Le attività dell'Unesco. In tutta Italia si respira la necessità e la voglia del cambiamento epocale e della rivoluzione culturale: sono state organizzate oltre 250 iniziative nell'arco della settimana
- Il calendario degli eventi
Si è svolta ieri a Roma, presso la sede italiana dell'Unesco la conferenza stampa dedicata alla settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, presieduta da Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione nazionale italiana Unesco. Dall'incontro è emersa, se fosse stato necessario ribadirla, ancora una volta l'urgenza di attuare una politica di sensibilizzazione del largo pubblico sulle problematiche ambientali. Sensibilizzazione che deve necessariamente essere avviata sin dalla fase scolare, se vuole essere efficace imprimendo un cambiamento nelle nostre coscienze e, conseguentemente, nei nostri stili di vita e impatti sull'ambiente. Repetita iuvant, dicevano i nostri illustri avi. Affinché la strategia di sensibilizzazione e di divulgazione messa in campo sia veramente efficace e incisiva è fondamentale utilizzare un linguaggio facilmente comprensibile e condiviso non solo dagli addetti ai lavori, ma soprattutto da chi deve fare informazione ed educazione, siano essi pubblicitari o giornalisti o docenti e, contestualmente, chiaro e fruibile dal pubblico.
Quest'anno la settimana, che si apre il 5 e si chiude l'11 novembre, è dedicata al tema «Alt ai cambiamenti climatici! Riduciamo la CO2» , argomento delicato e dai risvolti controversi, che non può essere risolto con politiche ambientali locali, ma necessita di un intervento sinergico da parte delle istituzioni, delle imprese, dei poli di educazione (scuole, università, centri di formazione professionale) a livello globale. «I cambiamenti climatici e la forte accelerazione dei mutamenti – ha dichiarato Patrizia Sentinelli, vice-ministro affari esteri – costituiscono un problema di politica estera che riguardano tutte le compagini governative. Bisogna rinnovare l'approccio alla cooperazione includendo all'interno linee programmatiche chiare e obiettivi definiti per l'intervento sulla criticità climatica. È un tema che deve essere posto all'attenzione di tutti, anche perché quando si parla di politica estera purtroppo non si può non menzionare il numero smisurato di guerre, seppur piccole, che quotidianamente sono causate dall'accaparramento delle risorse. Oggigiorno le guerre si verificano per l'acqua, per i cambiamenti climatici, per la desertificazione e per la siccità. Non si può ulteriormente nascondere il fenomeno dei rifugiati climatici dietro la maschera di generici flussi migratori».
La campagna di sensibilizzazione degli ultimi anni ha generato un fermento tale che in tutta Italia si respira la necessità e la voglia del cambiamento epocale e della rivoluzione culturale: sono state organizzate oltre 250 iniziative nell'arco di tutta la settimana. Le iniziative sono legate alle alterazioni climatiche in base a numerosi argomenti, che spaziano da siccità, rifiuti, mobilità, degrado urbano, agricoltura, alimentazione, energia, etc. La tipologia degli eventi in programma è diversificata e la scelta è ampia: si va dalle iniziative più istituzionali quali convegni e seminari, veri e propri momenti di dialogo fra esperti di alto livello, molti di essi finalizzati al momento formativo dei docenti e dei professionisti. Si passa a quelle più ludiche quali spettacoli, concerti, mostre, serate di lettura, percorsi guidati, etc. Saranno allestiti in moltissime piazze stand e punti informativi, per consentire uno scambio diretto delle corrette informazioni alla cittadinanza fornendo suggerimenti e indicazioni pratiche per modificare gli stili di vita. Un'attenzione particolare meritano, dulcis in fundo, tutte le attività didattiche per le scuole, quali ad esempio l'allestimento di laboratori, giochi interattivi, presentazione di lavori realizzati dai ragazzi, incontri con esperti, concorsi. Per visionare il calendario degli eventi è sufficiente consultare il sito dedicato.
Gli eventi selezionati hanno il chiaro intento di stimolare il senso critico non più fondato sullo sfruttamento dell'ambiente come risorsa, ma sul rispetto reciproco tra uomo e natura, sviluppando nei singoli e nella società capacità operative e di azione responsabile tese alla riduzione delle emissioni nocive.
Un proverbio cinese recita: «se hai un progetto di un anno pianta del riso. Se hai un progetto di dieci anni pianta un albero. Se hai un progetto di cento anni educa le generazioni future». Questa è forse la vera sfida da accettare.
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venerdì 2 novembre 2007
Per nuovi stili di vita puntare sull'educazione scolastica
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