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L'Australia guiderà la protesta diplomatica contro il Giappone per fermare la mattanza delle balene nel sud del Pacifico. È questo l'annuncio arrivato oggi da Canberra, il giorno dopo che il governo ha deciso di "spiare" le baleniere nipponiche tallonandole e scattando fotografie per raccogliere prove sulla loro attività. Uninviato diplomatico è stato nominato dal neoeletto premier laburista Kevin Rudd, con il preciso incarico di «andare a convincere i giapponesi di smettere la pesca alle balene», ha detto oggi un portavoce di Canberra ai media locali. Rudd, lui stesso ex diplomatico (in Cina), crede fermamente nelle soluzioni prese di comune accordo. Il ministro degli Esteri, Stephen Smith, oggi ha riferito di avere tenuto l'ambasciata giapponese a Canberra, sempre informata di ogni decisione, compresa quella di inviare una nave e un aereo per monitorare l'attività delle sei baleniere giapponesi. Oggi, ha dichiarato Smith, «abbiamo avviato una protesta formale con il governo di Tokio, perché smettano la pesca di balene nelle acque protette». Il passo diplomatico, che ha strappato un forzato consenso all'opposizione liberale - «Una mossa sensata», ha detto Brendan Nelson, capo dell'opposizione - ha dato un nuovo vigore alla lotta per salvare i cetacei. Tra pochi giorni salperà la Oceanic Viking, la nave affittata dal governo australiano per tallonare e spiare con potenti teleobiettivi l'attività dei pescerecci giapponesi e decollerà in suo supporto l'aereo da ricognizione A319. Entrambi sono attrezzati per le condizioni polari dei mari del sud. Ha invece preso il largo stamattina da Auckland la nave di Greenpeace, Esperanza. A bordo ci sono anche tre italiani, che si sono detti «eccitati e felici» di contribuire alla causa delle balene del Pacifico. Il portavoce di Greenpeace Australia, Steve Shallhorn, ha approvato l'intervento del governo australiano. «I giapponesi cercheranno di evitare che le carcasse di animali in via di estinzione siano filmate mentre vengono issate a bordo delle loro navi. Salveremo delle vite», ha dichiarato Shallhorn. Le baleniere giapponesi hanno detto di avere un target di 935 balene, tra le quali anche figurano per la prima volta in quarant'anni anche le megattere, considerate a rischio di estinzione e particolarmente amate dai whale whatcher per i loro salti acrobatici. fonte: lanuovaecologia.it |
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mercoledì 19 dicembre 2007
Caccia alle balene, la protesta australiana
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