I DATI - Secondo gli ultimi dati del Ministero per lo sviluppo economico - aggiornati alla settimana scorsa - il differenziale tra i prezzi industriali italiani e quelli con il resto dell'Europa a 25 mostra così una ulteriore accelerazione. In aumento anche lo «scarto» con le medie europee per il diesel che registra un +4,7 centesimi nei confronti dei 25 Stati partner dell'Ue (esclusi Romania e Bulgaria) e di 4,3 centesimi con quelli della sola area euro. Nonostante il divario sul diesel registri un andamento più moderato rispetto a quello della benzina, per il gasolio auto l'Italia continua comunque a mantenere il primato del caro-pieno: i prezzi al consumo del carburante si attestano infatti ai massimi di Eurolandia con una quotazione - quella media registrata dal Ministero - di 1,290 euro al litro. Un livello quello dei distributori italiani sorpassato nell'intera Europa a 25 solo dalla Gran Bretagna con una media di 1,494 euro al litro. Per quanto riguarda invece il confronto tra i prezzi al consumo della benzina in Italia e quelli del resto del vecchio continente, la penisola con una media di 1,362 euro al litro registra conti tra i più salati. È superata infatti, nel caro pieno dell'Europa a 25 solo da Gran Bretagna, Portogallo, Olanda e Belgio.
BERSANI: PRONTO A CONVOCARE COMPAGNIE - L'incremento del differenziale del prezzo della benzina in italia rispetto all'Europa «negli ultimi giorni è ripartito ed è di nuovo tornata ad allargarsi la forbice». Lo riconosce il ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, nel question time in aula alla Camera. «Abbiamo avvisato le compagnie petrolifere che, in presenza di un andamento di questo genere siamo intenzionate a convocarle. Stiamo osservando la prossima settimana se questo andamento si conferma o meno». Analoga situazione, ha aggiunto il ministro, avviene per il gasolio.
fonte: corriere.it
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