessa Epa, in quanto più restrittive rispetto a quelle federali.
Un provvedimento, quello di Schwarzenegger, contestato dall'industria dell'auto, che ha a sua volta presentato una serie di ricorsi. Anche perché i quindici Stati che hanno adottato, o hanno intenzione di adottare le regole sulla riduzione delle emissioni, rappresentano circa il 40% del mercato americano dell'auto. Le misure, che prevedono l'inizio dei tagli già dal 2008, bloccherebbero la vendita delle autovetture che non rispettano i parametri.
Nel ricorso, l'Epa è accusata di aver ritardato l'approvazione della legge e di "aver ignorato il diritto dello Stato a imporre delle norme più rigide", ha spiegato il ministro democratico della Giustizia della California, Edmund Brown, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche Schwarzenegger (repubblicano come il presidente George W. Bush, dal quale l'Epa dipende), che ha ricordato di aver già sollecitato una risposta alle sue richieste due volte nel 2006.
E' la prima volta che uno Stato americano si impegna a rispettare il protocollo di Kyoto, respinto da Bush. La California, grande più o meno quanto l'Italia, registra circa 32 milioni veicoli immatricolati e vanta una lunga storia di conflitti con i grandi gruppi automobilistici dai quali è uscita spesso vincitrice. Riuscendo, a imporre, fin dagli anni Settanta, norme anti-emissioni, come ad esempio l'adozione di carburanti senza piombo e dei catalizzatori.
fonte: repubblica.it
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