Nel 2006 l’importo complessivo annuo delle prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate in Italia è cresciuto del 4,1% rispetto al 2005 a 223,629 milioni di euro, una cifra pari al 15,16% del prodotto interno lordo, con una crescita di 0,06 punti percentuali rispetto al valore dell’indicatore calcolato per il 2005.
CRESCONO I BENEFICIARI - I dati sono stati resi noti dall’Istat. Le pensioni erogate sono 23,5 milioni, con una crescita dell’1,1% rispetto a fine 2005, per un importo medio annuo in aumento del 2,9% a 9.511 euro. Nel 2006 il numero dei titolari di prestazioni pensionistiche, con un numero di pensioni pro capite pari a 1,4, è di quasi 16,7 milioni con un incremento dello 0,7% rispetto al 2005. Sebbene la quota di donne sia pari al 53%, gli uomini percepiscono il 56,0% dei redditi pensionistici, a causa del maggiore importo medio delle loro entrate pensionistiche (15.990 euro rispetto a 11.133 euro percepiti in media dalle donne).
AL NORD 51,2% SPESA - La spesa per le pensioni si concentra al Nord con il 51,2% dei 223,6 miliardi erogati nel 2006 mentre al Sud si percepisce il 27,3% dell'importo complessivo degli assegni. Le regioni centrali detengono il 20,5% dei trattamenti e il 21,5% della spesa. Nel Nord, grazie anche alla maggiore frequenza delle pensioni di anzianità, l'importo medio delle pensioni è pari a 10.270 euro annui, superiore a quello medio delle regioni centrali (10.104 euro) ma soprattutto di quelle meridionali (8.457 euro annui). Nel Nord le pensioni erogate sono 11.077.777 (7.864.921 i beneficiari) mentre nel Centro sono 4.715.258 (3.254.601 i beneficiari) e nel Mezzogiorno 7.175.823 (i pensionati sono 5.042.016). Se in Italia nel 2006 si rilevano 70 pensionati ogni 100 occupati, il rapporto aumenta nel Sud (77 pensionati ogni 100 occupati) a causa della scarsa occupazione mentre è più contenuto al Nord (67 a 100). A livello nazionale tra il 2001 e il 2006 il rapporto a livello nazionale è comunque sceso da 74 a 70 ogni 100 lavoratori grazie soprattutto alla crescita occupazionale registrata nel periodo.
fonte: corriere.it
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