| ||||||
Legambiente fa il punto sulla situazione, nella giornata mondiale della biodiversità, in Italia e nel mondo, della conservazione di flora e fauna. Ma non solo. Perché la perdita di biodiversità, causata in buona parte dal mutamento climatico, è una minaccia anche per gli esseri umani. La tartaruga Caretta caretta, la foca monaca, il muflone,la cernia e lo storione, ma anche l’abete dei Nebrodi, il ribes sardo e la calendula marittima. In Italia le specie minacciate sono 253: il 92% appartiene al regno animale, l’8% a quello vegetale. Sulla terra, sono in pericolo un mammifero su quattro, un uccello su otto, un anfibio su tre e il 70% delle piante analizzate dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e riportate nella sua Lista Rossa 2007. La Lista della Iucn (International union for conservation of nature), il più completo elenco dello stato di conservazione e di rischio delle specie animali e vegetali, contiene attualmente 41.415 specie, di cui 16.306 fortemente a rischio. Sono, invece, 785 le specie effettivamente estinte, mentre altre 65 esistono solo in cattività o in serra. In testa alle specie più minacciate, ci sono i gorilla, diminuiti di oltre il 60% negli ultimi 25 anni, il delfino del fiume Yangtzé, ormai probabilmente estinto. Per la prima volta, compaiono Da anni, Legambiente è impegnata attivamente nella salvaguardia della biodiversità nel nostro Paese che detiene in questo campo un primato positivo. L’Italia è fra i Paesi più ricchi di biodiversità in Europa, con circa 57.000 specie animali (pari a un terzo di quelle europee) e 5.600 specie floristiche (il 50% di quelle europee). «Il merito di questi risultati va al lavoro svolto dai Parchi in questi anni – commenta Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – che nonostante la mancanza di piani strategici, hanno contribuito a costruire la Rete ecologica nazionale, che comprende anche 2.286 Siti di importanza comunitaria e 566 Zone di protezione speciale, pari al 25,2% del territorio nazionale e le 50 zone umide di importanza internazionale». Attraverso la rete Natura e Territorio, Legambiente promuove I fattori che portano a una riduzione della biodiversità sono numerosi: i disastri ecologici, l’inquinamento industriale, la deforestazione, la desertificazione, i cambiamenti di uso del suolo, l’introduzione di specie aliene vegetali e animali, la distruzione dell’habitat. “La diversità dei viventi e la loro distribuzione cambiano continuamente – aggiunge Nicoletti -. È importante però che questi cambiamenti non si traducano in perdite irreparabili. E anche la Red List di quest’anno mostra in modo evidente che la perdita di biodiversità non sta rallentando e che gli sforzi finora fatti dalla comunità mondiale non sono sufficienti”. fonte: lanuovaecologia.it |
Utilità del blog per un'Azienda come la nostra, vi chiederete... informare, vi rispondiamo!...IN-FORMA COLLAGE
venerdì 23 maggio 2008
«Servono più sforzi per la biodiversità»
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento