Superare la crisi prima che il caldo trasformi l'emergenza rifiuti in una "emergenza sanitaria". Silvio Berlusconi vuole accelerare. Considera i progetti "anti-monnezza" alla stregua di un piano per salvare Napoli.
Il pacchetto, allora, si muoverà lungo tre direttrici: l'individuazione di una "decina" nuove aree da adibire a discarica, lo sveltimento delle procedure per la costruzione dei termovalorizzatori già messi in cantiere e il rafforzamento dell'esercito nella funzione di "pulizia" delle strade e di trasporto delle balle.
Ieri il Cavaliere ha sentito al telefono tutti i ministri interessati e domani illustrerà in un pre-consiglio le misure che probabilmente verranno adottate nel consiglio dei ministri di mercoledì a Napoli. "Guardate che se non risolviamo in tempi brevi il problema - ha avvertito avocando di fatto a sé l'intera pratica - la colpa ricadrà solo su di noi. Anzi, solo su di me. Nessuno potrà dire che è il frutto della passata malagestione. Bisogna sbrigarci, anche "costringendo" i sindaci dei comuni ad accettare i nuovi siti".
In agenda, allora, c'è almeno un decreto e l'idea di nominare un sottosegretario ad hoc presso la presidenza del consiglio che si occupi solo dell'"affaire" spazzatura. Un ruolo che al momento vede un solo candidato: Guido Bertolaso. Il tutto proprio per accelerare e dare una risposta immediata alla città che ospita la riunione di governo. E anche per venire incontro alle richieste del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che preferirebbe la presenza di un rappresentante di Palazzo Chigi per affrontare la questione "monnezza". Ma non è affatto escluso che resti al suo posto pure il "supercommissario" Gianni De Gennaro. Che il premier vorrebbe assolutamente confermare.
Berlusconi, poi, vuole comunque tenere il consiglio dei ministri nel capoluogo campano anche se, all'interno dell'esecutivo, c'è chi suggerisce di far slittare l'appuntamento per evitare i possibili problemi di sicurezza. Sul tavolo del Viminale, infatti, è già arrivato il dossier sulle proteste in corso in Campania (con i temuti blocchi di strade, autostrade e linee ferroviarie) che avranno il culmine con il corteo organizzato per dopodomani dai centri sociali. Riportare la riunione da Palazzo Reale a Palazzo Chigi equivarrebbe, per il presidente del Consiglio, ad una resa.
Il cuore del problema resta dunque la creazione di nuove aree dove trasferire e stoccare i rifiuti. Il governo ne vorrebbe scegliere con tempi medio-lunghi una decina, anche sconfinando i confini regionali. Per l'immediato pensa di segnalarne tre-quattro ampliando la discarica di Caivano. E per convincere i comuni ad accettare le decisioni dell'esecutivo (ipotizzata una sorta di "precettazione"), si punterà sui rischi-salute. Le montagne di spazzatura e l'imminente caldo, infatti, rappresentano una potenziale miscela esplosiva. Non a caso il sottosegretario alla Sanità Ferruccio Fazio è stato in queste ore coinvolto nella preparazione del "Piano-Napoli". Pure sui termovalorizzatori, Palazzo Chigi punta a "deburocratizzare" le procedure affidando la costruzione delle strutture non per gara pubblica ma per chiamata diretta. Un metodo che dovrebbe superare anche i pericoli connessi alle infiltrazioni camorristiche. E soprattutto far procedere i lavori con ritmi serrati accogliendo anche i rilievi del Ministro dell'Economia relativi alle spese per lo stoccaggio e la spedizione delle ecoballe all'estero, in particolare in Germania.
Infine l'intervento delle Forza armate. Al momento il loro ruolo sarebbe ancora limitato all'aiuto nella raccolta della spazzatura. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha già comunicato la disponibilità a incrementare la presenza dei soldati. Anche perché solo la struttura e i mezzi dell'esercito sono in grado di liberare con rapidità le strade. In un momento successivo, però, i militari potrebbero svolgere un ulteriore compito: custodire i nuovi siti. Le aree adibite a discarica e quelle dove verranno edificati i termovalorizzatori, infatti, avranno bisogno di un controllo costante. Non si tratterebbe tanto di tutela dell'ordine pubblico, che resterebbe di competenza di Polizia e Carabinieri, ma di una partecipazione alla protezione delle singole strutture. Su questo aspetto, peraltro, ci sarebbe stato anche uno scambio di informative scritte tra il ministero degli Interni e quello dalla Difesa. Proprio per stabilire i confini e i perimetri dei rispettivi interventi. "In ogni caso - è il monito di Berlusconi - non sono più disposto ad aspettare che tutti siano d'accordo mentre i rifiuti si trasformano in montagne"
fonte: repubblica.it
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lunedì 19 maggio 2008
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