IMPEGNO ASSUNTO DA BERLUSCONI - La scelta del nucleare «è un solenne impegno assunto dal presidente Berlusconi all'atto della fiducia al nuovo governo. Onoreremo questo impegno con convinzione e determinazione». Il ministro ha anche messo in luce la necessità di definire «una strategia energetica nazionale contenente priorità, indirizzi e strumenti di attuazione per il breve e il lungo periodo» e che sarà sottoposta a pubblica consultazione attraverso una Conferenza nazionale per l'energia e l'ambiente.
LEGAMBIENTE - «Ecco che riparte la favoletta del nucleare che risolve tutti i problemi energetici dell'Italia», ha commentato la notizia Legambiente. «Prima di sbandierare atomi a destra e a manca», sottolinea il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, «l'esecutivo dovrebbe chiarire dove pensa di recuperare i soldi per realizzare gli impianti. Per esempio: il primo e finora unico reattore nucleare commissionato nell'Europa occidentale dopo Cernobyl, quello finlandese sull'isola di Olkiluoto, ha già sforato il budget di spesa previsto del 35%. Inoltre l'Energy information administration degli Usa, non una setta di fanatici ecologisti dunque, afferma che l'elettricità proveniente da una nuova centrale nucleare è più costosa del 15% rispetto a quella prodotta con il gas naturale, senza contare lo smaltimento delle scorie e i costi di dismissione della centrale stessa. Dire, come fa Scajola, "nuova generazione" si intende la quarta generazione, che è però ancora in una fase embrionale. Se tutto va bene impianti di questo tipo saranno disponibili tra 20-25 anni». Infine Legambiente chiede al governo di indicare anche dove vorrebbe aprire le nuove centrali.
ENEL: «SIAMO PRONTI» - «Tecnicamente l'Enel è pronta», ha detto l'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti, in merito all'annuncio del governo di aprire al nucleare in Italia. «La durata della legislatura, pari a cinque anni, può essere un percorso realizzabile», serve però un quadro normativo aggiornato e una forte spinta di condivisione al progetto da parte del territorio».
EDISON: «FAREMO NOSTRA PARTE» - Giudizio positivo dell'amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, alle dichiarazioni di Scajola: «È particolarmente condivisibile l'apertura del nuovo governo al nucleare e, più in generale, alla diversificazione del mix energetico. Edison è pronta a fare la sua parte e a lavorare con il governo alla realizzazione di questo processo».
GREENPEACE: «INACCETTABILE» - Secondo l'organizzazione internazionale ecologista Greenpeace, «l'annuncio del governo è inaccettabile e suona come una dichiarazione di guerra. Il governo pensa di riaprire il discorso con qualche decreto legge? Avrà le risposte che merita», ha detto Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. «È necessario rendere più facile il percorso autorizzativo delle fonti rinnovabili e lanciare un piano nazionale per l'efficienza energetica che può dare, a costi inferiori a quelli di produzione, l'equivalente di 15 centrali entro il 2020: è questa e non il nucleare la strada giusta».
fonte: corriere.it
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