Anche legni di origine apparentemente più innocua - come il larice siberiano o il pino che viene dalle regioni più nordiche della Finlandia e della Russia - provengono spesso da foreste primarie minacciate. Il prelievo - legale o illegale – sta portando alcune specie particolarmente rare all'estinzione. Per arricchire un campionario si corre il rischio di eliminare un'intera specie.
Greenpeace ritiene che il mercato non possa arrogarsi il diritto di sfruttare la natura a qualsiasi prezzo. In una lotta all’ultimo albero.
Nella guida "Il buono, il brutto e il cattivo" Greenpeace ha unito un giudizio generale sulle condizioni delle specie di legno impiegate, alla situazione specifica nei paesi di provenienza. L’obiettivo è indicare quali sono i fattori di rischio. Dove il rischio è più alto, diviene più importante dotarsi di strumenti di prevenzione, come la certificazione forestale.
Esistono molti sistemi di certificazione forestale. Greenpeace, insieme alla maggior parte delle associazioni ambientaliste internazionali, ritiene che il Forest Stewardship Council(FSC) sia il più affidabile fra loro. Il marchio FSC è l'unico in grado di assicurare una sufficiente affidabilità dei controlli e delle verifiche su standard omogenei, la piena preservazione della foresta e il rispetto dei diritti dei popoli indigeni che la abitano.
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